"Quanta negatività all'Inter: ero sovrastato, troppi luoghi comuni". Parlava così, poche settimane fa, Andrea Ranocchia, fresco sposo della Sampdoria che l'ha accolto, in prestito, dopo la negativa esperienza nerazzurra. 5 anni di matrimonio che ne avevano fatto sì il titolare della difesa, ma anche l'uomo capace, troppo spesso, di incappare in gravissimi errori di sufficienza: una costante, nella sua carriera, che però, ai tempi di Bari e Arezzo, lasciava intravedere ben altro.

Estate del 2008: il giovane Andrea, 20enne, viene acquistato in compartecipazione dal Genoa che ne acquisisce i diritti sportivi, e contestualmente lo cede in prestito al Bari, in Serie B, dove ritrova Conte come allenatore, già conosciuto in Toscana. Qui, dalla seconda metà della stagione, inizia a far coppia con Leonardo Bonucci, sino a diventare, insieme all'attuale bianconero, uno dei centrali più affidabili del campionato, che vince potendo così esordire in Serie A.

Terminato il prestito al Bari, torna al Genoa: è il 2010-2011, in panchina c'è Gasperini e l'Inter arriva sulle sue tracce. Metà del cartellino, difatti, viene preso dalla Beneamata, che poi a dicembre 2010 lo riscatta per intero, spendendo in totale circa 11 milioni (più il prestito di Destro). Un percorso simile fatto dal "gemello" Bonucci, che però viene preso, nello stesso periodo, dalla Juventus, e per 15,5 milioni. In molti dicono che sia stata la Signora a fallire la scelta: "quello forte", dicono in tanti, è Ranocchia, e strapagare Bonucci (peraltro di un anno più vecchio) potrebbe essere un errore. Gli anni hanno smentito la teoria: dopo 6 stagioni, Leonardo è il fulcro della manovra difensiva bianconera, ha chiamate in tutta Europa ed ha una valutazione non inferiore ai 40 milioni. A Ranocchia è andato male anche il prestito alla Sampdoria, rischia di non partecipare agli Europei, ed a fine stagione tornerà presumibilmente all'Inter: sempre a meno che, all'interno dell'affare Soriano con i blucerchiati, la società milanese non inserisca anche il suo cartellino. Che però, realisticamente parlando, non ne vale più di 9-10. Sempre a meno che le parti non concordino il rinnovo del prestito: un'ipotesi difficile da concretizzare, però, considerato che l'Inter potrebbe ancora monetizzarne un minimo la cessione, presumibilmente all'estero. All'epoca alcune richieste arrivarono, per il difensore, da Bundes e Premier.

Ieri, a Palermo, l'ennesima disattenzione, peraltro a margine d'una partita non giocata benissimo dall'intera squadra. Questa la sua fantapagella:

"Regala la prima rete al Palermo improvvisandosi in un dribbling all'interno della propria metà campo, continua il suo pomeriggio orribile con un goffo colpo di testa che regala un altro possesso pericoloso ai padroni di casa, infine non valuta attentamente il rimbalzo del pallone liberando Gilardino verso la porta di Viviano ma, per sua fortuna, il giovane Skriniar sventa la minaccia".

"Non è molto fortunato, qualche volta gli capita di fare errori come oggi. Mi dispiace perchè è un bravo ragazzo", ha commentato mister Montella, che comunque gli ha ridato fiducia, dandogli il posto da titolare dopo i molti mesi da subalterno nella sua Inter. Anche il ritorno a Genova, però, è servito a poco. La media voto, di poco superiore al 5.5, lo testimonia. Ed ora, per quello che era uno dei prospetti migliori del calcio italiano, il futuro è sempre più incerto.