Deve ancora cominciare la stagione 2017/2018, ma il clima nel calcio italiano è già abbastanza rovente: i movimenti di mercato del Milan stanno rivoluzionando l'ordine delle cose di casa nostra, sensazionale a riguardo il passaggio di Leonardo Bonucci dalla Juventus al rossonero per 42 milioni di euro, con tanto - pare - di fascia da capitano che aspetta l'ex bianconero in quel di Milano. Tale trattativa, però, è solo l'ultima di una lunghissima serie che pare ancora non aver conosciuto la parola fine: l'operato di Mirabelli e Fassone, il braccio armato della nuova proprietà cinese, sta facendo sognare i tifosi milanisti da troppi anni lontani dal vertice, dalle posizioni che contano davvero, ed ovviamente sta preoccupando sia chi ha dominato gli ultimi campionati, sia coloro che hanno stabilmente occupato le posizioni d'onore.

Per rendere idea di quale sia la potenza di questa società basterebbe un solo dato che ad oggi, 16 luglio 2017, fa venire i brividi: il Milan ha un passivo di mercato pari a circa 170 milioni di euro, cifra soggetta comunque a modifiche in base a nuove trattative sia in entrata che in uscita. Dato che così fa già impressione, ma che se si relaziona con quanto successo in Europa negli ultimi 10 anni fa aumentare questa sensazione già forte: una cifra superiore l'ha toccata solamente il Manchester City l'estate scorsa quando gli inglesi chiusero il mercato estivo 2016 a quota -177. 170 milioni di passivo, invece, li toccò il Real Madrid all'alba della stagione 2009/2010: in quel campionato sbarcarono al Santiago Bernabeu, fra gli altri, Ronaldo, Xabi Alonso, Benzema e Kakà. In Italia cifra simile ma nettamente inferiore l'ha registrata l'Inter sempre un anno fa: -138. Altri due esempi per rendere ancora meglio l'idea: il -145 del Psg nel 2012 ed il -156 del Monaco nel 2013.

Continuando a parlare prettamente di aspetti economici (per il lato sportivo non possiamo che aspettare il responso del campo, dare giudizi oggi significherebbe esprimersi in maniera soggettiva, non è questo il punto focale oggi qui trattato), un sorriso lo mostra anche la Juventus: considerando l'ammortamento residuo del cartellino di Bonucci (2.5 milioni di euro), incassarne 42 significa per il club torinese registrare una plusvalenza pari a 39.5 milioni di euro. Nell'intera storia bianconera solamente in altre due occasioni si era arrivati ad un risultato del genere, e cioè con le cessioni di Zinedine Zidane al Real Madrid nel 2001 e con la cessione di Paul Pogba al Manchester United un anno fa.

Questo trasferimento, inoltre, rappresenta un record anche generale e non solo nello specifico dei club in questione. Innanzitutto Bonucci è il difensore italiano più pagato di sempre, il terzo calciatore più costoso dopo Buffon (52 milioni) e Vieri (46), rispettivamente passati dal Parma alla Juve nel 2001 e dalla Lazio all'Inter nel 1999. Il cartellino di Bonucci diventa anche l'8° più pagato fra tutti i difensori in Europa, distante dal podio, ma il discorso cambia prendendo in considerazione esclusivamente i calciatori over-30: l'ex juventino, infatti, è il più caro in questa speciale classifica, spodestato Gabriel Omar Batistuta ed il suo trasferimento dalla Fiorentina alla Roma per 32.5 milioni nel 2000, decisamente più distanti Modeste (29 milioni dal Colonia al Tianjin nel 2017), Eto'o (27 milioni dall'Inter all'Anzhi nel 2011), Milito (25 milioni dal Genoa all'Inter nel 2009) e Ibrahimovic (21 milioni dal Milan al Psg nel 2012).

Ultimo ma non meno significativo dato che rende storico l'approdo di Bonucci al Milan è quello relativo allo stipendio che il difensore viterbese percepirà nella sua nuova avventura: non sono ancora chiarissime le cifre, si oscilla fra i 6 e gli 8 milioni, c'è chi dice addirittura di più, ma senza dubbio stiamo parlando di cifre che fanno di Bonucci il calciatore italiano più pagato, sicuramente fra i primi in Serie A, e dunque forse in cima alla classifica in questo momento di proprietà di Gonzalo Higuain con 7.5 milioni di euro annui.