Thiago Motta è un rivoluzionario. Se il Genoa sarà a sua volta una squadra rivoluzionaria solo il tempo, però, potrà svelarlo. Ma proprio il tempo, quando si parla di Preziosi, non è un fattore su cui poter fare tanto affidamento: dal 2016 ad oggi, sono stati ben 7 i cambi scelti in panchina dal presidente rossoblu, con il solo Juric, oggi a Verona, ingaggiato addirittura tre volte. Servirà allora essere pragmatici, oltre che rivoluzionari, considerando che la lotta salvezza è già una realtà con cui fare i conti.

Il 2-7-2 di Thiago Motta

Provocazione o meno, è di questi numeri che si sta discutendo in queste ore. Un modo certamente innovativo, ma che in realtà, al di là degli inevitabili titoli, cela meno sorprese di quello che ci si potrebbe aspettare.

 “Per me la squadra si può leggere anche partendo dalla fascia destra arrivando alla sinistra: che ne dice se giochiamo con il 2-7-2? Non siamo in 12, perché io conto il portiere in quei 7 in mezzo al campo. Per me l’attaccante è il primo difensore e il portiere il primo attaccante”.  

Erano queste le parole del Thiago versione allenatore delle giovanili del Psg, una versione che già guardava alla fotografia del campo di gioco non in maniera tradizionale ma progressista, premiando, sostanzialmente, il ruolo del portiere come vero e proprio giocatore di movimento. Perché se le statistiche di oggi dicono che i difensori toccano il triplo dei palloni rispetto al calcio di 15 anni fa, il futuro sembrerebbe orientato nella direzione di un ulteriore scatto in avanti - o, per meglio dire, indietro - coinvolgendo sempre più l'estremo difensore. Che diventa così giocatore al pari degli altri, motivo per cui la somma di 2, 7 e 2 regala un 11 che perplime soltanto i più disattenti. 

Eccola, allora, l'utopia mottiana. Un 2-7-2 che in fase di possesso lascia il portiere libero di giocare il pallone e che davanti, in fase di non possesso, rende il pressing delle punte e delle mezze punte fondamentale per recuperare palla alti e poter giocare nella metà campo avversaria. Una provocazione che limitatamente ai soli numeri e nello schema in esame resterà in un certo senso fine a se stessa, primo perché il Genoa non inizierà, come pur banalmente provocato, a giocare senza portiere, e secondo perché il trucco, come svelato, sta nel capovolgere il foglio e saper leggere la squadra da destra a sinistra, e non più nel verso tradizionale dal basso verso l'alto. 

Aiutandoci con differenti motivi nelle linee della maglie, ecco svelato di come, in un'interpretazione totale e azzardata, il portiere diventa in realtà uno dei centrocampisti. Provocatorio, ma certamente chiaro. Con linee di principio vicine a Guardiola, che Thiago incrociò di sfuggita al Barca, e che Gasperini, maestro di Thiago al Genoa e dopo l'esonero dall'Inter, studiò da vicino su invito di Pep stesso. 

Come giocherà il Genoa di Thiago Motta? 

Bene, la risposta che più verrebbe più o meno naturale. O almeno è quello che si attendono Thiago e i tifosi. Nello specifico? Il modulo di base, mettendo per un attimo da parte filosofie e provocazioni, dovrebbe essere una sorta 4-1-4-1, in pratica un 4-3-3 con le due mezze ali molto alte e gli esterni molto larghi, per favorire al tempo stesso pressing alto, copertura del campo in ampiezza e maggiore qualità nei metri che contano. Insomma, proprio come il 2-7-2 letto da destra a sinistra. 

Se è vero che la prima difesa parte dagli attaccanti, una delle figure maggiormente emblematiche della gestione Motta sarà Pinamonti. Che con Andreazzoli ha vissuto momenti contrastanti, ma che con il nuovo mister non dovrebbe conoscere turnover. Kouamé, grazie anche alla sua velocità, verrà dirottato sull'esterno, dall'altro lato invece Ghiglione, che in questo senso potrebbe divenire una vera e propria chicca per il fantacalcio, essendo un difensore. Più difficile capire il ruolo di Pandev, compagno di Motta all'Inter: condizione fisica e momento di forma influenzeranno parecchio il ruolo di quello che potrebbe essere un semplice vice Pinamonti, un esterno atipico con conseguente 4-3-3 più stretto o, perchè no, mezza punta di qualità. 

Il Thiago Motta, nel Genoa di Thiago Motta, sarà ovviamente Lasse Schöne, che giocherà più avanzato lasciando a Radovanovic i compiti maggiormente difensivi. Un regista avanzato, come tanto si usa dire in questi ultimi anni. Stuzzica, anche se è presto per fare ipotesi, l'idea di Saponara mezz'ala o comunque accanto a Schöne e stesso per una linea a 4, dietro la punta, di assoluta qualità.