E così è andata: il cambio modulo, in casa Milan, è cosa ormai fatta, e già da domani, in Austria, si vedranno le novità del 3-5-2 di Montella, che soppianterà - temporaneamente o definitivamente, vedremo - 4-3-3.

Una partita certo non facile, ma già la seconda, con la difesa a tre, che regalerà un posto da titolare a Romagnoli, ma farà perdere quotazioni ai tanti attaccanti e trequartisti in rosa. Tra questi a rischiare maggiormente, oltre Calhanoglu, Cutrone e Borini, come scrivevamo due giorni fa, c'è anche Suso. Tra i migliori, con Cagliari e Crotone, ora lo spagnolo si ritrova a doversi reinventare, se non vuole scivolare in panchina. Ieri Montella lo ha provato seconda punta, al fianco di Kalinic, in un ruolo contesogli ovviamente anche da André Silva, che a sua volta preferirebbe giocare da prima punta. Suso aveva già giocato in un ruolo molto simile, alla corte di Gasperini all'epoca del Genoa, non demeritando, ma in quell'occasione le sue alternative non erano poi così valide. Ora, invece, il rischio è che l'ex Liverpool vada a giocarsi costantemente una maglia con il baby-fenomeno portoghese, per il quale Mirabelli e Fassone in estate hanno investito ben 38 milioni di euro. Difficile relegarlo in panchina, così come difficile è dire ad uno dei pochi giocatori in grado di cambiare passo e servire alla perfezione i compagni di restar fuori. D'altra parte non ci sarebbe spazio per lui nel centrocampo a 5, ed in nessun ruolo: l'intermedio sinistro sarà Bonaventura, con Biglia e Kessie a completamento. Seconda punta, o panchina, quindi, nel 3-5-2, per Suso: un rischio fantacalcistico difficilmente calcolabile. Che spiazza e spiazzerà i molti fantallenatori: trattandosi di un centrocampista che avanzerebbe di ruolo, dovesse giocare in attacco sarebbe un plus notevole, mentre se dovesse scivolare in panchina il flop sarebbe devastante, considerato l'investimento fatto per lui durante le aste estive. Ed in tal caso a rischiare sarebbe anche il suo imminente rinnovo contrattuale: l'accordo con la società per il prolungamento al 2022, con adeguamento a oltre 3 milioni a stagione, c'è da tempo, ma non è stato ancora formalizzato.