“Tanto di cappello ad Allegri che mette in campo una squadra che sulla carta è molto offensiva, dando comunque degli equilibri e chiedendo ai giocatori grandi sacrifici.” Così Cesare Prandelli, ex CT della Nazionale, commenta a Radio 24 la Juventus di ieri contro il Barcellona e prosegue: “Ho visto la fine di un calcio molto divertente fatto di tecnica, di triangolazione e di possesso di palla (del Barcellona n.d.r.) contro una squadra moderna che mette in campo anche idee tattiche, forza, resistenza. La Juve mi sembra una squadra molto moderna, che non ha difetti.” E sottolinea, sempre a Tutti Convocati: “La Juve quando deve giocare gioca, quando deve contrastare contrasta, è resistente, ha personalità è una nuova squadra che a livello europeo probabilmente per anni sarà protagonista. Mi sembra una squadra completa”. Sul Barcellona Prandelli aggiunge: “La caduta del Barcellona fa vedere il nuovo che avanza, la Juve che avanza.” Ieri il “Barcellona era in confusione a livello tattico, loro conoscono solo un tipo di calcio, fatto in maniera meravigliosa, quando gli interpreti hanno lucidità e fisicità”.

“Chi parla di catenaccio Juve non capisce nulla di calcio. Il primo tempo di ieri è stato uno spettacolo, poche squadre riescono ad interpretare un calcio come ha fatto la Juventus su un campo difficile. Semifinali? Io eviterei il Monaco, che forse è meglio in questo momento non affrontare perché, psicologicamente, uno lo affronterebbe in maniera diversa da un Barcellona, Real Madrid o Atletico, invece è una squadra molto, ma molto, interessante, una squadra che ha qualità, tecnica, gamba, aggressività… Io andrei ancora in Spagna, ho sentito Buffon che diceva che probabilmente l’Atletico penserà esclusivamente alla semifinale e quindi preparerà le partite in maniera meticolosa e soprattutto farà un turnover massiccio, questo il Real non se lo può permettere perché sta lottando per la Liga quindi io andrei sul Real”.

E sugli errori arbitrali ai danni del Bayern: "Nel 2010 in Bayern-Fiorentina l’errore contro i viola fu ancora più clamoroso. Mi sono rivisto in Ancelotti, quando ti capitano queste cose non hai argomenti, sei fragile e in quel momento anche Carlo, per la prima volta, mi sembra che abbia dichiarato che ci vuole la moviola in campo”.