Beppe Iachini si racconta: dopo l'esperienza al Palermo, il tecnico riparte dall'Udinese. Alla Gds ha raccontato le prime sensazioni sui nuovi giocatori a disposizione questo un estratto delle sue dichiarazioni.  


PENARANDA - "Potenzialità indiscusse, attaccante di profondità. Ma deve capire dove è finito. Non parla italiano e deve lavorare fisicamente". 

SENZA CAPITAN DI NATALE -  "Parola d’ordine ricostruire. Ricreare un gruppo. Da qui siamo partiti. Gino Pozzo aveva notato il mio lavoro tecnico-­tattico di questi anni. Sapeva che avevo valorizzato tanti giocatori. Quando mi hanno parlato, prima lui e poi il padre, sembrava che mi conoscessero da una vita. C’è stata subito empatia positiva. Mi hanno chiesto di dare la mentalità giusta, di far crescere il loro patrimonio".

ZAMPARINI - "Non l'ho più sentito. Sono stato suo capitano da giocatore a Venezia e la stima per l’uomo è rimasta, nonostante tutto. Tornare a lavorare per lui? Nel calcio chi può dirlo? Per correttezza verso il Palermo non ho chiesto giocatori loro. L’Udinese ha la sua politica. Ma prende tanti talenti".

LA NUOVA UDINESE - "La difesa base, Heurtaux­-DaniloFelipe, parte con un leggero vantaggio, poi ci sono altri giocatori importanti. Mischierò nelle amichevoli vecchi e nuovi. Sicuramente Jankto mi ha fatto una buona impressione, può fare l’esterno e l’interno. L’idea è tenere una linea difensiva più alta, sfruttare fasce e mezzali. Con me Rigoni ha fatto nove gol, Barreto e Chochev hanno segnato. Bisogna prendere in mano il gioco e arrivare più possibile vicini alla porta"..