Il jolly non è utile solo nel gioco delle carte. Anche nel calcio avere un "jolly" può risultare spesso decisivo: un giocatore la cui duttilità gli permette di ricoprire due o più ruoli in mezzo al campo, con la medesima qualità. Bene, Luigi De Agostini era il classico calciatore jolly degli anni '80: nato attaccante, arretrato poi in mediana e infine dirottato con successo sulla fascia sinistra, diventato un terzino di spinta che fece così bene al Verona da attirare su di sé le attenzioni della Juventus. Con la Vecchia Signora giocherà per ben cinque stagioni, vincendo anche Coppa Italia e Coppa Uefa nella stagione '89/90 e guadagnandosi a buon diritto la maglia della Nazionale. Oggi abbiamo il piacere di ospitarlo su #FGCON, consueta rubrica di Fantagazzetta:

#1 - La sua vita adesso: cosa fa, dove vive, come si sviluppa la sua giornata?

Attualmente vivo a Tricesimo, in provincia di Udine, con la mia famiglia. Dopo aver lasciato il calcio professionistico ho ripreso altre attività sia a livello commerciale che a livello imprenditoriale. Successivamente mi sono occupato di scuole di calcio e attualmente ne ho una anche qui nel mio paese.

#2 - I social network: li usa? Se sì, quali? Che rapporto ha oggi con i tifosi, tanto nella vita reale quanto a distanza, mediante la rete? 

Uso poco i social, sono sincero. Uso per lo più Whatsapp per comunicare con amici e colleghi, ma per il resto mi tengo abbastanza alla larga..

#3 - Una squadra, un compagno, un allenatore e un Presidente che l'è rimasto nel cuore.

Difficile, ho giocato in tante squadre...Beh, io sono di Udine e di certo l'Udinese mi è rimasta nel cuore Udinese, così come il Verona (dove ho conquistato la Nazionale) e chiaramente la Juventus, l'unica squadra che si è ricordata di me...Come allenatori dico Bagnoli e Zoff, senz'altro quelli con cui ho reso di più. Come ex compagni ero molto legato con Tricella, Galia e ovviamente Gaetano Scirea, che ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare, senza dimenticare Zico qui a Udine, che sento ancora. Un presidente? Sicuramente Boniperti, il migliore che ho avuto. 

#4 - Domanda di attualità: lei che ha indossato anche la 10 con l'Italia condivide la polemica su Lorenzo Insigne?

Beh, partiamo col dire che l'ho indossata perché allora in Nazionale mi inserirono nei centrocampisti e si andava in ordine alfabetico, e quindi mi capitò il 10...Però sicuramente Insigne è uno dei giovani migliori che abbiamo, un giocatore di grande talento che ha fatto vedere grandi cose nel Napoli. Per me può ambire tranquillamente a portare la numero 10 con l'Italia.

#5 - In carriera chissà con quanti moduli di gioco sarà stato impiegato. Ma qual è il suo preferito e perché? 

Ne ho girati tanti, sia di moduli che di ruoli in campo: sono nato attaccante, mi hanno spostato a centrocampista, poi però mi sono realizzato come terzino sinistro, ruolo che mi ha dato la possibilità di raggiungere la Nazionale maggiore e la Juventus. Ma una cosa è certa: il fatto di aver giocato in più ruoli mi ha agevolato molto. In pratica un posto lo trovavo sempre...(ride ndr.)

#6 - Qual è il gol che avresti voluto segnare nella storia del calcio? 

Fare un gol nella semifinale con l'Argentina, uno dei quelli che poi Goycochea mi ha parato, forse ho calciato troppo bene in quella partita, a volte invece è meglio tirare in maniera più sporca...Forse ci avrebbe dato la possibilità di saltare i rigori e, chissà, andare in finale. Purtroppo abbiamo perso con demerito ai penalty, anche questo è il calcio...Per il resto diciamo che i gol che dovevo fare li ho sempre fatti. 

#7 - C'è un rimpianto nella sua carriera? Oppure qualcosa che ha fatto ma che se tornasse indietro cambierebbe?

Senza dubbio rimpiango il fatto di non aver giocato in una Juventus forte come quella attuale. In quegli anni la Juve faceva un po' fatica, era un periodo di transizione, eppure sono riuscito a mettermi in luce e giocare 4 finali (vincendone due), ma non arrivando mai a vincere lo scudetto. Ecco: non vincere il tricolore con la maglia bianconera è forse il mio più grande rammarico. 

#8 - Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare questa settimana

La partita con la Lazio è tosta, ma Donnarumma è un portiere su cui puntare sempre. Ci sarà tanto da lavorare e lui in queste partite si esalta.

#9 - Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare questa settimana

Proseguo sul filone di prima e dico Bonucci: un leader anche con la maglia del Milan. Il risultato di Roma sarà influenzato molto dalla sua prestazione.

#10 - Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare questa settimana

Stavolta cambio squadra e dico Pjanic: una punizione, un calcio d'angolo possono regalare bonus importanti, specie in una partita come quella col Chievo Verona.

#11 - Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante su cui puntare questa settimana

Non posso che dire Paulo Dybala. Il discorso è simile a quello di Pjanic, sulle punizioni l'argentino è letale. In più ha iniziato la stagione alla grande. Che dire: schieratelo.