La prima volta non si scorda mai. Giorno di lutto, in attesa della risurrezione. Sabato Santo o Milano calcistica? Entrambi, direbbero i tifosi che ugualmente hanno riempito lo stadio all'ora di pranzo nel giorno che precede la Pasqua: che c'è nell'uovo? Nagatomo per i nerazzurri - non giocava titolare da gennaio nel 3-0 al Pescara - e per i rossoneri riecco la maglia bianca in un derby. Non acccadeva dal 1997. Al Meazza fischia Orsato.

PRIMO TEMPO - Un primo tempo bugiardo mette in stop la rincorsa europea del Milan, che davanti alla nuova dirigenza fa la figura di una squadra che sa divertire col tridente, ma che avrebbe urgente necessità di terzini di livello. Un gol lo regala De Sciglio sul lungo lancio di Gagliardini per Candreva, controllato - male - dal capitano ospite: destro volante e Donnarumma che resta a metà con le dita del guantone piegate. Il raddoppio giunge sul finir di prima frazione con un'accelerazione mortale di Ivan Periši? che cancella dal campo Calabria e ispira il primo gol di Icardi in un derby. E il Milan? Montella ha da recriminare per il gol mangiato da Deulofeu dopo pochi secondi - assist di Mati - su sanguinosa palla smarrita da Gagliardini: l'ex Everton è sempre fra i migliori in campo con strappi e tagli che Medel, Nagatomo e D'Ambrosio possono scorgere per un attimo e poi vedono allontarsi piano piano. Bene Handanovi?, unico scoglio pronto ad arginare l'onda ispanica. 

La coreografia rossonera (Getty Images)

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Rispondono i padroni di casa (Getty Images)

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SECONDO TEMPO - Dura ripartire essendo sotto di due gol e non avere in squadra nemmeno l'ombra di un Clarence Seedorf, o di un Kakà. I tempi andati hanno lasciato i sogni di gloria in cassetti irraggiungibili dove stanno caparre e pettorine di Ocampos, primo a scaldarsi. Entra invece Locatelli per il fantasma di Kucka, ma è l'Inter a divorarsi il 3-0 due volte con Periši? ispirato da Icardi in versione assistman. Salutato anche Galliani dalla Sud, il Milan prova a riprendere la partita giocando sulla velocità di Deulofeu, ma quando persino la macchina da Riudarenes finisce il carburante per Montella si fa dura. Acciaccato Sosa, inadeguato Bacca, Lapadula fa il suo ingresso in campo quando manca poco più di un quarto d'ora al fischio finale. Il Milan chiude col 3-2-5 (Ocampos per Calabria) e trova al minuto ottantatré il gol della speranza: Suso al cross (nono assist stagionale), Romagnoli in spaccata e Handanovi? finalmente battuto. Cinque minuti di recupero sembrano non bastare per completare la rimonta: ma quando la risurrezione nerazzurra pare a un passo, il Milan riprende il match al novantasettesimo. Bacca serve a Zapata la palla che profuma di cumbia e che il difensore spedisce in porta dopo aver toccato la traversa: la goal-line technology dà ragione al Milan, finisce 2-2 una partita stupenda.