Alessandro Favalli, calciatore della Reggiana, è risultato positivo al coronavirus. Il ragazzo ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini de La Gazzetta Dello Sport. Queste le sue parole.

Allarme coronavirus, parla Favalli

"Lunedì scorso mi è venuta la febbre, con raffreddore, mal di testa e bruciore agli occhi. I classici sintomi influenzali. Nei giorni precedenti avevamo fatto una cena di famiglia e, dopo i primi sintomi, ho avvisato tutti: anche loro li avevano e ci siamo preoccupati. 

Così abbiamo avvisati i medici e ci siamo messi in isolamento. Abbiamo fatto il tampone: siamo risultati tutti positivi tranne uno".

Sul momento che sta attraversando

"Non sono preoccupato, dopo la febbre e i primi sintomi ora sto bene. Sono più in pensiero per gli altri parenti, ma presto ne usciremo. I medici? Sono monitorato al telefono, ho fatto quel che mi dicevano".

Sul mondo del calcio

"Adesso credo sia giusto fermarci tutti. E' un virus che può prendere chiunque, anche su un campo da calcio. Il rischio contagio è troppo elevato, quindi meglio fermarsi perché la salute viene prima di tutto".

Sui calciatori e il suo ritorno in campo

"Fra una settimana spero di essere pronto, è dura stare in casa. Aspetto l'ok dei medici, sperando di ricominciare già il 3 aprile. Bisogna essere più responsabili: se ci dicono di stare in casa, stiamo in casa. I calciatori? Siamo uomini, non supereroi. E non possiamo essere noi a rischiare di infettare gli altri, tutti siamo a rischio. Facciamo un lavoro bellissimo, ma siamo uguali agli altri. E lo eravamo anche prima".