Sono passate poco meno di ventiquattro ore dal pareggio della Juventus in casa dell'Atalanta, ultimo impegno dei bianconeri prima dell'andata della semifinale di Champions League contro il Monaco. Partita approcciata mentalmente male dai bianconeri, non a caso il gol subìto da Conti è arrivato allo scadere della prima frazione come fosse già finito il tempo. La reazione del secondo tempo è da squadra di razza pregiata: immediato l'1-1, un'occasione Dybala, due di Higuain, due di Khedira, la punizione di Pjanic a dieci centimetri dall'incrocio ed un rigore clamoroso non concesso (il 18° non concesso nel corso della stagione fra campionato e Coppa Italia, come raccontano le cronache di Sky Sport, La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport e Rai Sport), poi finalmente l'1-2 di Dani Alves. Negli ultimi cinque minuti, però, la Juve è nuovamente uscita dal campo dal punto di vista mentale, e qui tiratina d'orecchie per mister Allegri: due sostituzioni a ridosso del 90' creano inevitabilmente confusione, si perdono le misure, ed allora poi quasi inevitabilmente arrivano svarioni evidenti come quello fra Pjanic e Lichtsteiner. I tifosi bianconeri sperano di averli conclusi qui i jolly della stagione, d'ora in avanti non sono più concesse distrazioni considerando cosa resta ancora da giocare.

Torniamo un attimo al rigore non concesso ai bianconeri: uno degli errori arbitrali tecnicamente più incredibili di sempre (non è un episodio non visto, è una valutazione senza logica: questo è un "arbitro scarso", come direbbe qualcun altro). Nonostante ciò un tifoso (?) dell'Atalanta, nel momento del 2-2, si è permesso di entrare nella postazione di JTv in tribuna stampa per aggredire - verbalmente e parzialmente fisicamente - il telecronista juventino, ennesima prova di un clima d'odio montato ad arte dai soliti noti. Anziché cavalcare una facile onda d'indignazione, condanna e critica su tutto quanto sopra, mister Allegri (reo di qualche errore già citato precedentemente, e dunque con la possibilità di crearsi un alibi) ha risposto minimizzando il tutto: "E' un episodio ininfluente, posso capire se stavamo 2-1, e non avrei giudicato comunque: biosgna accettare il risultato, far tesoro degli errori, e andare a casa a preparare gli altri match". E stiamo parlando, tralasciando l'aggressione e mettendo di mezzo anche gol annullati, ingiustamente convalidati ed espulsioni mancanti, dell'ultimo di complessivi 30 (!) episodi arbitrali nei quali la Juve quest'anno è stata penalizzata da decisioni dei vari direttori di gara, sempre seguendo le fonti di cui prima (per il dettaglio, si chiedano pure delucidazioni al sottoscritto).

Quanto esposto spiega dettagliatamente e chiaramente l'abissale attuale differenza fra la Juve e tutte le altre squadre italiane, più della forza effettiva della squadra, più dei limiti tecnici delle altre.