L'ATTACCO - "Siamo partiti con un’idea precisa conoscendo le caratteristiche dei giocatori, sapevamo di avere tre attaccanti con determinate caratteristiche, Romelu, Lautaro e Alexis, e sapevamo anche di quelle di Politano che non sono caratteristiche da prima punta ma in passato ha giocato da seconda con il Sassuolo. Io chiedo determinati movimenti agli attaccanti. Come quinta punta c’era Esposito e sapevamo di esser sereni, Alexis si è fatto male ed è stato una perdita notevole. Abbiamo sdoganato Seba da questo punto di vista, ha giocato bene nel pre campionato insieme a Perisic e ora abbiamo questa rosa, vediamo l’evolversi della situazione di Sanchez. Sul mercato tutto verrà affrontato con la società". 

I RECUPERI - "Abbiamo ancora da fare oggi pomeriggio, voglio vedere e parlare con i medici per fare attente valutazioni. E' un momento in cui dobbiamo fare di necessità virtù, essere bravi a superare le difficoltà. Non sarà semplice giocare dopo neanche tre giorni. Al tempo stesso dobbiamo anche preparare la partita. Però, come ho detto... pronti a dare battaglia, lo eravamo contro il Borussia lo saremo anche contro il Parma sapendo che sarà una gara difficile".

GRUPPO DI ITALIANI - "L'obiettivo mio e della società è di puntare su giocatori forti, affidabili, che siano italiani o stranieri l'importante è che siano forti e affidabili. Detto ciò, è inevitabile che l'italiano ti da delle garanzie immediate, perché conosce il modo di lavorare che abbiamo in italia che è un po' diverso rispetto all'estero, questo lo edvo dire, siamo molto più pignoli, tattici, per l'analisi video, mentre all'estero lo si fa in maniera molto minore. L'aspetto positivo quando prendi calciatori italiani è che sono già pronti su questa didattica, conoscono il campionato.... poi avere un'anima italiana è più facile, Handanovic io per esempio lo considero italiano perchè ha la nostra mentalità ed è importante avere giocatori così che indirizzano il lavoro da fare, ti possono dare una mano anche con i nuovi ragazzi che arrivano dall'estero". 

BROZOVIC E UN VICE BROZOVIC - "Per caratteristiche sicuramente Sensi è un tipo di calciatore che può giocare davanti alla difesa. Io personalmente quando posso Stefano lo preferisco più avanti, perchè vede calcio, molto intelligente a muoversi tra le linee. Ha l'ultimo passaggio e fa gol, io lo vedo in posizione più avanzata. Stefano potrebbe giocare anche davanti alla difesa, abbiamo anche Borja che può giocare davanti alla difesa. Brozovic sta facendo bene, ma lui sa che io sono molto esigente e sa io cosa richiedo". 

ATTACCATI ALLA JUVE - "Penso che abbiamo iniziato un nostro percorso, dobbiamo essere bravi a guardare a noi stessi, a non guardare gli altri. Poi se proprio dobbiamo guardare io penso che sia giusto pensare in avanti e chi ci sta davanti, non guardarsi indietro. Però abbiamo iniziato un nuovo percorso, sappiamo delle difficoltà, il fatto di essere in questa prima parte del torneo molto vicini a chi sta davanti ci deve dare soddisfazione ma non farci perdere di vista la realtà. Solo dando il massimo possiamo ottenere i tre punti". 

GLI ULTIMI 20 MINUTI DI SASSUOLO - "Al di là di frasi motivazionali, penso sia importante sempre fornire delle prove. Fornire delle situazioni e far vedere al calciatore e trovare con lui il perchè magari alcune cose non sono andate nella giusta maniera. Puoi trovare delle situazioni in cui tutti insieme migliorare. Gli ultimi 20 minuti con il Sassuolo non ci avevano reso felici, soprattutto i calciatori che sono stati i primi a rendersi conto che dovevamo migliorare e non andare in balia degli avversari. Col Dortmund già una bella risposta". 

LA RISPOSTA AGLI ASSENTI - "La crescita di questa squadra passa dall'assimilare sempre di più determinati concetti e situazioni. L'assist di De Vrij? Così come Bonucci diventa per noi un calciatore importante. Un calciatore che per situazioni tattiche devono lasciare dello spazio,o a lui o al vertice basso. Devono essere bravi a prendersi questo ruolo, devono sapere che ci sono determinati movimenti che vanno a trovare determinati calciatori... Stefan lo sta facendo, i miei 3 difensori centrali sono i miei primi 3 costruttori di gioco. Anche Godin contro l'Udinese ha fatto assist". 

BROZOVIC IL PLAY PIU' FORTE CHE HO ALLENATO? - "Può migliorare tanto, può migliorare nella verticalizzazione, nell'ultimo passaggio. L'ha fatto col Borussia, però era una situazione di ripartenza. a squadra schierata può migliorare. Deve lavorare anche un bel po' sulla fase difensiva, perchè chi gioca davanti alla difesa è un ruolo chiave. Ha questi due aspetti per diventare un giocatore veramente top. Parlando di Pirlo... stiamo parlando di giocatori che saranno ricordati per sempre. Se parli di calcio parli di Pirlo, parli di un genio. Brozo ha caratteristiche diverse rispetto ad Andrea, però è un calciatore Brozo che è stata una scoperta positiva. Ha voglia di fare e deve continuare a lavorare e diventare un top perchè ha tutto per riuscirci".

I GIOVANI - "Il settore giovanile dell’Inter sta lavorando molto bene, poi sta a me cogliere le opportunità e capire chi potrà far parte della rosa dell’Inter ma non ho nessun timore. Pogba arrivò a 18 anni e lo feci giocare dopo due mesi. Non ho nessuna preclusione, anzi, importante è che ci siano certezze, l’obiettivo non è lanciare i giovani ma sono i tre punti, quando lancio qualche ragazzo lancio delle certezze”.