Mercoledì sera, contro il Crotone, si è rivisto il vero Josip Ilicic. Quello incontenibile nell'uno contro uno, freddo sotto porta, dal sinistro micidiale e dal passo cadenzato ma imprevedibile allo stesso tempo. L'Ilicic che a Firenze hanno ammirato soprattutto nell'annata 2015/2016: 13 reti in campionato, 2 in Europa League. Un'autentica manna per il fantacalcio, durata però troppo poco. Nella stagione successiva, tra 5 in pagella e rigori falliti, lo sloveno è sceso ben al di sotto dei suoi standard, chiudendo nel peggiore dei modi l'altalenante esperienza gigliata. Occhio: l'ex Maribor non si è mai risparmiato quando sulla sua strada ha trovato il Palermo, ex squadra fondamentale nel suo percorso di crescita. Gol da ex in più di qualche occasione, un aspetto da tenere bene a mente soprattutto in vista di domenica, quando con l'Atalanta tornerà a far visita alla Viola. L'accoglienza sarà prevedibilmente non idilliaca. La risposta sul campo potrebbe sorprendere persino i più scettici.

Approdato all'Inter giusto in tempo. Era il 4 gennaio 2010, era la leggendaria squadra del triplete targato Mourinho. Sei mesi per dimostrare di poter reggere il peso di una big assoluta, dopo l'esperienza sfavillante alla Lazio condita da 64 centri tra tutte le competizioni. La conferma per un'altra stagione, poi poco altro. Davvero esigue le tracce lasciate da Goran Pandev in nerazzurro, complice un contesto all'inizio di campioni assoluti e in seguito nel bel mezzo di una fase di transizione post successi in campo nazionale e internazionale. A Genova dall'estate del 2015, ha già fatto male più volte da ex ai biancocelesti. Ora l'obiettivo è riuscirci anche al cospetto di Handanovic e compagni. Non è al meglio dal punto di vista fisico, ma vuole recuperare a tutti i costi per scendere in campo dal 1'. E seminare il panico davanti a quelli che erano i suoi tifosi. Nel suo vecchio stadio. A cui sono legate emozioni e trionfi assolutamente indelebili.

Ilicic celebra la sua doppietta da ex
(Palermo-Fiorentina 1-3 - 6 gennaio 2016)

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Pandev realizza su punizione il gol del raddoppio
(Inter-Milan 2-0 - 24 gennaio 2010)

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In porta c'è Marco Sportiello: per lui ben 84 presenze in campionato con la maglia dell'Atalanta.


Difesa a tre composta da Cristian Molinaro (juventino dal 2007 al gennaio del 2010), Matias Silvestre (toccata e fuga in rossonero nel 2013) e Alessio Romagnoli (alla Sampdoria la sua prima vera esperienza da professionista in A, in prestito dalla Roma).

Centrocampo a quattro formato da Jasmin Kurtic (come Ilicic, un ex Palermo e Fiorentina, seppur dai numeri decisamente più modesti), Danilo Cataldi (a Crotone nella B 2013/2014), Tomas Rincon (meteora bianconera della scorsa stagione) e Diego Laxalt (portato in Italia proprio dall'Inter ma mai una partita disputata con la casacca nerazzurra).

A completare il tridente con Pandev e Ilicic troviamo Iago Falque, prodotto del vivaio della Juventus senza apparizioni con la Vecchia Signora in gare ufficiali.

Top 11 Fanta-Ex - 6a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.