Rambert. Caio. Pacheco. Ma anche Coutinho e Roberto Carlos,  Nomi che incutono timore, che evocano pessimi ricordi e cattivi pensieri nei cuori dei tifosi nerazzurri, per motivi diversi. L’Inter si lecca ancora le ferite dopo un derby clamorosamente gettato al vento, ma nell’ambiente nerazzurro a tenere banco è una questione irrisolta: Gabriel Barbosa, altrimenti noto come Gabigol, andrà aggiunto alla lista di cui sopra?

Finora il brasiliano non può essere considerato neppure un flop, a rigor di logica: semmai un fantasma. L’attaccante classe 1996 non ha mai trovato spazio nell’Inter, nonostante la presentazione in pompa magna di quello che, alla fine dell’estate, sembrava poter diventare il nuovo uomo-immagine nerazzurro. Acquisto mediatico e nulla più? Sarebbe quanto meno strano, visto che su Barbosa c’era l’interesse delle maggiori società europee, ivi compresa quella Juventus che fino all’ultimo tentò lo sgarbo ai danni dell’Inter; di certo un giocatore sul quale il Barcellona vantava un diritto di prelazione e che veniva considerato dagli addetti ai lavori alla pari, se non addirittura superiore a quel Gabriel Jesus che sta brillando con il Manchester City, non può essere liquidato frettolosamente come frutto di una valutazione sbagliata e null’altro.

L’Inter ha investito - e parecchio - sul brasiliano, ma prima De Boer e poi Pioli hanno, di fatto, bocciato uno degli acquisti più costosi del mercato estivo nerazzurro. Voci da Appiano Gentile hanno parlato di poco impegno negli allenamenti, problemi tattici, comportamenti poco professionali; ma è evidente che se a Gabriel Barbosa il tecnico di turno - Pioli, in particolare - preferisce giocatori come Palacio, che ormai ha davvero poco da dare alla causa, o addirittura Biabiany, c’è qualcosa di strano sotto. E lo stesso allenatore in conferenza stampa è sembrato sempre evasivo al riguardo.

Le opzioni fondamentalmente si riducono a due: o Barbosa è un flop clamoroso, una cantonata memorabile, o le scelte che lo riguardano nascono da motivazioni diverse. Nel primo caso, che sarebbe anche il più logico in quanto più semplice da motivare, chi ha voluto il brasiliano all’Inter ha sbagliato totalmente l’investimento: a questo punto però, come in ogni buona azienda che si rispetti, dovrebbero cominciare a “saltare teste” all’interno della dirigenza. Gabriel Barbosa sarebbe inadeguato alla Serie A e all’Inter, per questo Pioli l’avrebbe utilizzato con il contagocce: finora appena 81’ in campionato, conditi da un gol.

Barbosa e Pioli, un rapporto non semplice (Getty Images)

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Eppure quando chiamato in causa l’ex Santos non è sembrato così male. Certo, forse non un campione tale da giustificare l’hype di San Siro, ma neppure inferiore ai summenzionati Palacio e Biabiany; e, comunque, dotato per lo meno di una voglia e un entusiasmo utili alla squadra. E se dunque ci fosse dell’altro sotto lo scarso impiego di Barbosa?

L’Inter continua a vivere la sua stagione problematica, iniziata con un tecnico dimessosi prima dell’esordio in campionato, proseguita con un allenatore non scelto - e poi non protetto - da una parte della dirigenza, quella stessa parte che poi ha fatto valere la sua influenza al momento della nomina di Stefano Pioli. Una corrente, quella “italiana” (chiamiamola così), che sta cercando di convincere Suning a rinnovarle la fiducia in vista del prossimo anno; sempre quella che, magari, potrebbe non aver visto di buon occhio gli arrivi di Joao Mario e Gabriel Barbosa, per i quali il super-consigliere Kia Joorabchian ha giocato un ruolo determinante. E se si trattasse, in fondo, soltanto di una questione “politica”?

La manciata di partite che mancano da qui alla fine potranno dire poco sul futuro di Barbosa. Decisiva sarà l’estate: ma l’impressione è che tra un nuovo flop alla Pacheco e un nuovo caso Coutinho il tifoso interista non saprebbe davvero cosa scegliere.