Pane, calcio e telecronache. Quasi un'ossessione sin da bambino: a casa, per strada, nei tornei con gli amici. Loro giocavano e lui preferiva raccontarne le gesta, imitando idoli come Ciotti e Ameri. Lui è Ricky Buscaglia, telecronista di Mediaset Premium, voce nota ai tanti appassionati che seguono Serie A e Champions League sull'emittente di Cologno Monzese. Una lunga gavetta alle spalle sui campi di Serie C con le radio locali (tra cui Radio 104 di Lecco, paese in cui è cresciuto), fino alla prima collaborazione a Rosso Alice Tv, prima dell'approdo definitivo nel 2006 a Mediaset, dove ormai lavora da oltre dieci anni. Tanti i temi affrontati nella piacevole chiacchierata odierna, con uno sguardo attento anche alle possibili sorprese per il prossimo fantacalcio. 

#1 - Quando e come è nata la tua passione per il giornalismo sportivo? E quando hai deciso di farne un lavoro?

Come molti sono stato folgorato nell'infanzia da Tutto il Calcio Minuto per Minuto. Ti faccio due nomi: Sandro Ciotti ed Enrico Ameri. Trascorrevo interi pomeriggi a immaginare partite e fingere radiocronache, cercando nel mio piccolo di imitarli. Pensa che quando andavamo a giocare io volevo fare il cronista, spesso non giocavo neanche. Poi ho iniziato a fare radio nelle emittenti locali, girando i campi di periferia a seguire il Lecco, fino al 2006, quando sono salito a bordo di Mediaset dopo il Mondiale tedesco. Ed eccomi qua.


#2 - Raccontaci un aneddoto curioso che ha vissuto in una sala stampa o in tribuna.

Ce ne sono più di mille. Te ne racconto uno: diretta Premium di Champions League dello scorso anno, a me tocca seguire il Porto. Improvvisamente scoppia un temporale clamoroso e vedo tutto nero (come saprai la diretta premium si fa dagli studi); perdo la linea, dalla regia cambiano campo e io cerco disperatamente una web diretta per documentarmi; d'un tratto torna l'immagine, mi danno il segnale e...segna il Porto!telespettatori non si sono accorti di nulla. Quando si dice una botta di c... 


#3 - Quale evento sportivo che non hai vissuto in prima persona avresti voluto raccontare ai tuoi telespettatori?

Mi sarebbe piaciuto raccontare l'Olanda di Crujff, squadra di un altro pianeta. Ma se devo dire dei match te ne dico due che sicuramente tutti ricorderanno: Italia-Brasile e Italia-Germania del Mondiale '82. Sono le due partite che hanno svoltato completamente la mia vita. 

#4 - Che rapporto hai con i social? Li usi solo per lavoro o anche per interagire con i follower?

Mi reputo un moderato dei social. Sono sicuramente un'opportunità, anche se a volte sono troppo democratici e danno visibilità a chi non ne dovrebbe avere (specie chi insulta). Sono come un grandissimo Bar Sport, bisogna accettarne le regole...Ad ogni modo ne utilizzo tre, ognuno in modo diverso: Facebook, account privato, grande selezione, per me è puro divertimento; Twitter lo uso molto per lavoro, è il social che più di altri ha azzerato la distanza tra tifoso e telecronista, utente e personaggi; Instagram lo uso per rilassarmi, ad esempio seguo i fotografi di National Geographic Channel.

#5 - C'è un collega di una testata concorrente che ammira e con cui lavorerebbe volentieri?

Sicuramente più di uno, ma ho un sogno: tornare a lavorare con Federico Buffa, con cui ho collaborato ai tempi di Rosso Alice Tv (quando non era ancora il Buffa di ora, per intenderci). E' stato uno degli uomini più decisivi per la mia vita. Accetterei anche di avere 37.5 per tutta la vita per di lavorare di nuovo con lui... 

#6 – Quale potrebbe essere la squadra rivelazione per il prossimo anno?

La vera sorpresa è forse un'altra: che il prossimo sia un campionato aperto a tante squadre, come ha detto ultimamente anche Allegri. Veniamo da 6 anni di dittatura bianconera, nonostante il grande lavoro di Napoli e Roma. Stavolta sono tutte lì, e in più ci sono le milanesi che hanno operato benissimo. Vedo più attardata la Fiorentina, mentre la Lazio, nonostante tutto, è sempre lì. Insomma: ci sono 6 squadre per i primi 4 posti. Qualcuna resterà fuori...

#8 - Siamo ormai nel vivo del calciomercato: facciamo un nome per ogni ruolo. Chi sarà un portiere che si trasferirà e cambierà gli equilibri di Serie A?

Sul calciomercato faccio un passo indietro e valuto soltanto i nomi che sono già arrivati. Però posso dirti che ad esempio il Napoli avrebbe bisogno di un innesto in porta (e uno anche in difesa). Così facendo arriverebbe al livello della Juventus di Allegri.

#9 - Stessa domanda per quanto riguarda i difensori. 

Dalbert è un molto forte, con lui l'Inter ha messo a posto la fascia sinistra. Stessa cosa Ricardo Rodriguez, un grandissimo acquisto passato un po sotto traccia, ma è uno dei migliori interpreti del ruolo. Da prendere.

#10 - Altro ruolo, uguale interrogativo: chi a centrocampo ha spostato i livelli di forza nel nostro campionato? 

Qui è facile: la Juve ha preso un crack con Douglas Costa, un giocatore che può fare la differenza e non lo scopriamo certo oggi. Sarà difficile far convivere i tre mancini (lui, Dybala e Bernardeschi) dietro Higuain, vedo più l'inserimento di uno tra Cuadrado e Mandzukic per bilanciare la squadra. 

#11 - Ovviamente ultima annotazione per quanto riguarda gli attaccanti.

Mi gioco il jolly: se arriva, occhio a Emre Mor. Questo ragazzo è veramente forte. E mi incuriosisce molto anche Cenzig Under (che però è centrocampista al fanta ndr.) Insomma, mi aspetto davvero molto dai due turchi, due potenziali crack della prossima stagione.