A 110 anni di distanza dalla sua storica fondazione, il Venezia festeggia il ritorno in serie B dopo ben 12 anni, grazie alla cavalcata trionfale della squadra lagunare sotto la guida del tenace condottiero Pippo Inzaghi.

Una società dalle gloriose origini, nella quale hanno militato campioni del calibro di Valentino Mazzola ed Alvaro Recoba, lasciando un segno indelebile nei rispettivi periodi della storia del club.

Dopo l'iniziale fondazione nel 1907, successivamente nel 1919 cambia denominazione in Associazione Calcio Venezia e nel 1987 per la fusione con il Mestre diventa Venezia Mestre.

Due anni dopo, riassunse la denominazione di Associazione Calcio Venezia 1907, che mantenne fino al fallimento avvenuto al termine della stagione 2004/2005 di serie B.

Nonostante molti cambi di nome, una delle certezze per i tifosi è stato il Pier Luigi Penzo, lo stadio in cui dal 1913 ( il secondo più vecchio dopo il Ferraris di Genova) i lagunari hanno disputato le loro partite casalinghe.

La capienza prevedeva circa 7500 spettatori e c'era una particolarità: ci si poteva arrivare solamente a piedi o in barca.

La maglia attuale del Venezia è arancio-nero-verde, iI nero verde fu già adottato nei primi anni di vita del club (la divisa originale era rossoblù come quella del Genoa) e per qualche anno fu utilizzato il granata del Gonfalone della Città e l'arancio che fu introdotto con la fusione nel 1987 con il Mestre.

Lo stemma della società, oltre al nome e ai colori sociali porta al centro il Leone, simbolo di Venezia e della Repubblica Serenissima.

Da quando esiste il girone unico (1929-1930) la società lagunare ha militato 33 stagioni in Serie B, per oltre 20 in terza serie (C unica o C1) e 6 volte in D; 13 volte il Venezia ha invece militato nel massimo campionato, con l'ultima apparizione nel torneo 2001-2002.

Il miglior piazzamento della storia è stato il terzo posto della stagione 1941-1942, l'anno prima i lagunari avevano conquistato la Coppa Italia battendo in finale la Roma (3-3, 1-0 con goal vincente di Loik).

Nella storia del Venezia due sono i nomi da non dimenticare, numeri alla mano per quanto concerne le statistiche: Gianni Grossi, il giocatore che ha vestito tra 1960 e il 1969 più volte la casacca allora nero-verde (269 presenze) e Francesco Pernigo, 70 goal con il Venezia a cavallo tra anni '30 e '40.

Nella centenaria storia del Venezia hanno vestito la casacca arancioneroverde molti giocatori di prestigio. Attaccanti come la coppia Loik-Mazzola, Filippo Maniero (54 gol con il Venezia), Paolo Poggi, i nazionali Christian Vieri, Marco Delvecchio e Stefano Bettarini, e soprattutto il fantasista Alvaro Recoba, prestato dall'Inter per la seconda parte della stagione 1998-1999 e uno degli artefici di quella salvezza.

A completare questa panoramica sulla storia del Venezia, arriviamo al capitolo riguardante gli allenatori.

In Laguna sono passati molti tecnici che in seguito hanno fatto carriera in Serie A ed in Europa: 

Cesare Prandelli riportò i veneti in serie A nel 2000-2001, il veterano Alberto Zaccheroni fu in panchina per la storica promozione in B nel 1990/1991 ed altri big come Iachini, l'attuale CT Ventura, Spalletti e Novellino; un'ultima curiosità legata a Marotta, ora in forza alla Juve e che fu direttore generale del Venezia dal 1995 al 2000.




Lo spareggio del 1991 tra Venezia e Como sul neutro di Cesena, con la decisiva parata di Bosaglia sul rigore.