"Il mondo è un libro, e chi non viaggia ne legge solo una pagina". Parola di Sant'Agostino: che però certo non avrebbe mai immaginato che, un giorno, il viaggio televisivo più folle e innovativo della storia l'avrebbero compiuto due foggiani dallo spirito irriverente, dalla battuta pronta ed in grado di dare nuova linfa ad un linguaggio - quello televisivo -, ormai trito e ritrito. Ma, soprattutto, di creare nella sostanza un vero e proprio genere, a metà tra la fiction, l'intrattenimento, il giornalismo, il documentario, il reality-show e la comicità. Loro sono Pio D'Antini e Amedeo Grieco, in arte Pio e Amedeo, e con l'ultima puntata della seconda stagione di 'Emigratis', stasera (per la prima volta alle 21:10 su Italia 1), termineranno di leggere (e forse anche di scrivere) un libro lunghissimo, divertente e divertito. Che dopo la stagione 2016 ha esordito quest'anno con il 15.8% di share e che sta riscuotendo un nuovo, meritato, successo.

Li avevamo sentiti già lo scorso anno, a margine della prima stagione, ed anche stavolta le loro "imprese", da Budapest a Dubai, passando per la Cina e la Germania, hanno fatto ridere di gusto e pancia milioni di italiani. Anzi, italianissimi, come loro, che ci tengono a ribadire come il successo di cui sopra sia figlio dell'entusiasmo di una marea di persone, che vorrebbero fare, e dire, esattamente ciò che vedono fare e dire ai loro personaggi. 

Questa la nostra intervista esclusiva a Pio e Amedeo.

Pio e Amedeo con Vucinic, Emigratis stagione 2 (frame da video mediaset)

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"Stiamo andando a incontrare gli italiani che si sono affermati al’estero: l’idea è quella di andare a scroccare alla gente che nella nostra mentalità ha i soldi. Gallinari, ad esempio, li ha. Partiremo da lui e in generale dagli sportivi, poi magari la cosa si allargherà anche al cantante o all’imprenditore". Era il marzo di 4 anni fa, e queste sono parole vostre. E' iniziato lì il viaggio di Emigratis, come una sorta di spin-off delle Iene. Da cosa nasce l'idea, come si è sviluppata e come si è conclusa la vostra esperienza con Davide Parenti (ideatore e 'papà' de 'Le Iene')?

Pio: "Eravamo andati da Gallinari con un'altra idea, ma poi lui ci invitò al cenone di Capodanno e noi, ovviamente, non pagammo. Alla fine ci disse: 'Ora dove andate a dormire?'. E noi: ' Da te'. L'idea di fondo in realtà l'abbiamo sempre maturata, sin dai tempi di Telenorba: andare in giro, e sfruttare la notorietà per non pagare. Perché i personaggi pubblici, come eravamo noi allora a livello locale, non pagavano e godevano di ogni agevolazione. Da lì è nato tutto. Il passaggio successivo l'abbiamo fatto direttamente ideando Emigratis con Mediaset: avevamo un sacco di materiale, e ci siamo detti che se un format del genere durava un quarto d'ora, con un obiettivo definito e curando di più i contenuti poteva anche durare un'ora".

Amedeo: "Il papà cresce i figli, ma poi devono imparare a camminare da soli. E quella delle Iene, per noi, è stata una famiglia vera, come un contenitore forte che ti protegge. Poi provi a camminare da solo per vedere se fai bene e piaci anche da solo".

Ed evidentemente funziona. Il segreto qual è?

P.: "Il segreto è che parliamo come parla la gente e facciamo quello che vorrebbe fare la gente. La gente comune, non l'italiano medio: piuttosto 'l'italiano', che per sua natura è un personaggio colorato, che all'estero fa casino, e se può fa anche le 'furbate', perché è goliardico. In quello, e nell'uso del linguaggio, forse siamo stati dei pionieri".

A.: "Guardare noi è come guardare l'amico più simpatico della comitiva. Che parla come te, come la tua gente, e dice cose che in TV non si sono mai dette perché poste oltre il limite che era stato posto sinora, ed oltre i classici monologhi comici di riferimento. Forse è questo che piace".

La costante è l'interfacciarsi sempre con gli italiani all'estero: forse in Italia l'atteggiamento dei VIP non sarebbe stato lo stesso.

P.: "All'estero per noi italiani c'è una voglia fisiologica di rivedere, discutere e riassaporare tutto ciò che ti lega all'Italia. Fuori dall'Italia non ci sono barriere, né diversità: siamo tutti italiani e basta. L'essere italiani, e quindi essere accolti da altri italiani sempre in maniera positiva, ovviamente ci ha aiutati. In Italia, probabilmente, non avremo sortito lo stesso effetto. Il potenziale comico sta nel fatto che due ragazzi di provincia come noi vadano nel posto più lussuoso non d'Italia ma del mondo".

La strategia di interfaccia con le 'vittime' qual è? 

P: "Rispetto all'anno scorso è cambiato tutto. Nella prima stagione l'approccio era: 'Andiamo e vediamo cosa succede'. Quest'anno, invece, avendo già visto il programma se l'aspettano. O, addirittura, ci contattano loro. Quindi facciamo una telefonatina, arriviamo, ci presentiamo, e la telecamera rimane sempre accesa: quando facciamo domande scomode, o scrocchiamo qualcosa, gli ospiti devono pensare che sia televisione, e che Mediaset gli ridia i soldi. E' lì che rimangono spiazzati, registriamo la reazione vera e scatta l'effetto sorpresa. E' questo il valore aggiunto della seconda serie".

A.: "Non è solo un programma TV, è una missione, è qualcosa di più, che va oltre la TV classica. Si è creato un meccanismo psicologico stranissimo nei VIP: è come se non volessero fare brutta figura e non darci quello che chiediamo. D'altra parte, per fare un esempio, per Balotelli regalarci due giubbotti da 3000 euro non deve esser stato uno sforzo economico. Ma è comunque un gesto importante: la cosa unica è che è tutto estremamente vero, e rimangono basiti quando realizzano che è così".

Ma ci sarà qualcuno che non è stato mandato in onda?

P.: "Beh, qualcuno...diciamo non proprio tutti-tutti-tutti...".

A.: "Soprattutto per strada non è facile, anche perché giriamo con una troupe televisiva leggerissima, composta da noi due e il cameraman, che magari talvolta è lontano 20 metri e quindi non percepibile. L'importante è cogliere la naturalezza delle persone".

P.: "Soprattutto i calciatori, che per definizione sono dei pessimi attori. Tranne Totti. Ci sono però cose che non mandiamo in onda: tra il materiale che abbiamo a disposizione, ci sono cose con le quali altri farebbero 15 programmi interi. Ma a noi non interessa fare gossip, interessa far ridere. E questo viene apprezzato anche dagli ospiti, che alla lunga si aprono e ci rivelano tantissime cose".

Tra questi sicuramente c'è Balotelli. Probabilmente, visto anche il tempo che avete trascorso assieme in Francia, siete tra coloro che a livello televisivo e giornalistico lo hanno conosciuto meglio. Ma chi è veramente Mario?

P.: "Abbiamo avuto la fortuna di essere ricontatti da Mario, che ci ha mostrato tutta la sua stima. Parliamo di uno dei calciatori più forti che abbiamo avuto in Italia negli ultimi anni. Ma è un ragazzone, che ha avuto tantissimo successo da giovanissimo, e che vuoi per le vicende di gossip e l'età, oltre che per essere il primo, grande calciatore nero italiano, ha risentito della notorietà. Fotografi, telecamere, troppo. Chi non fa le ragazzate? Lui è un ragazzo normale, molto generoso, e di un'umiltà unica: tutt'altro che un bad-boy, come viene dipinto. E meriterebbe non una, ma mille altre occasioni in Nazionale".

A.: "Per capirci, Mario ha paura del buio. Ha paura di stare da solo. E' un bambinone cresciuto troppo in fretta: come diceva Pio lui ha avuto tutto, e troppo presto, all'improvviso. E' vittima del suo personaggio, e quando fa una ca**ata è solo per non mostrare le sue debolezze. E poi da quando sua figlia Pia è diventata 'interattiva' - perché, per esperienza, un figlio ti cambia la vita in toto quando inizia a parlare e capire ciò che gli dici - è cambiato".

Torniamo a Emigratis. Quanto pesa la presenza di Pannofino alla voce narrante?

P.: "Lui è il miglior doppiatore italiano attuale, ed a noi serviva una voce come la sua, imponente e credibile, che reggesse tutto il gioco. Noi gli scriviamo le cose che ci deve dire "sopra", ed ovviamente più sono distruttive le cose che dice, e più il gioco funziona. La cosa piacevole di Pannofino è che lui, scherzando, ci dice ' Sò 40 anni che faccio sto mestiere, e nun me s'è mai inculato nessuno, e mò ccò sto programma me stanno a chiamà i parenti della terza generazione'. E poi oramai lui fa la narrazione interamente senza vedere le immagini".

A: "E' una macchina da guerra, un fenomeno vero, un grande. Ciò che sentite in una puntata intera, lui lo registra in 15 minuti. Ogni tanto ci dice: 'Che me le fate vedere a fà? Tanto le immagino già le ca**ate che avete fatto stavolta' ".

Domanda alla Marzullo: quanto c'è di Amedeo Grieco e Pio D'Antini nei due Emigratis e viceversa?

A.: "In percentuale, secondo me il 40-50% da sobri e l'80% dopo due birre. Scherzi a parte, siamo la proiezione di ciò che abbiamo visto nella nostra vita. Siamo l'amico di comitiva più gretto, che in vacanza ti fa ridere ma anche vergognare. E comunque di noi c'è tanto, anche perché io e Pio siamo nati insieme e vissuto le stesse amicizie. Ed Emigratis è solo una rappresentazione di ciò che abbiamo vissuto".

Ma considerate le cene, i regali, i soldi e tutto quello che scroccate ai VIP, Mediaset che vi paga a fare?

P.: "Io lo dico sempre, facciamo il lavoro più bello del mondo. Viaggiamo, ci divertiamo, e ci pagano pure. Peccato solo che poi certi posti non ce la facciamo a gustarceli a fondo: in Cina, per capirci, siamo stati in 8 città diverse in 18 giorni. Noi però così ci 'guadagniamo' il doppio: perché ci sono i regali, anche se molti soldi ci servono per gli spostamenti".

Il conto della cena più caro scroccato nelle due edizioni di Emigratis, e a chi.

A.: "Belen e Iannone spesero oltre 400 euro a persona. Pagammo 1700 euro in 4".

P.: "E poi Giovinco a Toronto. Solo il vino costava 500 euro".

A.: "Però non è facile da dire, anche perché quando loro pagano, noi siamo già fuori dal locale".

Forse l'intervista più divertente, quella a Giovinco.

P.: "Forse perché gli abbiamo detto quello che molti pensano, ovvero che si dice che sia gay. E noi siamo andati lì e gliel'abbiamo detto in faccia. Come con la Canalis: gli abbiamo chiesto se George Clooney era gay. Diciamo tutto quello che la gente vorrebbe, ma non può o non ha il coraggio di dire. Giovinco poi è un personaggio incredibile, molto divertente".

Ultima cosa seria: diteci di più della storia del licenziamento dei dipendenti della FIFA, dopo la vostra intrusione a Zurigo alla caccia di Gianni Infantino.

A.: "A mente fredda: è la cosa che ci è dispiaciuta di più, per colpa nostra è stata licenziata della gente che era lì a fare semplicemente il suo lavoro. Però, se al posto nostro ci fossero stati due terroristi, non sarebbe finita certo così. Parliamo di un organo che è simile ad un organo di stato".

P.: "Ce lo ha detto anche il responsabile della FIFA, dopo che ci siamo 'svelati' ed abbiamo risolto la cosa. E' una questione di smitizzazione dei luoghi comuni, siamo riusciti ad eludere la sicurezza dicendo che eravamo amici di Infantino. Quello che probabilmente avrebbero fatto degli italiani alle prese col 'cazzeggio', nella 'precisa' Svizzera tedesca: solo che noi abbiamo avuto più coraggio".

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Pio e Amedeo con Ancelotti, Emigratis stagione 2 (frame da video mediaset)

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Ma da Ancelotti, quando avete chiamato Cristiano Ronaldo, che vi ha detto?

A.: "Una cosa incomprensibile in portoghese. Però rideva".

P.: "Cosa vuoi che ti dica, ad uno che ti chiede 10mila euro al telefono? Nemmeno Lapo avrebbe osato tanto".

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Voi che l'avete visto: com'è da vicino Ribery?

P.: "Impressionante. Forse dovevamo mandarlo in onda dopo la mezzanotte. Ma lui ci gioca molto, su questo".

Domanda 'tecnica': ma i pellicciotti sono parte del vostro abbigliamento personale o è guardaroba di Mediaset?

A.: "Ce li ha dati Mediaset, ma non li rivedranno mai più, perché ormai fanno parte della nostra collazione".

Il calciatore più ricco ed, in senso buono, quello più 'tamarro'. Sempre che non siano la stessa persona.

P.: "Ricco Pellé. O forse Totti, perché Pellé solo adesso sta guadagnando così tanto".

A.: "Per il più 'tamarro' Giovinco. Ma Verratti è una spanna sopra tutti".

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Selfie con Balotelli, Emigratis stagione 2 

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La domanda neanche la faccio: Balotelli, Drogba, Gullitt.

P.: "Drogba".

A.: "Ma dopo aver visto dal vivo Rocco Siffredi, tutto ciò che c'è intorno è noia".

Ma Simone alla fine il lavoro l'ha trovato?

A.: "Si, e sarà il teaser per un'eventuale terza edizione. Non possiamo dire di più".

P.: "E' un viziato, lavora da mezzogiorno in poi".

Numero di tette toccate e/o viste: più o meno di 50?

A.: "Più. E tante le tagliamo perché abbiamo una famiglia".

P.: "Lui ne ha toccate più di me sicuramente".

A.: "In proporzione ai gol, io come Higuain e lui come Destro".

P.: "Io ho avvistato un po' più di vene varicose".

Numero di 'vaffa' presi: più o meno di 1000?

A.: "In italiano meno. Se contiamo tutte le lingue, più".

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Pio e Amedeo a casa Balotelli, Emigratis stagione 2 (frame da video mediaset)

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Numero di 'Kitemmurt' proferiti.

A.: "Più di 1000 sicuramente".

P.: "Più di 10mila, se consideri che curiamo anche il montaggio".

Numero di volte in cui siete stati cacciati.

A.: "Più di 100".

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Passiamo al Foggia che è un po' più d'attualità. La festa promozione continua...

A.: "Anzitutto: l'acconciatura che mi sono fatto sul petto ce l'ho ancora. E' cresciuta, e ora si vede ancora meglio. E questa intervista è surreale perché in questo momento sono nel cerchio di centrocampo dello Zaccheria. Sull'erba, da solo, con tutti i calciatori che stanno mangiando e bevendo vicino alle panchine. E' un'immagine romanticissima".

Il regalo per la Serie B: De Luca, Insigne Jr. e Sansovini. Sceglietene uno.

P.: "Sansovini, e poi più che De Luca Galano, del Bari, che è foggiano".

A.: "Io ti rispondo come neanche la BBC. E ti passo il Ds del Foggia (Di Bari, n.d.r., che smentisce categoricamente, e anzi propone un'improbabile acquisto di Higuita più del Pipita in un momento divertentissimo di meta-giornalismo, con Amedeo che intervista Di Bari), che però usa il profilo basso tipico di un Direttore sportivo".

P.: "E poi nell'ultima puntata ci sarà la fine della profezia richiesta al Dio Shiva, in cui chiedevamo la promozione del Foggia".

A: "La serie di Emigratis si chiude con la festa in piazza del Foggia. Noi sul pullman scoperto, e una piazza in delirio".

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Pio e Amedeo a Dubai, Emigratis stagione 2 (frame da video mediaset)

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Pio e Amedeo e il fantacalcio.

P.: "Io ho smesso dopo l'ultimo anno di Ronaldinho in A. Vinsi la nostra lega, ed agli altri, compreso il 'signorino', rodeva il culo".

A.: "Poi ti diremo la teoria, invece, degli altri nove, me compreso, fantallenatori di lega. Io comunque al momento sono secondo a tre punti dal primo, ma confido nello scontro diretto all'ultima giornata. E comunque ne faccio ben tre, di leghe di fantacalcio. Davanti ho vissuto una Caporetto con Milik e Berardi".

E allora, date ai nostri fantallenatori 4 calciatori da schierare, uno per ruolo.

P.: "Donnarumma, Bonucci, Suso, Dzeko".

A.: "Tutti ragazzi con i problemi, ha citato lui. I miei, anche se non ricordo le partite del prossimo turno: Buffon, Fazio - non Fabio - che mi sta dando grosse soddisfazioni, Iago e Icardi".

Come si inveisce per una sconfitta al fanta a Foggia?

A.: "Le imprecazioni sono tante, soprattutto quando vedi abbassare mezzo voto sul live. Una volta misi sui nostri social il numero di telefono del ragazzo che nella nostra lega era primo, mentre io ero secondo, e che al mercato di riparazione scambiò Icardi e Nainggolan per un attaccante e un centrocampista molto più scarsi. Dovette cambiare numero di cellulare, gli arrivavano insulti da tutta Italia".

P.: "Ame era stato piuttosto deciso: scrisse 'vi autorizzo ad insultare anche sua madre'".

A.: "No, io sul fanta non transigo: è una delle applicazioni che uso di più sullo smartphone. E poi sabato e domenica è un continuo, ad aggiornare i live. E' un delirio".

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Chiudiamo con le domande dei fantallenatori di Fantagazzetta, arrivate direttamente dalla nostra pagina Facebook. Beppe scrive: "Come fate ad avere tutto questo successo, nonostante l'evidente ritardo mentale?"

A. (ride): "E' quello il segreto! Basta rimanere indietro per sembrare primi". 

Maurizio scrive: "La prossima stagione di Emigratis sarà in italiano?"

P.: "Stiamo ancora decidendo".

A.: "Se Narcos può avere tutto questo successo, in spagnolo coi sottotitoli, non possiamo certo preoccuparci di far capire il foggiano!".

P.: "E poi dopo 5 minuti di programmi ci capiscono tutti".

Maria: "Il giunto in Cina poi è arrivato o no?"

P: "E' arrivato, si chiama cian-ciun-cian",

A.: "Chissà che cosa ha scritto poi il cinese sul foglio. Anche perché il giunto non esiste, è un termine dialettale per indicare un pezzo del motore".

Ciro: "Qual è l'Elisabetta che s'è trombato Rocco?"

P.: "La Regina Elisabetta!".

Davide: "Ma ve la siete ficcata almeno una ad Abu Dhabi?"

A.: "Costavano troppo. E poi noi siamo l'emblema dell'italiano medio, spiantato, che va all'estero, torna, e dice chissà che. E sta inventando tutto".

Mario: "Quand'è che andate in Albania da De Biasi?"

P.: "Andremo, ma solo se troviamo il gommone, perché vogliamo provare l'esperienza al contrario".

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OK, è arrivato il momento: stasera si chiude la seconda stagione. Dateci qualche anticipazione.

P.: "Andremo dalla grandissima Bebe Vio e faremo tanto cazzeggio con lei. Perché il suo credo è 'i disabili non si devono prendere assolutamente sul serio tra di loro, e mettersi in gioco'. Solo se ci si comporta in questo modo si abbatte la disabilità. Forti di questo suo pensiero immaginate quanto abbiamo giocato con lei. Dicendole che loro hanno un sacco di agevolazioni, sarà lei a dirci 'E allora fate i falsi invalidi, un incidente finto'. E noi andremo quindi nella patria delle assicurazioni, ai Lloyd's di Londra, e fingeremo questo finto incidente...".

A.: "E poi ci saranno una serie di finte testimonianze per l'incidente. Tra queste, quelle di Conte e Ravanelli. Ma alla fine capiterà un inghippo, perché farà il video una certa persona che...E' lì c'è il finale di tutta la serie, con la festa del Foggia e la riscossione delle marchette, come nella prima. E poi su una canzone di quella persona...passeranno i ricordi dell'intera seconda serie".

P.: "Sarà lui a mandare a monte tutta la truffa!".

A.: "E lo ringraziamo, così come Bebe Vio, perché mettersi in gioco così, nonostante le disabilità, non è facile. E' il mondo che vorremmo: un mondo in cui dovremmo essere tutti uguali, ma per davvero, senza stereotipi e false pacche sulla spalla. Un mondo in cui si possa prendere in giro un calvo, un grasso, e un disabile, con la stessa leggerezza ed allo stesso modo".

Penso che sia il messaggio più bello che potevamo mandare a margine di questa lunga chiacchierata. Appuntamento stasera, allora, come sempre su Italia 1, ma al banco dei prova della prima serata. Ne varrà la pena. Per ridere, ed evidentemente anche un po' riflettere, con Pio e Amedeo e i loro ultimi "ospiti". Nella fremente attesa della terza stagione e del loro nuovo programma radiofonico serale, che da metà maggio li vedrà protagonisti, una volta a settimana, su RTL 102.5. Perché se davvero chi non viaggia legge solo una pagina del libro del mondo, allora Pio e Amedeo hanno già completato almeno un paio di capitoli.

Pio e Amedeo con Bebe Vio, Emigratis stagione 2 (frame da video mediaset)

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Emigratis è un programma televisivo di intrattenimento, ideato e condotto dal duo comico Pio e Amedeo, in onda su Italia 1 dal 3 aprile 2016. Il programma è scritto da Amedeo Grieco, Pio D'Antini, Fabio Di Credico, Aldo Augelli. La voce narrante è di Francesco Pannofino. Tra gli ospiti del mondo del calcio che hanno partecipato, nelle due stagioni, ci sono Davide Lanzafame, Alessandro Del Piero, Ruud Gullit, Mirko Vucinic, Nicola Ventola, Walter Zenga, Mario Balotelli, Zvonimir Boban, Carlo Ancelotti, Arjen Robben, Arturo Vidal, Manuel Neuer, Ciro Ferrara, Graziano Pellè, Hernán Crespo, Fabio Cannavaro, Luís Fabiano, Paulo Dybala, Andrea Pirlo, Christian Vieri, Alberto Aquilani, Javier Zanetti, Marco Verratti, David Luiz, Edinson Cavani, Salvatore Sirigu, Fabio Quagliarella, Marco Amelia, Angelo Ogbonna, Alessandro Diamanti, Sebastian Giovinco, Marco Donadel, Fabio Quagliarella, Didier Drogba, Zdenek Zeman, Alessandro Florenzi, Francesco Totti, Daniele De Rossi, Angelo Peruzzi, Marcello Lippi, Gianluca Zambrotta e Simone Barone. Su Italia 1, stasera, in prima serata, l'ultima puntata della seconda stagione.