Alcolista, predicatore. Ne ha passate tante, in vita sua, Cícero João de Cézare, noto come Cicinho. Per diversi anni sulla corsia destra della Roma (seppur con pochi punti d'apice), aveva giocato poi, dal 2013 al 2016 al Sivasspor Kulübü, in Turchia, ora riprende a giocare. Ed a 37 anni compiuti il terzino riparte dal 'suo' Brasile (ma è anche cittadino italiano, avendo un nonno abruzzese), ed in particolare dalla Serie D, al Brasiliense, che gli ha fatto sottoscrivere un contratto annuale dopo una trattativa iniziata addirittura a luglio. "Non ho semplicemente firmato un contratto per giocare - ha affermato il calciatore al sito ufficiale del suo nuovo club - , ma vorrei fare la storia del club e aiutarlo a crescere. Spero, inoltre, di non deludere l'aspettativa che si è creata intorno a me". 

Nelle stagioni 2014-2015 e 2015-2016, Cicinho è stato votato miglior terzino destro della Super Lig turca.

 « Andavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo molto e fumavo. A casa avevo casse di birra e altri tipi di alcool, bevevo da solo o insieme a falsi amici. Mi piaceva andare in discoteca, bevevo e non riuscivo a fermarmi. Non ho preso la droga solo perché sapevo che c'erano i controlli antidoping, altrimenti l'avrei fatto » (Cicinho nel 2012)