5 aprile 2017, Stadio San Paolo di Napoli. Minuto 61 della sfida tra partenopei e Juventus, semifinale di ritorno di Coppa Italia: Dries Mertens, entrato in campo da appena 11 secondi, approfitta di un mancato controllo di destro da parte di Norberto Neto e insacca il gol del 2-2. La partita poi finirà 3-2 in favore degli azzurri, risultato comunque non sufficiente per approdare in finale dopo il 3-1 patito a Torino all'andata. Ma sulla serata bianconera, qualificazione e doppietta di Higuain a parte, resterà evidente la macchia del portiere brasiliano, ben più marcata rispetto alle due ottime parate fatte in precedenza su Callejon e Milik.

Il day-after, tra quotidiani, siti e social network, è stato un autentico incubo per l'ex estremo difensore della Fiorentina. Processi a non finire, parole di scherno e un giudizio pressoché unanime: Neto non è un portiere all'altezza del blasone della Juventus. Ma siamo sicuri che sia davvero così? I numeri, infatti, sembrano raccontare tutta un'altra storia, fondata sul concetto di affidabilità. In campionato lo specialista di Araxà quest'anno ha collezionato già sei presenze (Juventus-Cagliari, Juventus-Sampdoria, Juventus-Pescara, Juventus-Bologna, Juventus-Empoli e Pescara-Juventus), un dato già di per sé rilevante se consideriamo la caratura del club in cui gioca e il fatto di avere davanti nelle gerarchie un totem come Buffon. A impreziosire la statistica c'è un aspetto molto interessante: di queste sei apparizioni, ben cinque si sono concluse con un clean sheet. L'unico che in Serie A è riuscito a fargli gol è stato Patrik Schick, nel 4-1 del 26 ottobre 2016. Certo, si potrebbe obiettare portando avanti la tesi della scarsa prolificità degli attacchi che ha dovuto fronteggiare. Ma, a conti fatti, non gli si può dire nulla: su un totale di 495 minuti in campo, solo un malus messo a referto.

Già, perché l'aspetto fantacalcistico (quello che davvero ci interessa) assume ancor più rilevanza, specie per quelle leghe in cui l'imbattibilità vale +1. In tal caso, al netto di una fanta-media di tutto rispetto, si può dire che Neto abbia portato bonus cinque volte su sei. Risultato: chi lo ha preso in coppia con Buffon all'asta di agosto/settembre ha fatto un affare.

Se poi dobbiamo parlare esclusivamente del valore assoluto del giocatore, com'è giusto che venga evidenziata con la matita blu la 'papera' di Napoli, c'è bisogno anche di un minimo di buon senso e di ricordare che a tutti può capitare un errore del genere. Lo stesso Buffon si rese protagonista di un episodio quasi identico, il 2 maggio del 2012 contro il Lecce (che costò due punti in campionato alla Juventus); senza tornare troppo indietro con il tempo, c'è l'esempio di Donnarumma a Pescara, andato in scena poco più di due settimane fa. Campioni affermati e di prospettiva: a loro è concesso eccome, figuriamoci a una riserva...