Nella passata stagione Davide Zappacosta non aveva potuto esprimersi al meglio delle sue possibilità: nonostante un sistema di gioco a lui congeniale, come il 3-5-2, chiuso da Bruno Peres, era riuscito a collezionare soltanto 13 presenze dal primo minuto, alle quali si aggiungevano 12 scampoli di gara. Per dargli spazio, solo nelle ultime tre gare del finale di campionato, Ventura aveva optato per il dirottamento a sinistra del brasiliano ora alla Roma (a farne le spese Molinaro). Il numero 7 granata, che già alla decima giornata (3-3 casalingo con il Genoa) aveva trovato il primo gol con la nuova maglia, mise a referto all’ultima giornata il primo assist alla sua maniera con un bel cross per la testa di Obi.

Bottino comunque molto magro per i fantallenatori che ci avevano puntato dopo i tre gol realizzati nella stagione 2014/2015, la prima in Serie A, con la maglia dell’Atalanta. Gli orobici dopo averlo prelevato dall’Isola Liri nel 2011 lo avevano mandato a farsi le ossa all’Avellino (ceduto in comproprietà): in Irpinia due campionati di Lega Pro e uno in cadetteria, sotto la guida di Rastelli, che gli aveva permesso di prendersi le luci della ribalta approdando anche nella Nazionale Under 21.

La cessione di Bruno Peres e l’arrivo sulla panchina del Torino di Mihajlovic, due indizi estivi: quella 2016/2017, poteva essere la stagione della definitiva affermazione di Zappacosta. Il ruolo è quello di terzino destro nel 4-3-3, più difficile rendersi pericoloso in zona gol, ma il giocatore non sta facendo mancare comunque il proprio apporto: 23 presenze da titolare, 4 gli assist serviti fin qui. Tra i difensori, Zampano del Pescara a quota 5, è l’unico ad aver fatto meglio; mentre Biraghi, Conti e Widmer gli sono alla pari. Paga dazio a quota 3 gente come Isla, Regini, Edenilson, Alex Sandro.

Splendidi i traversoni per gli stacchi aerei di Belotti con Udinese alla trentesima giornata (2 aprile) e Cagliari alla trentunesima (9 aprile): grande intesa tra i due. Folgorante era stata anche la parabola per la testa di Immobile lo scorso 24 marzo nella gara valida per le qualificazioni mondiali, Italia-Albania. Alla nona giornata era stato invece, sempre grazie a lui, Iago Falque a colpire contro la Lazio, ancora di testa. Sono tre cross vincenti di fila nelle ultime uscite del numero 7 che già era risultato, per applicazione, spirito e gamba, tra i migliori in campo (voto 7 per la nostra redazione) nella partita finita 2-2 del 18 marzo contro l’Inter. L’ex Avellino si è ritagliato un posto di spicco nella Nazionale di Ventura dopo il debutto di novembre contro il Liechtenstein: sono già quattro le presenze. Il futuro sembra essere tutto suo.