La decisione era presa: basta fantacalcio. Sarà che da tempo ho la sensazione di divertirmi soltanto alle aste, sarà che la disfatta dello scorso anno (grazie a una rosa costruita su Dzeko e su una Roma svegliatasi troppo tardi) ha lasciato il segno, sarà che mi manca la goduria del guardare una partita di campionato senza dovermi preoccupare di chi segna e chi no, sarà semplicemente che gli anni passano e la testa cambia. Basta, quindi.

E dire che quest’anno ero fermamente determinato a far bene: avevo seguito con attenzione il precampionato, avevo studiato quanto bastava e deciso di affidare il resto alla sorte, intitolando la mia squadra “Questione di Culo” per ricordarmi che alla fin fine la fortuna (chiamatelo caso, se preferite) fa la maggior parte del lavoro. Tutto inutile: ultimo posto ormai praticamente matematico e record di infortuni (il doppio di Florenzi quello più sofferto). Pochi gol da un pigro Bacca, pochi bonus da un Perotti sul quale avevo puntato molto (entrambi salutati nel mercato di febbraio), l’unica, piccola consolazione: Insigne preso a una cifra veramente irrisoria.

Dunque, la decisione era presa. Ma… c’è la Coppa. Passo la fase a gironi soprattutto grazie ai numeri del Lorenzino azzurro, in semifinale mi tocca una delle prime forze del campionato: lo scontro diretto finisce 3-3, io in vantaggio sui punti (78 a 75,5), passa però lui grazie alla regola dei Supplementari e rigori; regola della quale a quanto pare nessuno di noi era però a conoscenza, né tanto meno era stata votata e approvata dalla lega. Nonostante la mia contrarietà ai cambi in corsa, viene deciso di invalidare il risultato e di ricalcolare la giornata utilizzando la Somma Punti in caso di pareggio.

Passo quindi in finale, nel turno di Pasqua. Mi aspetta un’altra squadra molto forte: Belotti mi purga come al solito, i gol di Schick e Romagnoli (su assist del suo Suso) hanno il sapore della beffa vera e propria. Stavolta Insigne spara a salve, oppongo il solo Allan e i due assist di Pellegrini, e mi rassegno quindi alla sconfitta. Accade però l’inverosimile: la scelta di schierare un copertissimo 4-5-1 mi porta 3 punti di modificatore difesa e mi consente di tener testa al suo faraonico centrocampo; la papera del suo Hart ci mette lo zampino quanto basta. Risultato: 74 a 73,5 per me. Avete letto bene: vittoria di mezzo punto.

Prima di esultare mi consulto con l’avversario, rendendomi disponibile alla rigiocata: lui mi risponde che invece dovrò concedergli di massacrarmi il prossimo anno, revocando così il mio commiato dalla Lega dei Fantacazzoni. Potevo forse rifiutare? Ecco come, nonostante i propositi predicati (a me stesso per primo) durante tutta la stagione, sarò presente anche al prossimo fantacampionato, il diciassettesimo della nostra lega. Il nome della squadra lo terrò, perché dopo un episodio del genere sarebbe veramente assurdo sostenere che non sia tutta questione di culo.

Mattia - La mia Lega Fantagazzetta

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