Ho visto, letto e ascoltato voi, fantallenatori che, quando avete saputo del praticamente certo prossimo addio di Dzemaili, vi siete sentiti un po' orfani, un po' abbandonati, un po' sperduti, quasi già pronti a perdere le ultime di campionato causa assenza dello svizzero, passato da rincalzo a colpaccio. Ho percepito la vostra delusione e il vostro disorientamento. E ho provato a immedesimarmi in voi e a immaginare, con voi, un saluto al centrocampista quasi-ex-Bologna e, soprattutto, quasi-ex-della vostra fantasquadra.

Caro Blerim,

non mi conosci, non sai dove vivo, quanti anni ho o cosa faccio nella vita, ma per me è come se fossimo grandi amici, da sempre. Com'è possibile, dirai tu? Bé, ti chiederò: cosa fanno gli amici se non togliersi a vicenda dai guai? Io non ti ho mai aiutato, Blerim, è vero, ma sappi che sono pronto a ricambiare il favore, viste le tante volte che quest'anno sei intervenuto a raddrizzare pomeriggi storti e momenti delicati, tutte le volte che sono stato sul ciglio del burrone, pronto a cadere e tu sei intervenuto a raccogliermi, a tirarmi su, e a ricordarmi che non bisogna arrendersi, mai.

Pensare che è cominciato tutto per caso, come due bambini che non si conoscono e si ritrovano compagni di banco in prima elementare e diventano inseparabili. Scorrendo la lista dei nomi, durante l'asta, saltò fuori il tuo, e io, ridestato dai miei pensieri, mandai a quel paese la mia tattica e decisi di riempire una delle mie otto caselle con il tuo nome: UNO, gridai, fra l'indifferenza generale. Un-due-tré, detto di corsa, e diventasti un mio giocatore. Che te ne fai di Dzemaili, mi chiesero. E io, dissimulando indifferenza, risposi che alla fine uno che gioca sempre torna utile, nei momenti di magra. Ma in realtà, sotto sotto, sapevo che quello scatto, quella sorta di riflesso incondizionato che mi portò a gridare UNO non fu per caso. Chiamalo come vuoi, Blerim: intuizione, presentimento, colpo di genio, non lo so. Per me resterà sempre l'inizio.

Già, perché da quel momento hai scalato, con dedizione e discrezione, le gerarchie della mia fantasquadra: sei passato dalla tribuna, in cui ti relegavo per metterti alla prova, al posto di secondo panchinaro, fino a diventare il primo degli esclusi, poi in continuo ballottaggio, infine titolare inamovibile a scapito di gente ben più blasonata e ben più pagata, ma evidentemente non più valorosa di te. Mi hanno convinto la tua rabbia controllata, la tua intraprendenza, e pure quella sufficienza fissa che mi ha sempre dato sicurezza, in un campionato in cui vedevo Saponara in affanno e Allan spesso escluso in favore di Zielinski. Poi hai cominciato a segnare, e non ti sei più fermato: finora il tuo nome è comparso nel tabellino dei marcatori per otto volte, non avevi mai fatto meglio in carriera. Quante volte mi hai salvato da sconfitte certe, quante volte degli stupidi pareggi sono diventati vittorie grazie ai tuoi gol. Hai riservato un trattamento da amico, a me e a tanti altri come me: perché, Blerim, hai regalato una speranza ai tanti fantallenatori che, scientificamente o meno, hanno puntato su di te. E io, a nome di tutti, ti ringrazio.

Ti scrivo adesso perché abbiamo saputo che quasi sicuramente ci lascerai prima del tempo, che la tua carriera ti porterà sull'altro lato dell'Atlantico quando mancheranno tre giornate alla fine del campionato. Lungi da me, da noi, darti del traditore, Blerim. Ma adesso non possiamo che chiederti l'ultimo sforzo: nelle prossime quattro giornate, nelle tue ultime partite in questo campionato, continua semplicemente a fare quello che hai fatto. Non pensare a Montreal, ci sarà tempo per abituarsi al Canada: pensa al Bologna e, quando il Bologna sarà salvo, pensa a noi, che siamo arrivati a giocarci il fanta fino a questo punto anche grazie a te. A noi, che abbiamo creduto in te, che continuiamo a credere in te. Le nostre fantasquadre continueranno a essere la tua fantacasa. Potrai sempre contare su di noi. 

Ma ora siamo nel momento decisivo. Basta pensare al dopo: pensiamo all'ora.
Andiamo a vincere 'sto fanta. Ai saluti penseremo poi.