Basta digitarlo su Google.

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"Il venir meno alla fede data, o a un impegno solennemente assunto".

"Azione delittuosa o comunque dannosa compiuta ai danni di qualcuno, profittando della sua buona fede e della sua fiducia".

Sono, queste, due definizioni abbastanza comuni, seppur semplificate, della parola "tradimento". Quella più usata (e scritta sui social), in queste ore, da qualche milione di tifosi del Napoli, oltre che probabilmente solo pensata da parte del pubblico pallonaro in senso lato. Che non può, in ogni caso, rimanere indifferente rispetto a quello che oggettivamente è - e probabilmente sarà -, per cifre, valore assoluto del diretto interessato, recente passato dei coinvolti, e squadra di provenienza e destinazione, il trasferimento più clamoroso della storia del calciomercato italiano del secolo in corso. Gonzalo Higuain da poche ore è un calciatore della Juventus, e lo sarà ancora (sempre se stavolta rispetterà il contratto) per 5 anni, alla modica cifra di 7 milioni a stagione (più diritti di immagine). Della Juventus, ora corroborabile dalla denominazione DOC di All-Star Team italico, abbiamo già parlato, così come anche delle modalità - queste sì, assai discutibili - utilizzate da Gonzalo ma soprattutto da suo fratello per sancire il fragoroso divorzio. Ciò che personalmente mi a riflettere, in questa fase, in realtà è altro. Ovvero: tràttasi veramente di "tradimento", alto o basso che sia? Sono giustificabili i tanti post di commento "Judas", evidentemente arrivati dal Sudamerica, con i quali la massa social pasionària (EDIT: e adesso anche il suo ex Presidentes'è scagliata contro il calciatore? Esistono, quindi, motivi per cui il Napoli ed i tifosi del Napoli potrebbero non solo non odiare la scelta del Pipita, ma addirittura ringraziarlo per il suo frettoloso, rude e prematuro addio? Ho provato ad individuarne addirittura 10. Alcuni - lo ammetto, candidamente - sono forzati, ricercati, volutamente provocatori. Altri, però, sono inoppugnabili e difficilmente contestabili. Sta a voi scoprire quali appartengano all'una ed all'altra categoria. 

#1 - Un eccellentissimo collega come Giovanni Giudici, scomparso pochi anni fa, disse che "C'è più onore in tradire che in esser fedeli a metà". Se così fosse, ogni epiteto si potrebbe rivolgere a Gonzalo Higuain, escluso quello di esser stato poco fedele al Napoli, durante la sua militanza. In quello che con buona probabilità resterà il triennio migliore - a livello personale - della sua carriera, l'argentino ha realizzato una media superiore ai 30 gol a stagione, ha sempre mantenuto ottimi rapporti con i suoi allenatori, il Presidente e i tifosi, ha trascinato la squadra nei momenti più bui e le ha consentito di raggiungere quelli che sinora sono stati i suoi unici traguardi italiani: la Coppa Italia e la Supercoppa italiana del 2014. Quando c'è stato, insomma, le è stato fedele non al 50%, ma probabilmente al 101%.

#2 - La società sportiva calcio Napoli ricaverà dalla sua cessione la plusvalenza più importante della sua storia, oltre che una delle prime della storia del calcio mondiale. Senza tediarvi con calcoli lunghi e non facilmente spiegabili, che rimando a colleghi ben più preparati del sottoscritto, il bilancio partenopeo ne beneficerà per oltre 86 milioni. Un dato che, al di là del suo significato intrinseco, rafforzerà la posizione della società di De Laurentiis come una delle più sane, finanziariamente, del continente.

#3 - L'introito netto che la Juventus verserà nelle casse partenopee in questa sessione è di 45 milioni. A questi vanno sommati i circa 22 lordi di risparmio sull'ingaggio e quelli che potrebbero arrivare da una seconda, eccellente, cessione (Koulibaly? Gabbiadini?). Oltre a questi, ci sono da considerare gli altri 45 che arriveranno, sempre dalla Juventus, entro la prossima stagione, ed il tesoretto prodotto dagli introiti del biennio 2015-2017. Un totale che supera i 200 milioni, e che consentirebbe, teoricamente, di prendere da qui a pochi mesi Icardi (55-60), Milik (30-35), Rugani (35), Herrera (25) o Tolisso (25) e di rifondare così completamente la struttura della squadra, ringiovanendola profondamente, e consentendo a Sarri di portare a termine il suo progetto. Che, sino a prova contraria, può anche prescindere da Higuain.

#4 - Se il dizionario non sbaglia, Higuain non è venuto "meno alla fede data, o a un impegno solennemente assunto". Non ha mai dichiarato apertamente che non sarebbe mai andato alla Juventus, né ha mai promesso che sarebbe restato tutta la vita a Napoli. Certo, ha "professato" la fede azzurra con conclamata enfasi, unendosi ai cori dei tifosi ed, in talune circostanze, anche alla ribellione rispetto alla presunta oppressione arbitrale rispetto alla sua concorrente più attrezzata, ma da qui a disonorare un impegno ce ne passa. E non ci si venga a dire che il non aver rispettato il suo contratto sino in fondo possa rappresentare una mancanza: questo notoriamente non vale nel mondo del calciomercato. Senza contare che, se l'avesse fatto, non avrebbe mai portato questa somma, nelle casse del Napoli. Se addirittura avesse aspettato febbraio 2018, non avrebbe portato alcunché. 

#5 - Dalla summa dei punti #3 e #4 si perviene alla mancata definizione della seconda espressione litterale del "tradimento", "Azione delittuosa o comunque dannosa compiuta ai danni di qualcuno, profittando della sua buona fede e della sua fiducia". Di danni, quantomeno economici, al momento non ce ne sono stati, anzi. Al limite si potrebbe discutere della buona fede del Napoli, che confidava che nessuno avrebbe mai pagato per intero la sua clausola. Ma qui il problema risiede semmai nella Juventus, che s'è resa disponibile a farlo. Detto ciò, se da ambo le parti si stipula una clausola, lo si fa per garantirle entrambe: ma ciò comporta, evidentemente, anche una certa dose di rischio. Ovvero, che una delle due la eserciti. Ecco perché le clausole, in generale, nulla hanno a che fare con la fiducia.

#6 - "Se ti portano via la moglie la miglior vendetta è lasciargliela". Lo diceva Sacha Guitry, e mai avrebbe immaginato che la moglie, nella fattispecie, un giorno sarebbe stata un calciatore, e l'amante una Signora mai così arzilla. E' stata maggiormente la Juventus, a volere Higuain, o il contrario? Certo, se a convincere fosse la prima ipotesi, si potrebbe tranquillamente ribattere che in ogni caso l'assenso finale il calciatore l'avrebbe dato comunque. Ma non tutti sono Totti, Maldini, Zanetti e Maradona. E, con tutto il rispetto per Higuain, che resta un ragazzo di indubbio valore sportivo, ma arrivato a Napoli solo a 26 anni, e restàtoci per un triennio, lui non sarà mai né Totti, né Maldini, né Zanetti e Maradona. Soprattutto Maradona. D'altra parte, sembra improbabile che sia stato Higuain a volere maggiormente la Juventus. Non basterebbe a convincere una società a sborsare 90 milioni di euro. La cosa, peraltro, è stata anche lasciata intendere da De Laurentiis, che nelle sue uscite pubbliche, sinora, ha sempre "ricattato moralmente" la Juventus e non il calciatore, dichiarando che sarebbe stata la Juventus a "non rendersi antipatica pagando la clausola".

#7 - La scelta della Juventus. La scelta più importante d'una carriera, arrivati a quasi 29 anni. La via, probabilmente, più comoda, per riuscire a vincere, in Italia e (forse) in Europa. Soprattutto dopo la campagna acquisti, già sontuosa, che Marotta aveva impiegato. Ciò che De Laurentiis, purtroppo, neanche in parte è riuscito a concretizzare, anche nel momento migliore - i mesi in vetta alla classifica, durante lo scorso campionato - della sua esperienza presidenziale. E' dunque un atteggiamento da traditore non rinunciare alle proprie (assolutamente legittime) ambizioni, e cercare di trasformarle in traguardi anche grazie all'apporto d'una rosa più competitiva? Non è ciò che fanno centinaia di migliaia di calciatori, ogni anno, da sempre, passando da squadre di Serie B a squadre di A che cercano la salvezza, da squadre che cercano la salvezza a squadre che lottano per l'Europa, e da squadre che lottano per l'Europa a squadre che si giocano lo scudetto, in ogni Nazione del mondo? Il problema, evidentemente, è il passaggio Napoli-Juventus. Che, però, oltre che essere l'acerrima rivale del Napoli, ormai da almeno 5 anni lo è tecnicamente anche della Roma, dell'Inter, del Milan, della Fiorentina, della Lazio, del Sassuolo e di chiunque altro. Detto ciò, siamo sicuri che il Pipita abbia ben chiara l'idea di ciò che rappresenta oggi la Juventus, per il Napoli? Probabilmente no.

#8 - Non l'ha fatto per soldi. Cosa, che, paradossalmente, per qualche tifoso è addirittura un'aggravante. Ho sentito e letto più volte che "avrebbe fatto meglio ad andarsene in Cina a guadagnare 30 milioni all'anno". A Torino, invece, ne guadagnerà - diritti d'immagine a parte - 7, meno di quelli che avrebbe offerto De Laurentiis per il suo rinnovo (7.5): a conti fatti, insomma, guadagnerà solo leggermente di più, ed in ogni caso una cifra non paragonabile a quella che avrebbe percepito, se avesse accettato più esotiche proposte. La sua, quindi, è una scelta di campo e non necessariamente economica. Il che rimanda alla perfezione al punto #7.

#9 - La tempistica. Esattamente un mese fa, Higuain giocava la finale di Copa America centenario con la maglia albiceleste. E' notorio che, a maggior ragione quando si tratta di trofei così sentiti, i grandi calciatori decidano - un po' per non sottrarre energie nervose alla competizione, un po' per motivi meramente logistici - di rimandare le proprie scelte professionali. Proprio in quei giorni si consumava la rottura formale da parte di Nicolas. L'affare, a conti fatti, è andato in porto una settimana fa, quando Marotta ha presumibilmente ventilato per la prima volta di persona, a De Laurentiis, a margine del celebre incontro in Lega, la disponibilità teorica della Juventus a pagare la clausola (inizialmente anche mediante contropartite tecniche, poi rifiutate dal Napoli). Se ne desume che la vera trattativa, in toto, ed al netto di qualche giorno di ferie, non sia durata più di un paio di settimane. Anche poche, se si considerano le parti in causa e le cifre. La Juventus ed Higuain, insomma, non l'hanno tirata per le lunghe, anche perché non avrebbero potuto, visto che ovviamente il 31 sarebbe scaduta la clausola. Qui, semmai, interviene un'ulteriore considerazione: se la Juventus avesse offerto 85 - e non 90 - milioni dopo la metà di agosto, De Laurentiis avrebbe accettato o no? Ed a quel punto, di che "tradimento" parleremmo?

#10 - Suvvia, il tradimento è tutt'altro. Tradire la famiglia, è tradimento. Tradire le proprie origini, è tradimento. Tradire i propri ideali, è tradimento. E sebbene origini, famiglia ed ideali siano troppo spesso, erroneamente, associati al calcio, dovrebbero essere semmai concetti come sport, gioco e divertimento a dover essere utilizzati, per viverlo. E se già l'accostamento è fallace rispetto al calcio, figuratevi al calciomercato. E questo, per chi non se ne fosse ancora reso conto, è solo ed esclusivamente un'affare di calciomercato.

"In fin dei conti si tradisce solo ciò che si ama"

Günter Grass, Nobel che infranse una certa omertà sul nazismo smuovendo parte della coscienza collettiva tedesca