Anno nuovo, casacca diversa. Da almeno due-tre stagioni a questa parte, Borja Valero per Firenze era diventato pressoché un totem. Una fonte di ispirazione, un simbolo in cui rispecchiarsi e a cui affidarsi nei momenti di maggiore difficoltà. Più prosaicamente, il vero e insostituibile faro di un centrocampo che ha visto cambiare e alternarsi parecchi nomi sin dal 2012, ovvero il momento del suo sbarco in Italia. Le premesse per fare bene c'erano tutte, i fatti hanno dato ragione a un investimento forse addirittura più roseo del previsto. 212 presenze e 17 reti non si cancellano, nessuno ha intenzione di farlo. Ma la chiamata dell'Inter, di questa Inter, quella della rinascita spallettiana e del solo campionato da sostenere, è stata più forte di qualsiasi altra cosa. Sentimento messo da parte e via verso una nuova avventura. Senza rancori, senza veleni. Col malumore, quello sì, altissimo. Ma con la consapevolezza di aver goduto delle giocate e della solidità di uno dei migliori mediani del nostro campionato.

All'Hellas Verona Jorginho deve veramente tanto. Anzi, forse tutto. E' il club scaligero che gli ha fatto assaggiare la Serie A, che gli ha fatto riscoprire una vena realizzativa (specie su calcio di rigore) mai stata un leitmotiv della sua carriera, che gli ha permesso il grande balzo verso Napoli, ad oggi realtà in campo nazionale e internazionale e tra le principali candidate alla vittoria dello Scudetto. Tutto ciò, però, parte da lontano. Dai campi della Sambonifacese, dalla Serie C2, da un lunghissimo e tortuoso percorso di crescita e risalita che ha portato i frutti più maturi. Al Bentegodi l'italo-brasiliano ha giocato esattamente 100 partite, andando a segno in 11 circostanze. Da tre anni e mezzo è tra le pedine più affidabili del centrocampo partenopeo. Ma il passato, specie nel suo caso, non va in alcun modo rinnegato. C'è da andarne invece molto fieri.

Borja Valero celebra con
Marcos Alonso il gol del pareggio
(Fiorentina-Inter 1-1 - 14 febbraio 2016)

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Jorginho a contrasto con Higuain
(Verona-Napoli 0-3 - 12 gennaio 2014)

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Tra i pali troviamo Albano Bizzarri: per lui 64 incontri con indosso la maglia del Chievo, tra 2014 e 2016.

Difesa a quattro composta da Danilo D'Ambrosio (prodotto del vivaio gigliato, ma non ha mai esordito in gare ufficiali con la Fiorentina), Rafael Toloi (romanista da gennaio a giugno del 2014), Luca Rossettini (colonna del Bologna due annate fa: 29 presenze e 3 gol) e Simone Padoin ("talismano" bianconero dal 2012 al 2016, per lui 5 Scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe nella parentesi alla Juventus).

Centrocampo a tre completato da un altro fresco ex viola, Matias Vecino: 85 apparizioni e 6 reti al Franchi, prima che l'Inter pagasse la clausola di rescissione da 24 milioni di euro, appena due settimane fa.

Nel tridente troviamo Cyril Thereau (top player del Chievo dal 2010 al 2014, 30 le marcature collezionate in gialloblù), Marco Borriello (6 mesi con la Juventus, sufficienti per consentirgli di dare un contributo alla conquista del titolo nel 2012) e Simone Verdi (a Torino nella fase di transizione post-Milan e prima delle esperienze con Juve Stabia, Empoli, Eibar e Carpi).

Top 11 Fanta-Ex - 1a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.