Come Presidente di Lega (Pig League a 10 squadre) era da tempo che spingevo per evitare di cominciare l’asta alle 21 di sera, con il rischio di prolungarci fino a notte fonda, considerato che il giorno seguente l’evento la maggior parte dei partecipanti doveva andare a lavorare.
Quest’anno, finalmente, riesco ad impormi: addirittura riusciamo a fissare l’asta domenica pomeriggio 3 settembre, orario dell’incontro verso le 15.30/16. Non posso crederci: finalmente ci scanneremo a suon di crediti in un giorno festivo e senza l’ansia per l’ora tarda!!! (Povero illuso!!!)
Cambia anche la location: dopo anni di invasioni barbariche a casa di uno dei mammasantissima di questa Lega, completiamo la rivoluzione ritrovandoci al domicilio di un membro che si è unito a noi solo da qualche anno. Una volta distribuiti gli elenchi dei giocatori ed arrivati i ritardatari cronici, si impiega una prima mezz’ora nel ricordare alcuni passaggi decisi lo scorso anno che non erano stati impressi a calce nel regolamento ufficiale e finalmente possiamo incominciare.
Ci distribuiamo i portieri in maniera tranquilla senza particolari sussulti ma, una volta passati ai difensori e proseguendo con i centrocampisti, incominciamo a notare un’anomalia che, almeno inizialmente, visto il partecipante che la attua, un membro molto particolare ed alternativo nella gestione delle sue aste e del suo percorso durante le stagioni passate, non ci fa stupire più di tanto, ancora ignari del terremoto che ne seguirà di lì ad un paio d’ore.
Inizia a rilanciare cifre (che neanche a Wall Street avevano mai assistito) in maniera preoccupante fin dai primi difensori di suo interesse, con l’interrogativo (nostro, non certo suo) che con quella strategia non sarebbe arrivato agli attaccanti con soldi sufficienti per allestire un reparto adeguato: con un budget totale di 300 crediti compra Donnarumma G. a 45, Alex Sandro a 25, Nkoulou a 17, Rodriguez R. a 24, Kolarov a 22, Suso a 45, Nainggolan a 60, Ramirez a 29 e Milinkovic Savic a 42 solo per nominare le offerte più costose che stavano destabilizzando tutti gli altri presenti.
Ma il bello doveva ancora arrivare: arrivati alla pausa per la pizza, il suddetto presidente, deve ancora coprire tre centrocampisti e tutti gli attaccanti previsti in rosa (6 elementi) con la consapevolezza che, avendo solo 9 crediti rimasti, potrà spendere solo un credito per ognuno. Nel momento di ordinare le pizze, viene a galla il “diabolico” piano: lui per la serata (si erano fatte le 20 nel frattempo) aveva altri programmi e ci saluta lasciandoci la facoltà di completare la SUA rosa a nostro piacimento.
A questo punto saltano i nervi a più persone, accusandolo di superficialità e poca serietà, che non si è mai visto che qualcuno abbia abbandonato un’asta senza concluderla, che la sua strategia, in certo senso suicida, abbia gonfiato i prezzi di certi giocatori ed in qualche modo falsato l’asta; qualcuno vorrebbe trattenerlo e costringerlo a finire l’asta, qualcun altro picchiarlo (anche per alcuni precedenti dovuti, come scritto in precedenza, a certe sue gestioni discutibili). Lui alla fine se ne va e noi perdiamo 2 ore (ma forse anche qualcosa in più) per decidere il da farsi, ma completamente annebbiati e destabilizzati da un comportamento che penso non abbia precedenti.
Alla fine fra urla e strepiti, decisione prese e poi rigettate (eravamo nel pallone più completo) finiamo l’asta facendogli completare la sua rosa il giorno seguente con quello che era rimasto nel listone, però alla fine l’obiettivo di finire il tutto ad un orario umano è stato vanificato anche quest’anno!
Pier Marco - La mia Lega Fantagazzetta
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