Romano, classe '85, Francesco Tomei lavora per "Sky sport", in pianta stabile, da almeno tre anni. E lo si riconosce al volo, perchè telecamera alla mano - per la quale nutre, sue testuali parole, "un amore viscerale" - si confeziona in autonomia i propri servizi da inviato. Molto più che un semplice arrangiarsi, anzi: semmai un valore aggiunto nelle sue competenze e al suo lavoro finale. Oltre al calcio, ama l'atletica, il basket e il tennis. Seppur non straveda per i motori, ritiene Valentino Rossi, così come Diego Armando Maradona, uno degli sportivi più importanti e influenti della storia. Viaggiare in solitaria e all'avventura, è un'altra delle sue passioni principali.

#1 - Un commento sul campionato che verrà. Che stagione si aspetta?
“Sarà un campionato più equilibrato rispetto a quello degli scorsi anni. Abbiamo assistito all’entrata di nuovi capitali con Milan e Inter. Le milanesi sapranno fare meglio, anche in virtù del fatto che torna la corsa al quarto posto in Champions. Tuttavia, ora come ora, vedo il Napoli appena dietro la Juventus in pole. La piazza è matura, la squadra la stessa coi suoi equilibri rodati. Sarà un anno interessante. Sono infine curioso del lavoro di Monchi alla Roma: la rosa, al momento, sta subendo un ridimensionamento importante”.

#2 – Chi potrebbe essere la sorpresa, sia per quanto riguarda un giocatore che una squadra ?
“L’Inter, anche se chiamarla sorpresa è un termine che poco si addice. E’ intrigante però vedere come Spalletti gestirà la rosa. Sono inoltre sicuro che da qui a una ventina di giorni, la società piazzerà un grande colpo di mercato. Alla Di Maria, per intenderci. Quanto al giocatore, spero nella riconferma di Belotti, perché è da qualche anno che in Italia non nasce un centravanti vero”.

#3 - Quando e come è nata la sua passione per il giornalismo sportivo? E quando ha deciso di farne un lavoro?
“Ho iniziato a vent’anni, nel 2005, a Radio Incontro. E’ stata una grande palestra. All’inizio ero impegnato nel ruolo di redattore puro. Dopo un paio di anni ho iniziato a seguire la Lazio sul campo ed è stato in quel momento che ho pensato che il giornalismo poteva diventare la mia professione. Sono entrato a Sky Tg24 nel 2008, si trattava di una sostituzione. Poi sono arrivati gli anni di Sportitalia e, tre anni fa, il ritorno a Sky. Sono il quarto corrispondente da Roma”.

#4 - Ci racconta un aneddoto curioso che ha vissuto in sala o in tribuna stampa?
“Sono molto legato a quello che mi è accaduto durante la presentazione della “Partita della pace”. Ho avuto modo di parlare con Maradona che per me è molto più di un fenomeno calcistico, solo che esordii dicendo: “Ciao Diego è un gran piacere parlare con te” e lui mi rispose: “È un grande piacere anche per me”.

#5 - Quale evento sportivo che non ha vissuto in prima persona avrebbe voluto raccontare ai suoi lettori o ascoltatori o spettatori?
“Un Olimpiade, spero di poterlo fare il prima possibile, magari proprio a Roma. Da altri colleghi so che il lavoro è massacrante, tuttavia resta anche il più formativo”.

#6 - Che rapporto ha con i social? Li usa solo per lavoro o anche per interagire con i follower?
“Ho cambiato molto l’approccio nel corso degli anni ed è più un uso privato. Dapprima esclusivamente, adesso mi capita di dare un’opinione sull’evento del giorno. Di norma, li utilizzo con molta parsimonia. Anche perché non mi piace stare “in piazza”.

#7 - C'è un collega di una testata concorrente che ammira e vorrebbe portare a lavorare con lei?
“Ammiro molto il modo di lavorare – anche loro telecamera alla mano – di Pif e Diego Bianchi. Si sono inventati una forma di comunicazione che si colloca a metà strada tra un social network e un servizio giornalistico. Mi piacerebbe un giorno, riuscire a dare il loro stesso contributo”. 

#8 - Siamo ormai nel vivo del calciomercato: facciamo un nome per ogni ruolo. Chi sarà un portiere che si trasferirà e cambierà gli equilibri di Serie A?
“Szczesny. Di lui s’è parlato poco ma secondo me la Roma perde molto. I veri protagonisti del mercato però, saranno i secondi, in particolare quelli di Juventus, Lazio e Milan”.

#9 - Stessa domanda per quanto riguarda il difensore
“Karsdorp potrebbe essere acquisto interessante, chè Di Francesco ci abbia visto il Vrsaljko che aveva al Sassuolo”. 

#10 - Altro ruolo, uguale interrogativo: chi si muoverà a centrocampo spostando i livelli di forza nel nostro campionato?
“Borja Valero , se Spalletti riuscirà a inquadrarlo tatticamente. Per lui prevedo un utilizzo alla Pizarro nella Roma spallettiana di qualche anno fa, per l’appunto. Si tratta di un colpo fondamentale per l’Inter”.

#11 - Ovviamente un’ultima annotazione per quanto riguarda gli attaccanti
“Manca il colpo che può spostare gli equilibri. Fossi una squadra italiana, prenderei Falcao. Un’operazione difficile, certo, ma vincente”.