E così è finito un altro calciomercato. Bello, intenso, appassionante. Fatto di cifre clamorose, tanto per la Serie A quanto per il resto d'Europa, che fino a tre mesi fa in pochi avrebbero mai pronosticato. Il calcio cambia, i soldi aumentano, il livello si alza e, con esso, anche gli investimenti. Alcuni, oggettivamente, surreali e grottesche, per non dire di peggio: ma a priori, con ancora una stagione tutta da giocare, dare giudizi e voti, come fanno in tanti (se non tutti), oltre che estremamente soggettivo può apparire scontato e risultare azzardato. Per questo motivo, in questo spazio virtuale - e come spesso accade, immaginifico - faremo altre considerazioni, ma non daremo altri voti: piuttosto, rifletteremo sul mercato che non c'è stato, ma ci sarebbe potuto essere.

Molti voli pindarici, quindi, e fantasiose analisi, a posteriori, rispetto a operazioni mai andate in porto, ma che per molti versi sarebbero state mediamente utili, oltre che attese dai tifosi. Tutte, ovviamente, mixate a operazioni reali, effettivamente concretizzate, di modo da non esagerare con l'estro. Che comunque serve, per giocarci su: anche perché, cos'è, d'altra parte, il calciomercato, per i non addetti ai lavori, se non un enorme fantacalcio riversato sulle squadre reali?

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INTER

Il colpo più atteso e sospirato, alla fine, è arrivato: sul gong finale, come era facile prevedere. E le speranze, adesso, si moltiplicano. Le cessioni di Murillo, Kondogbia a titolo definitivo per 20 milioni, di Perisic allo United per 50 e di Gabigol alla Roma per 25 hanno consentito a Sabatini di sferrare l'assalto a Schick (38) e Di Maria (55), che oggi completano il reparto con Icardi, Eder e Candreva (migrerà a sinistra lui, Karamoh, o l'argentino?): starà adesso a Spalletti - che ha finalmente un vice del suo capitano - giocarsela al meglio, scegliendo il modulo migliore tra il 4-2-3-1 ed il 4-3-3. L'arrivo di Howedes, strappato alla Juventus nel rush finale, consente molteplicità alla difesa, che potrà scegliere tra la freschezza di Skriniar e l'esperienza del tedesco al fianco di Miranda. Sulle fasce, Dalbert e Cancelo sono stati pagati non poco, ma possono fare benissimo: soprattutto in un calcio avvolgente, moderno e offensivo come quello del certaldino.

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MILAN

Oltre ad aver messo in piedi la difesa Conti-Bonucci-Musacchio-Rodriguez, la nuova proprietà ha investito tanto. Soprattutto in attacco. Ci ha messo quasi due mesi, Massimo Mirabelli, per convincere Cairo, ma alla fine ce l'ha fatta: sul gong finale la maxi operazione Niang più Paletta più 70 milioni è stata accettata dal Torino, e Belotti è riuscito a vestire la casacca rossonera. E dire che le operazioni che erano state imbastite, a inizio estate (André Silva per 38, Kalinic per 25), sembravano prossime alla conclusione: ora nel 4-3-3 Montella potrà alternare il Gallo ed il giovane Cutrone, al centro del tridente, con Suso (o El Ghazi, preso da Jorge Mendes per non scontentarlo dopo il no a Silva) da una parte e uno tra Calhanoglu e Bonaventura dall'altra. Il centrocampo, che già sembrava poter essere a posto con Kessie e Biglia, aveva bisogno di un ultimo tassello di completamento, e per questo motivo l'aver ottenuto il prestito di Pellegrini (diritto di riscatto fissato a 20 milioni) dalla Roma è un ulteriore punto a favore della coppia Fassone-Mirabelli. A cui va dato peraltro merito di aver ceduto, ad ottime condizioni, Bertolacci, Bacca, Lapadula, De Sciglio e Sosa. Non Kucka, però, che è rimasto ed ha accettato di buon grado il ruolo di vice Kessie.

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JUVENTUS

Cedere Rugani (insieme a Orsolini) in prestito annuale all'Atalanta, di modo da dargli continuità, per anticipare l'arrivo di Caldara in bianconero è stata la mossa più azzeccata, probabilmente, dell'estate di Marotta. Che dopo aver perso Bonucci ha iniziato subito a lavorare ai fianchi della Dea, riuscendo a trovare il suo sostituto ideale. L'arrivo di Keita, scambiato alla pari con Cuadrado e Romagna, risolve il problema dei trequartisti, a differenza di Bernardeschi che sarebbe costato di più e che alla fine ha detto sì al Chelsea. La lacuna Dani Alves, in fascia, è stata intelligentemente colmata con l'arrivo di Zappacosta, strappato alla concorrenza del Chelsea che era arrivato a offrire 25 milioni al Torino: il cartellino di Rincon e 17 milioni, alla fine, sono bastati per il terzino destro, che ora si alternerà con De Sciglio. A sinistra, ceduto lo scalpitante Asamoah al Galatasaray, a fare il vice Alex Sandro è stato chiamato l'esperto Kolarov, pagato soli 5 milioni al City. Douglas Costa agirà da vice Manduzkic, mentre sarà giustamente dato spazio al giovanissimo Kean, quando Higuain dovrà fare turn-over. E in mezzo? I sacrifici Marchisio, strapagato (30 milioni) da un Monaco mai così ricco, e Khedira (che non ha resistito alle sirene americane) hanno portato non solo Matuidi, ma anche un regista vero, duttile e già pronto come Tolisso, pagato ben 45 milioni al Lione.

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NAPOLI

Il mantenimento del blocco azzurro è stato richiesto e legittimamente ottenuto da Sarri, giunto alla stagione della definitiva consacrazione. Peccato solo per l'addio di Reina, che alla fine ha accettato la ricca corte del PSG, che ha costretto Giuntoli a richiamare il Genoa e chiudere, sulla base di 14 milioni, per Perin, che garantirà molti anni di certezze alla porta partenopea. Che potrà godere, finalmente, anche delle certezze offerte da un centrale più pronto di Maksimovic, Tonelli e Albiol: il primo è andato al City per 23 milioni, il secondo alla Fiorentina, mentre lo spagnolo si accontenterà di fare il vice di Manolas, pagato 35 milioni più bonus alla Roma, che farà coppia con Koulibaly. Soldi, ovviamente, derivanti dalle cessioni di Zapata e Strinic (22), Pavoletti (10+2), ma soprattutto dalla qualificazione Champions, che da sola vale l'intero cartellino del greco. Serviva, inoltre, l'ultimo tassello per completare l'attacco: il vice Callejon sarà Chiesa, ma solo tra un anno, visto che resterà in Viola, in prestito, almeno in questa stagione. Operazione complessa, visto che Corvino alla fine ha accettato il pacchetto Tonelli e Giaccherini (valutati 10) oltre a 25 milioni. Sino ad allora, il vice dell'ala spagnola sarà Berenguer, che con soli 6 milioni è stato strappato al rilancio del Torino, arrivato a 5.5.

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ROMA

Senza Salah, Manolas, Pellegrini, Paredes e Rudiger, Monchi s'è dovuto ingegnare: per questo motivo, d'altra parte, è stato scelto da Pallotta. Gli innesti di Defrel (vice Dzeko) e Gabigol (che si alternerà con l'altro, giovane, Under e Florenzi, a destra), completano il tridente, mentre Karsdorp e Peres svarieranno nel ruolo di terzini destri. A centrocampo, intelligente l'innesto di Torreira, pagato 15 milioni, che rappresenterà una variante tattica importante in cabina di regia vista la scelta congiunta tecnico-società di arretrare De Rossi sulla linea difensiva, per allungargli la carriera e dare esperienza ad un reparto completato, oltre che da Moreno, Fazio e Juan Jesus, anche da Acerbi, pagato 12 milioni al Sassuolo che alla fine non ha 'mollato' Berardi. A sinistra, insieme a Emerson, sarà Sergio Escudero (uno dei tanti 'Monchi-boys') a fare da pendolino.  

LAZIO

Chiudiamo la nostra non-rassegna del mercato che sarebbe stato curioso che ci fosse stato con la Lazio, che è riuscita a monetizzare non poco dalle difficili cessioni di Biglia, Keita e soprattutto Hoedt. Insieme a Cuadrado e Romagna, nell'operazione Keita, Marotta ha concesso il prestito di Mandragora che proverà, insieme a Di Gennaro, a sostituire il capitano argentino. Davanti, non può che risultare affascinante, oltre che provocatorio, l'ennesimo ritorno in Italia di Balotelli, convinto a lasciare il Nizza e firmare un biennale con opzione: sarà il partner di Immobile nel 3-5-2, oppure si allargherà a sinistra quando Inzaghi vorrà passare al tridente, con Cuadrado dall'altra parte. Con Felipe Anderson trattenuto, nonostante le pressanti richieste del Monaco, d'altra parte, il reparto è ricco e completo, così come il centrocampo, che ora può contare anche sui muscoli di Fofana, pagato 15 milioni all'Udinese, che ha poi ripiegato su Grassi. E anche la difesa, con l'arrivo di Ranocchia (8 milioni cash all'Inter), spera di poter ritrovare le piccole conferme della scorsa stagione. 

6 sorelle, quindi, per i 4 posti che la Champions 2018 garantirà, di nuovo, per il nostro calcio. Chi avrà fatto il mercato migliore? La risposta a questa domanda, al momento, non esiste. Ciò che esiste sono solo valutazione soggettive, e basate su poco e nulla, se non sensazioni. Oltre che queste proiezioni. Talmente surreali, in alcuni casi, da poter essere, o esser state, addirittura credibili.