IL TORNEO - La stagione 2001/2002 di serie A vide il trionfo sul filo di lana della Juventus, dopo una appassionante rincorsa ai danni dell'Inter di Ronaldo.

La squadra di Lippi, arrivata all’ appuntamento in ritardo di un punto, risolve in fretta la pratica Udinese conTrezeguet e Del Piero che stendono i friulani nei primi dieci minuti con un uno-due da KO.

Tutto il resto è un’attesa di buone notizie dalla Capitale, dove l’Inter è di scena sul campo della Lazio

I nerazzurri passano in vantaggio due volte nel primo tempo, ma vengono raggiunti in entrambi i casi dal trequartista Poborsky.

Il 2-2 dell’intervallo vale già un mini sorpasso dei bianconeri, ma l’opera si completa nella ripresa, quando la Lazio chiude i conti e finisce per vincere 4-2: la festa al Friuli può iniziare, la Juventus è Campione d’Italia per la 26ª volta.

LA PARTITA - Quel 5 maggio del 2002 è rimasto impresso nella storia del calcio italiano, un giorno che doveva rappresentare il trionfo nerazzurro e che segnò invece una clamorosa disfatta.

L’inizio della partita fu molto favorevole all’Inter, che doveva vincere a tutti i costi per mantenere il punto di vantaggio sulla Juventus, che intanto giocava ad Udine.

Prima segnò Christian Vieri per l’Inter, poi pareggiò il ceco Karel Poborsky, alla sua ultima partita con la maglia della Lazio, ma Luigi Di Biagio riportò in vantaggio l’Inter di Cuper.

A un minuto dalla fine del primo tempo l’Inter era in vantaggio per 2-1, ma un clamoroso errore del giovane terzino slovacco dell’Inter, Vratislav Gresko, rese possibile il gol del pareggio della Lazio, ancora per opera di Poborsky.

Nel secondo tempo l’Inter entrò in campo molto tesa e contratta e crollò, dal punto di vista fisico ma soprattutto da quello mentale.

La Lazio segnò altre due reti con l’ex Diego Simeone (che quasi chiese scusa ai suoi ex compagni dopo il gol) e Simone Inzaghi, il fratello del più famoso super Pippo.

Alcuni giocatori dell’Inter ebbero una crisi di nervi e scoppiarono a piangere durante la partita, soprattutto il difensore Marco Materazzi (ancora in campo) e l’attaccante Ronaldo che era in panchina, appena sostituito da Cúper.

Nel frattempo, la Juventus vinse agevolmente a Udine contro l’Udinese per 2-0 grazie ai gol di Alessandro Del Piero e David Trezeguet,  così vinse lo scudetto e l’Inter venne paradossalmente scavalcata anche dalla Roma, che arrivò seconda.

IL TABELLINO

LAZIO - INTER 4-2 (2-2)

MARCATORI: 12' pt, VIERI, 20' pt. POBORSKY, 24' pt, DI BIAGIO. 45' pt . POBORSKY, SIMEONE 11' st. INZAGHI S. 28' st.

Lazio (4-4-1-1): Peruzzi, Stam, Nesta, Couto, Favalli, Poborsky, Giannichedda, Simeone (33' St D.Baggio), Stankovic (16' St Cesar), Fiore, Inzaghi. (1 Marchegiani, 18 Negro, 15 Pancaro, 2 Colonnese, 33 Evacuo). All.: Zaccheroni.

Inter (4-4-2): Toldo, J. Zanetti, Cordoba, Materazzi, Gresko, Sergio Conceicao (15' St Dalmat), Di Biagio, C. Zanetti (28' St Emre), Recoba, Ronaldo (33' St Kallon), Vieri. (12 Fontana, 16 Sorondo, 17 Serena, 10 Seedorf, 3 Kallon). All.: Cuper.

Arbitro: Paparesta di Bari.

IL PROTAGONISTA - Grande protagonisti di quel pomeriggio fu senza dubbio Karel Poborsky, centrocampista offensivo col vizio del goal ed autore di una doppietta d'autore.

Il trequartista della Repubblica ceca ha chiuso la carriera da calciatore nel 2007 tra le fila della Dynamo ?eské Bud?jovice, squadra ceca che lo lanciò da ragazzo, nella quale tornò dopo la parentesi allo Sparta Praga.

Dopo il ritiro è stato assistente di Karel Brückner sulla panchina della nazionale ceca, prima di diventare presidente della Dynamo ?eské Bud?jovice. 

 

L'EREDE - Nella Lazio di Inzaghi è probabilmente quello di Milinkovic- Savic, il profilo più vicino a Poborsky ammirato nei primi anni 2000.

Un centrocampista centrale o trequartista dotato di fisico possente che gli permette di vincere numerosi duelli aerei, sia in fase difensiva che offensiva; le qualità che lo accomunano al ceco sono una buona tecnica e la propensione all'inserimento in area avversaria.