Luciano Spalletti, al momento di definire Brozovic, non è stato per nulla banale. E' così che per il "centrocampista con più gol nelle corde" queste prime giornate di campionato sono stato un banco di prova importante, un esame atto a verificare se la fiducia che il mister vorrebbe riporre in lui possa effettivamente portare a qualche risultato concreto. Per la verità, almeno per il momento ed analizzando la situazione in maniera oggettiva, non ancora raggiunto.

Prestazione piuttosto incolore alla prima di campionato contro la Fiorentina, quando Brozovic venne promosso titolare ma poi sostituito, e atteggiamento piuttosto indolente - e rimarcato dai mugugni di San Siro, che dalla scorsa stagione ha iniziato un rapporto piuttosto travagliato con il croato - alla terza di campionato, sempre a San Siro contro la Spal, quando Brozo non è stato perfetto nelle scelte e nelle giocate. Eppure Luciano Spalletti continua a crederci (anche per quello che Brozovic può rappresentare sul mercato) e la sensazione è che continuerà a farlo. 

Per il momento, però, le scelte del mister ricadranno su Joao Mario: la sua prestazione contro la Spal non ha convinto al 100%, ma pochi spunti sono bastati per conquistare il rigore poi trasformato di Icardi e consentire ai compagni almeno un paio di occasioni pulite. Un'applicazione certamente maggiore, così come una resa sino a questo momento in linea con le aspettative di un giocatore che unisce grandissima tecnica ad ottime capacità di recupero: che qualcosa non funzioni ancora al meglio però lo si percepisce, motivo per il quale il ballottaggio Joao Mario - Brozovic durerà ancora a lungo e caratterizzerà probabilmente buona parte della stagione nerazzurra.