al trionfo nell’anno del Centenario della Rivoluzione. Breve storia della Lega più politicizzata del Fantacalcio.

Pomeriggio afoso quello di sabato 14 Maggio 2016 in quel di Modena, quando, dopo la consueta mezz’ora dedicata alla formazione del mio PCL Leningrad, penso bene di esorcizzare la paura con un post sul più fedele compagno di condivisioni social: “Leningrado cadrà per ultima…”. E difatti cadde, rispettando la storia e le macumbe del fantallenatore di FC Cattivo, che si conferma tale di nome e di fatto vincendo 4-3 la sua partita grazie ai goal in fuorigioco di Higuain e Gilardino (che salva il Palermo). Inutile la mia vittoria, ancora più amara la sconfitta finale: pari entrambi a 61 punti, trionfa FC Cattivo per somma punti totali. A me rimane l’ennesimo secondo posto fantacalcistico della carriera, per la seconda volta a pari punti col primo ed ancora condannato dalla somma punti totale.

Sono Stefano, ho 29 anni, e gestisco la Scommettendo Srl League da ormai sei anni. La Lega ha sede nell’omonimo centro scommesse di un paese del Sud Pontino, dal quale mi sono volontariamente esiliato da una decina d’anni per motivi di studio prima e di lavoro ora, facendo fede al vecchio detto “meglio l’autocensura che la repressione”.

Sei anni di grandi evoluzioni tecniche che fanno da contraltare alle anacronistiche (ma neanche tanto…) ideologie politiche dei suoi partecipanti. Basti pensare che ogni fantallenatore dispone di una rosa variabile tra 25 e 30 giocatori, col vincolo di minimo 3p 8d 8c 6a tipico del Classic, ma con la possibilità di avere fino a 5 jolly in più per affrontare il peso e il fascino del Mantra: avete capito bene, stesse rose per Classic e Mantraprobabilmente un’eresia secondo voi. C’è spazio anche per una Coppa (in modalità Mantra da quest’anno, proprio per sensibilizzare i partecipanti più restii alla naturale evoluzione del Fantacalcio). Eccetto che per il momento della formazione e dei calcoli, il resto dell’anno scorre facilmente tra insulti vari, trattative assurde e, raramente, qualche scambio di opinioni sulla storia della politica.

Ma veniamo agli 8+1 protagonisti della tribuna politica di quest’anno: mi tolgo subito dalla presentazione, visto che il nome del mio team è sufficientemente chiaro, e rimando alle classifiche in fondo per ulteriori chiarimenti.

a) FC Alessandro Del Piero (il Democristiano): il più titolato della Lega, alla sesta partecipazione, è un fervido juventino nostalgico dei tempi delle finali di Champions’ perse. Vanta una dialettica nelle trattative degna del miglior Andreotti, capace di “tirare a campare” quando necessario e di “far tirare le cuoia” al malcapitato di turno. Procuratore di mestiere, annovera un’ampia conoscenza del calcio giovanile.

b) AC Diavolo (il Conservatore): un fedelissimo della tradizione, anche lui alla sesta partecipazione, nonostante i miei dubbi quando, nell’ormai lontana estate 2011, esordì all’asta chiedendo “perché non lo facciamo carta e penna, come ai vecchi tempi?”. E’ riuscito a trionfare nel 2014-2015 grazie alla coppia stagionata Toni-Di Natale (probabilmente all’asta iniziale pensava fossimo nel 2007, anno della sua ultima esultanza in Champions). 

c) FC Pavel88 (il Radical-chic): “radical”, sì, non certo per la sua affezione alle grandi vittorie pannelliane come il divorzio o l’aborto, ma principalmente in sede d’asta iniziale, dove non accetta compromessi di nessun genere sui prezzi dei propri pupilli bianconeri. Al costo di pagare Dybala 175 FMLN (mentre Higuain 168 FLMN…), contornarsi di Pjanic, Suso e Mertens (che affare a 12 FMLN!), salvo poi ricorrere a Paletta ogni volta che ha bisogno di un difensore che si faccia espellere. 

d) Internazionale ARB (il SocialDemocratico): il nome promette bene ai nostalgici della Rivoluzione, peccato che poi si professi tifoso milanista lanciando già così la prima provocazione. Un “figlio della sua terra”, sempre pronto a dare il contributo alla causa sociale del proprio paesello nella lotta contro le malefatte. Destinato a lasciare le orme del suo operato, non tanto al fantacalcio quanto più sulla Riviera di Levante. Ogni tanto esalta quella vena grillina che lo possiede, ma anche quest’anno l’unico successo a 5 stelle che avrà sarà dato dall’omonimo gelato, preso dal lato del cono.

e) FC Flash (il Riformista): chiamato per dare un po’ di rosso ad un fantacalcio dalle tinte sempre più scure, probabilmente abbatte il record di maggior numero di goal segnati in panchina: Quagliarella e Schick, l’asso Falcinelli e l’affarone Dzeko (pagato 50 FMLN) non bastano ad evitargli la doppia retrocessione. 

f) Desperados (il Qualunquista): degno esponente del “Fronte dell’Uomo Qualunque”, esattamente come le persone che ha scelto per la Fantasquadra: si presenta pagando Consigli più di Handanovic, il che ha anche una sua logica… se non fosse che a ruota mette a segno i colpi Pegolo e Pomini, rinunciando ogni settimana a scegliere tra due squadre. Riesce a privarsi di Miranda e Manolas in difesa nell’ultima finestra di scambi, ma mantiene gli inossidabili Bovo, Radu e Murru, e a sorpresa Rispoli; le chiavi del centrocampo sono affidate alla “strana coppia” Torreira-Rohden, con Biglia fiore all’occhiello e De Rossi rigorosamente in panca ogni volta che c’è aria di bonus. Ma il capolavoro lo fa in attacco: in chiara ottica Mantra, riesce a prendersi una sola Pc, ovvero Borriello, e ben 5 A.

g) The Little Star (L’Anarchico): il nome lascia sperare qualche lato romantico, che effettivamente appare quando inizia a schierare titolare l’infortunato Florenzi perché “Forza Roma”, per finire invocando il voto 10 a Totti all’ultima giornata. Nel mezzo, un’asta iniziale non memorabile (Alisson pagato 30 dopo aver preso il titolare della Roma a 70). Però azzecca il crack Papu Gomez, e non contento riesce a stravolgere le sorti del Fantacalcio con uno scambio epocale: cede, dopo 12 giornate, Koulibaly-Ghoulam-Bacca-Insigne in cambio di Bruno Alves-Tello-Muriel-Nestorovski. Una serata intera da me dedicata a calmare gli altri 5 partecipanti (indovinate chi ne ha beneficiato?) ed a consultare manuali di scacchi e strategie di guerra per cercare un motivo plausibile per far passare lo scambio. Il colpo di genio è stato notare che si è preso quattro cani in crescendo in cambio di quattro leoni in calando. “Ma i leoni rimangono leoni, e i cani rimangono cani” citerebbe qualcuno, che però quest’anno non ha vinto il fantacalcio.

h) FC Cattivo (il Capitalista): il nemico giurato di una vita, campione in carica e grande “figlio dei suoi tempi”, in cui il dovere di fare denaro viene prima del minimo sindacale di ore di sonno e, conseguentemente, degli impegni presi per partecipare al Fantacalcio. Ed infatti quest’anno parte da spettatore non pagante, visto che un paio di giorni prima dell’asta comunica la sua indisponibilità. Riesce però ad entrare dalla porta di servizio alleandosi col compagno di merende FC Pavel88. Lui sì che sa come essere sempre sul pezzo.

Metà agosto 2016: è già tempo di asta, difficile per me ripartire dopo la delusione dell’anno precedente. La tentazione di scindermi dalle idee sovietiche è forte, ma poi ripenso alle tesi di Aprile e trovo la forza di confermare il nome, a differenza dei giocatori. Basta con i calciatori che “hanno sofferto da piccoli, quindi sono motivati”: niente Bacca-Jovetic in attacco, punto tutto su Icardi ed indovino anche il Milik che non ti aspetti, puntualmente seccato da cattiverie e malocchi di vario genere. Sau e Defrel sono buoni contorni, Pjaca la scommessa che voglio sottrarre ai tanti, troppi juventini che se lo contendono. Riguardo gli altri reparti, in porta Consigli costa uno sproposito e grazie a Dio riesco a farne a meno, visto che alla fine riesco ad incamerarmi il trio Donnarumma-Tatarusanu-Skorupski. In difesa, i fedelissimi Bonucci e Chiellini sono un must in chiave modificatore, Conti parla da sé e per usarlo sempre a metà stagione faccio fuori Lichtsteiner e Abate. A centrocampo, l’asse Nainngolann-Zielinski-Perisic, corredati dal fedelissimo Lulic, è molto probabilmente il più forte del Fantacalcio; in aggiunta, lo infoltisco di altri titolari mirati come Ionita (rotto dopo qualche partita), Valdifiori (che si fa soggiogare col tempo dai vari Benassi, Acquah e addirittura Lukic), Hiljemark (che a Palermo prima e a Genoa poi gioca per salvarsi). Insomma, alla mini-asta di inizio settembre già sono costretto a metter mano al portafogli.

Ho un vizio: parto a razzo e finisco… con imbarazzo. Anche quest’anno primo dopo le prime giornate. Come al solito, ormai gli altri cattivi non si preoccupano più di tanto. Tanto sanno che poi ci pensa il Fato a rendermi innocuo, come quando si divertì a lasciarmi senza portiere (nonostante avessi 3 titolari… ).

Insomma, anche quest’anno la paura è tanta, le competizioni sono affiatate ed equilibrate come al solito, l’etichetta di “uno dei favoriti” pesa anche quest’anno. Una stagione intera ai piani alti, per poi vedere la rosa sfaldarsi piano piano, lentamente, a colpi di squalifiche ed infortuni. Qualificazione al turno successivo di coppa tra brividi e polemiche, grazie solo alla somma punta complessiva (una volta tanto!) dopo esser finito a pari punti con FC Daniele al secondo posto nel girone. Si arriva alla 35° giornata con la finale di Coppa in gara secca, dopo aver fatto fuori il temutissimo FC Alessandro Del Piero: contro l’imprevedibile The Little Star non basta la fortuna nella forma dei panchinari Lulic e Costa (sì… Costa dell’Empoli!), entrambi subentrati e goleador… finisce 1-2 e l’ennesimo trofeo sfuma, lasciandomi un secondo posto che è uno smacco. Perdo pezzi, Icardi fuori causa infortunio alle ultime due giornate, Meggiorini, Pjaca e Milik fuori uso… si può? Al Classic la situazione è ben compromessa, con FC Daniele trionfale con 3 giornate di anticipo a suon di Belotti-Salah ed altri bei goleador. Rimane il Mantra: sono primo a due giornate dal termine, ma ho due incontri durissimi contro il secondo e il terzo in classifica: ancora loro, FC Alessandro Del Piero e FC Pavel88, due juventini più neri che bianchi a mettermi il bastone tra le ruote. Ma stavolta, qualcosa va storto, e clamorosamente mi ritrovo a vincere 1-0 con l’avversario che fa… 65.5!!! Il punteggio più miserabile! E grazie alla non-vittoria del terzo in classifica, E’ TRIONFO! Finalmente un trofeo dopo una vita di attese! Proprio contro chi, in passato, più volte mi aveva esiliato al secondo posto!

E che tempismo: l’ultima partita è un obrobrio: gli unici attaccanti disponibili sono la coppia demotivata Bahebeck-Nestorovski, già retrocessi eppure marcatori all’ultimo giorno di serie A delle loro squadre. Perdo contro FC Pavel88, ma la sconfitta è indolore. Nell’anno del Centenario, la storia era già tracciata… e l’8 novembre del calendario greogoriano… tutti a Cavriago!!!

Il Presidente Stefano - La mia Lega Fantagazzetta Classic e Mantra

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