Contro l'Atalanta, nella prima giornata, è stato di gran lunga tra i migliori in campo, contribuendo ad annullare gli attacchi orobici e a portare a casa tre punti preziosissimi. Ora, però, l'obiettivo di Juan Jesus è di confermarsi. E poco importa se sabato sera avrà di fronte la sua ex squadra e i suoi vecchi compagni all'Inter. Di Francesco lo riproporrà sicuramente dal primo minuto al centro della retroguardia, impossibile immaginarlo in panchina considerato l'attuale momento di forma psico-fisica. Ma un pensiero al nerazzurro, a quella maglia che gli ha permesso di debuttare in Serie A, con i grandi, nel calcio che conta, sarà inevitabile. Lui, che per quattro anni e mezzo è cresciuto a San Siro, assicurando una crescita e una maturazione costanti, prima del maledetto addio nel periodo probabilmente più burrascoso dell'epoca recente interista. Oggi è a Roma, punta a essere un pilastro presente e futuro dei capitolini. E tra tre giorni, sul prato dell'Olimpico, proverà a far pentire almeno un po' chi non ha fatto abbastanza per blindarlo all'ombra del Duomo.

La storia tra la Juventus e Raffaele Palladino è ormai datata, ma non per questo ricca di aneddoti e ricordi da rivivere. Dobbiamo risalire addirittura al 2002, anno del suo approdo in bianconero dopo 8 presenze e 1 gol al Benevento. Un capitolo "vuoto", perché con la casacca della Vecchia Signora comincerà a farsi notare solo quattro anni più tardi, nel biennio 2006-2008. Quello drammatico della Serie B post-Calciopoli, ma anche del pronto ritorno in A e di un'ascesa progressivamente sempre più trionfale. Ascesa a cui, tuttavia, non ha potuto prendere parte. Di lui si ricordano comunque diversi gol (in totale 10), alcuni anche di ottima fattura, e una voglia di emergere e di affermarsi ad altissimi livelli difficilmente pareggiabile. Alla Juventus ha già fatto gol da ex: che possa ripetersi proprio sabato pomeriggio?

Juan Jesus a contrasto con Pogba
(Inter-Juventus 0-0 - 18 ottobre 2015)

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Palladino in allenamento con la maglia della Juventus

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Questa settimana, eccezionalmente, non è stato possibile avere un undici completo: non ci sono infatti abbastanza ex in giro da poter comporre uno schieramento potenzialmente "reale". Ciò non significa, tuttavia, che i nomi considerati non siano da attenzionare. Occhio, se ve li ritrovate in rosa fateci sempre un pensierino.

In porta c'è Stefano Sorrentino: cresciuto nelle giovanili della Lazio, ma mai nessuna presenza coi biancocelesti.

In difesa, insieme con Juan Jesus, troviamo Andrea Costa (a Bologna dal 2005 al 2008, per lui 43 presenze coi felsinei).

A centrocampo ecco Leonardo Capezzi (prodotto del vivaio della Fiorentina) e Stefano Sturaro (29 presenze e 1 gol in A col Grifone).

Tridente completo che, oltre a Palladino, è composto da Fabio Quagliarella (a Firenze in C2 nel 2002, quando era ancora la "Florentia Viola") e Massimo Coda (trasferitosi a Bologna in A già nell'agosto del 2008 dopo la lunga trafila nelle serie inferiori, ma per lui nessuna chance in gare ufficiali in rossoblù).

Top 11 (anzi, 8) Fanta-Ex - 2a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.