La Juventus è la squadra riconosciuta come la più forte in Italia e in questa stagione ha elevato la sua credibilità in Europa ergendosi nella top 5 dei team più forti unendosi al Barcellona, Real, Bayern e Atletico Madrid. I bianconeri guidati da Massimiliano Allegri si stanno avvicinando a grandi passi al sesto consecutivo - si tratta di record nella storia della Serie A -, ma questo titolo porta con sé un paradosso: nei sette scontri diretti giocati in trasferta (contro le squadre che vanno dal 2° all’8° posto) i bianconeri hanno vinto solo una partita, contro la Lazio al 27 di agosto. Da allora solo 2 pareggi (contro Napoli e Atalanta) e 4 sconfitte - l’ultima contro la Roma nell’ultimo turno -. Il dato è quantomeno particolare perché sottende a due concetti spesso non considerati: il primo è che il campionato si vince nell’arco delle 38 partite e non solo negli scontri diretti - su cui viene posta sempre troppa attenzione mediatica -; il secondo è che la Roma e il Napoli avevano quest’anno squadre all’altezza della Juventus nella gara secca, ma non hanno avuto la forza mentale per confermarsi nel resto delle gare.

Allegri pensieroso dopo la sconfitta di domenica sera (Getty Images)

+

Il paragone con i giallorossi e gli azzurri è quanto mai appropriato perché in questo specialissimo dato statistico sono loro le squadre con il maggior numero di punti raccolti: gli uomini di Spalletti hanno conquistato 12 punti su 21 disponibili, mentre quelli di Sarri hanno fatto ancora meglio portandone a casa 13 su 21. Vuol dire che Roma e Napoli hanno perso nel corso delle altre 31 partite rispetto alla Juve rispettivamente 11 e 13 punti e da questo fattore si può capire quale sia la reale forza della squadra di Allegri: la forza mentale. Questa Juve lontano dal fortino che è lo Stadium contro le squadre di prima fascia ha dimostrato di faticare - se ci fossero i playoff questo potrebbe essere anche un ottimo spunto di riflessione -, ma il fatto che nelle restanti 29 partite sia stata in grado di conquistare 80 punti fa capire come ci si possa permettere anche dei passi falsi contro avversari quotati quando si ha la capacità di asfaltare tutte le altre concorrenti nel resto del campionato.

Da dicembre si è parlato di campionato chiuso, di una Serie A ammazzata dalla Juventus e dall’assenza di rivali credibili, ma la realtà dei fatti è che più dei meriti dei bianconeri - comunque tantissimi - sono i demeriti delle avversarie dirette ad essere molto più rilevanti: pareggiare contro Empoli o Pescara, è un qualcosa che una squadra accreditata per lo Scudetto non può permettersi, pur vincendo quasi tutti gli scontri diretti. Questo è sintomo di una mente non ancora pronta e preparata a lottare a determinate altezze. E questa non vuole essere un’accusa alla Juventus, ma il fatto che solo Milan, Fiorentina e Inter (sesta, settima e ottava in Serie A) abbiano un bottino inferiore a quello dei campioni d’Italia negli scontri diretti in trasferta, deve far riflettere sul rendimento dei bianconeri - sia in positivo che in negativo -: il lato oscuro della medaglia è che con degli avversari più continui questo campionato poteva essere diverso; il lato da rimarcare è come tutti questi passi falsi nei match più attesi non abbiano portato a particolari cedimenti mentali della banda di Allegri.  

I bianconeri festeggiano una delle (poche) gioie nei big match lontani da Torino (Getty Images)

+

Questa è la differenza sostanziale: la Juventus è mentalmente più avanti rispetto agli avversari e ciò lo si deve alla sua abitudine a vincere. Conquistare 80 punti in 29 giornate vuol dire lasciare per strada solo 7 punti, un rendimento fuori dal comune riconducibile esclusivamente alle doti mentali di una squadra che riesce ad essere continua come pochissime altre al mondo. Solo questa attitudine le ha garantito di mantenere il primo posto in classifica, ma questo potrebbe non essere abbastanza nelle gare che le rimangono. Dato per assodato che contro il Crotone arriverà il sesto Scudetto consecutivo, le altre due gare più importanti sono sfide secche da giocare in campo neutro (o in trasferta, se si considera il fatto che con la Lazio si giocherà all’Olimpico) e potrebbero rappresentare un ostacolo alla luce dei dati raccolti in stagione. 

Sicuramente la mentalità dei bianconeri potrà limare questo limite mostrato nell’arco della stagione, ma potrebbe non bastare perché a questo occorre aggiungere un cambio di approccio tattico in queste sfide. La cosa positiva per i bianconeri è che la seconda vittoria in una sfida importante potrebbe arrivare proprio contro la Lazio, l’unica ad essere stata battuta a domicilio dai bianconeri: vincere domani non cambierà il rendimento della Juventus in campionato contro le big in trasferta, ma sicuramente rappresenterebbe un’iniezione di fiducia considerevole in vista del 3 giugno, il big match in trasferta più importante della stagione dei bianconeri. Il più importante da due anni a questa parte.