Classico testa-coda in casa del Pescara, Memushaj e compagni ospitano la Vecchia Signora con la testa al Barcellona, ma con l'obiettivo di tenere la Roma a distanza di sicurezza in campionato.

Zeman schiera Brugman nell'insolito ruolo di centravanti nel suo solito tridente, c'è Coda con Campagnaro dietro, Coulibaly e Muntari partono dal 1'. Turn-over totale in difesa per Allegri, c'è Marchisio in mezzo con Pjanic, davanti giocano i titolarissimi con Neto fra i pali.

Subito in apertura è il Pescara a farsi vivo in zona offensiva, Neto controlla con qualche problema, ma di fatto è l'unica iniziativa pericolosa di Caprari e compagni che ci provano, ma sbattono puntualmente contro Rugani e gli altri bianconeri. Juve al piccolo trotto, ma a metà frazione il risultato si sblocca: Cuadrado impegna Fiorillo che respinge corto, è ancora il colombiano ad impossessarsi della palla anticipando il disattento Biraghi, tocco dietro per Higuain incredibilmente solo in area, per il Pipita è facile insaccare da due passi. Sfiora più volte il raddoppio la squadra di Allegri, lo 0-2 arriva quasi allo scadere: cross di Pjanic, sponda di Mandzukic con deviazione decisiva di Zampano che mettere fuori tempo Coda, è ancora Higuain con una zampata decisiva a siglare la seconda rete con la quale si chiude il primo tempo.

Trovato il doppio vantaggio già nel primo tempo, la Juve torna in campo nella ripresa con la chiara idea di gestire più che affondare: a conferma di ciò c'è subito Sturaro per Pjanic in campo. Ed è proprio Sturaro a rendersi pericoloso al 60' su assist di Cuadrado, sorpreso Zampano, stavolta l'intervento di Fiorillo è efficace ed evita il tris bianconero. Brivido poco prima per Dybala: Muntari, già ammonito, atterra il bianconero, costretto ad abbandonare il campo per un problema alla caviglia destra con annessa preoccupazione in vista del ritorno di Champions al Camp Nou. A livello di emozioni di fatto non succede più nulla sino al fischio finale, arrivato dopo quattro minuti di recupero.

Continua la marcia d'avvicinamento di Marchisio e compagni al sesto scudetto consecutivo, ancora un risultato utile, per il Pescara ennesimo passo falso di una stagione che era difficile immaginare più difficile.