E Monaco-Juventus sia. In casa bianconera tutti contenti di aver evitato Real e Atletico Madrid…O quasi. Già, perché la squadra di Leonardo Jardim non è affatto da sottovalutare, visto il cammino quasi perfetto in questa stagione sia in Ligue 1 (prima con il Psg e con una partita da recuperare) che in Champions, dove ha già eliminato corazzate come Manchester City e Borussia Dortmund. E pensare che negli ultimi anni sono stati venduti giocatori del calibro di James Rodriguez, Martial e Kondogbia, un tesoretto che è servito per ricostruire la squadra dalle fondamenta, partendo proprio dai giovani

Ma come giocare realmente il Monaco? Qual è il segreto di questa squadra che ha già segnato la bellezza di 141 gol? E allora proviamo ad analizzarla reparto per reparto, scoprendo i pregi e i difetti di questo 4-4-2 sulla carta scolastico, ma che nasconde diverse sorprese:

(IN)SICUREZZA CROATA

Danijel Subasic, 32enne portiere della nazionale croata. Un portiere di tutto rispetto, da cinque anni nel Principato e ormai punto fisso del club. Nel 2012 segnò addirittura su punizione (si, avete capito bene, su punizione) nel match di Ligue 2 contro il Boulogne, vinto poi per 2-1. Ma non mancano alti e bassi e a volte si fida troppo dei suoi piedi: basti vedere questa papera nel match di campionato contro il Bordeaux. La speranza dei bianconeri è che possa ripetersi...

DUE MASTINI E DUE FRECCE

Un centrale che segna, l’altro che fa muro e due terzini che spingono come ali. Ecco il segreto della difesa di Jardim, un mix perfetto di velocità, prestanza fisica e doti tecniche. Glik è tornato a segnare come ai tempi del Toro (già 7 gol in stagione) e Jemerson si sta imponendo come miglior difensore della Ligue 1. E non dimentichiamo Andrea Raggi, preso addirittura a zero nel lontano 2012: a Monaco trovato serenità e fiducia, ricoprendo quasi tutti i ruoli della retroguardia francese. Un jolly.

A ciò aggiungiamo la grande forza della coppia Sidibè-Mendy, due terzini che vanno spesso sul fondo per crossare, sfruttando i movimenti verso il centro di Bernardo Silva e Lemar. Eppure i terzini sono forse il vero punto debole dei monegaschi: proiettati spesso in avanti, lasciano scoperte ampie zone di campo (vedi l’azione di Dembelè nel gol di Reus). Più che Mandzukic sarà Cuadrado la vera arma in più per scardinare il fortino bianco-rosso, letale nel contropiede e nell’1vs1.

LA DIGA DI CENTROCAMPO

Davanti alla difesa ecco la giovanissima coppia di mediani Fabinho-Bakayoko (23 e 22 anni), due giocatori che si completano alla perfezione: Fabinho è un brasiliano nato terzino destro, ma col piede di un trequartista (basti vedere come calcia punizioni e soprattutto rigori), motivo per cui Jardim lo ha trasformato centrocampista centrale. Bakayoko, invece, è il classico mediano di rottura, acquistato dal Rennes per 8 milioni nel 2014 e già nel mirino nelle big di Premier (Chelsea su tutte). Senza dimenticare un certo Joao Moutinho, campione d’Europa con il Portogallo, utilizzato sia dall'inizio che a partita in corso. Le azioni passano tutte dai loro piedi.

FANTASIA AL POTERE

Bernardo Silva, 22 anni: 9 gol e 10 assist. Lemar, 21 anni: 12 gol e 13 assist. Bastano questi numeri per capire da dove provenga il potenziale offensivo monegasco. Il portoghese è il classico tuttocampista: gioca a destra, ma è tutto sinistro e ama accentrarsi per fraseggiare con i compagni e cercare l’assist vincente. Lemar, invece, preferisce giocare a sinistra (pur essendo mancino) e gioca spesso da punta aggiunta del falso tridente del Monaco, letale con i suoi inserimenti dal lato debole. Se il 4-4-2 si trasforma spesso in fase di possesso in 4-3-3 il merito è tutto loro.

LA STELLA E IL REDIVIVO

La stella è senza dubbio Kylian Mbappé. Il francese classe ’98 ha già realizzato 22 gol in stagione (di cui 5 in Champions, compresi i 3 che hanno steso il Borussia ai quarti). Il Real lo studia con attenzione e lo ha inserito nella lista di possibili sostituti di CR7 tra un paio d’anni, anche se per strapparlo al Monaco serviranno offerte monstre (60 milioni a salire per intenderci). Il redivivo è Radamel Falcao. El tigre sembra tornato ai livelli dell’Atletico Madrid dopo i prestiti infelici al Chelsea e al Manchester United. Un killer d’area di rigore, come testimoniano i 27 gol stagionali, sempre pronto ad azzannare le difese avversarie. Da non sottovalutare l’importanza di Valère Germain, attaccante mobile e bravo nel fraseggio con i compagni, spesso utilizzato da Jardim come arma a partita in corso.

Il 4-4-2 di Leonardo Jardim

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QUEL FALLO SU KONDO

Tra i precedenti tra i due club spicca la doppia sfida ai quarti di Champions nel 2015 (1-0 allo Stadium, 0-0 a Monaco), con i francesi che protestarono veemente con l'arbitro per un rigore non dato su Kondogbia, su intervento congiunto di Vidal e Chiellini. 

Riuscirà l’allenatore portoghese (ma nato in Venezuela) a vendicare quella cocente eliminazione? Allegri e il popolo bianconero sembrano avere idee diverse in proposito. Appuntamento al prossimo 3 maggio allo stadio Louis II, per una semifinale tutt'altro che scontata.