Dove eravamo rimasti? 26 ottobre 2016, al Mapei Stadium la Roma dopo aver chiuso il primo in tempo in svantaggio per 1-0, riesce nella ripresa ad aver ragione del Sassuolo grazie ad una doppietta di Dzeko e la rete del definitivo 3-1 di Nainggolan. Partita ormai in archivio, ma al minuto 82 la tegola Florenzi si abbatte sui giallorossi rovinando la giornata. Il giocatore viene portato via in barella, le sue condizioni destano subito preoccupazione. Due giorni più tardi viene operato a Villa Stuart per la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Il 17 febbraio 2017 il numero 24 è costretto ad un nuovo intervento: il legamento cede ancora mentre si allenava con la Primavera in vista del rientro.

Calvario ora finalmente terminato, a distanza di quasi undici mesi dall’ultima presenza in Serie A Florenzi ritornerà domani in campo. Di Francesco ha annunciato nella conferenza stampa di presentazione alla gara del Bentegodi contro il Verona che ci sarà spazio per lui dal 1’, da terzino destro al posto di Bruno Peres. Esigenze di turnover, ma certamente le ultime prestazioni offerte dal brasiliano non hanno per nulla convinto il tecnico abruzzese. Anche in Champions con l’Atletico Madrid l’ex Torino è risultato l’anello debole della difesa.

L’opportunità giusta per Florenzi allora di riprendersi le luci della ribalta. Nella passata stagione, listato tra i difensori dopo il definitivo passaggio con Spalletti al ruolo di terzino, riuscì a collezionare soltanto 9 presenze che non gli impedirono di regalare 3 assist (di cui uno da fermo) ai compagni e ai suoi fantapossessori (6.28 la fantamedia), poi delusi per il ricco investimento in difesa finito male. Nel 2015/2016, listato tra i centrocampisti (come quest’anno) e pur giocando diverse gare da terzino, era riuscito a totalizzare 7 reti e 3 assist con una fantamedia pari a 6.8. Ragguardevole bottino.

Dopo i 75 minuti messi nelle gambe nel corso dell’amichevole dello scorso 1 settembre contro la Chapecoense (nell’occasione anche in gol dal dischetto), Florenzi avrà altro spazio per riuscire a tornare al più presto quello di prima. Merito, oltre che delle insufficienze di Bruno Peres, anche dei ritardi di Karsdorp. L’olandese, arrivato nella Capitale dal Feyenoord con una spesa non indifferente (14 milioni più 5 di bonus), è rimasto un oggetto misterioso: un affaticamento (superabile in un paio di giorni) ora lo ha messo KO nel suo percorso di riatletizzazione dopo l’intervento chirurgico a cui si è sottoposto lo scorso 3 luglio e che prevedeva una prognosi di quattro settimane. Potrebbe essere comunque anche lui presto a disposizione.

A quel punto la posizione di Florenzi potrebbe tornare a diventare un piccolo rebus: il numero 24 ha già fatto in carriera sia la mezz’ala di centrocampo (con Zeman ad esempio) che l’esterno d’attacco con Rudi Garcia. A centrocampo ci sono a disposizione di Di Francesco facendo il gioco delle coppie Nainggolan e Pellegrini, De Rossi e Gonalons, Strootman e Gerson; in attacco Perotti ed El Shaarawy, Dzeko e Defrel, Schick e Ünder. Il jolly Florenzi potrebbe andare anche ad insidiare occasionalmente i centrocampisti e gli attaccanti, ma a rischiare di più sembrano proprio essere Bruno Peres e Karsdorp (anche loro terzini con spiccate caratteristiche offensive), tutt’altro che inattaccabili per uno come Florenzi che ora è pronto e voglioso di riprendersi la sua Roma. Già da domani.