La sconfitta rimediata ieri sera in Audi Cup contro l'Atletico Madrid - immeritata, meglio specificarlo - ha evidenziato ancora una volta quello che attualmente è il vero e unico problema da risolvere in casa Napoli. Serve un portiere per fare il salto di qualità e mettersi in griglia al pari della Juventus per la conquista della scudetto. Faccio una premessa, breve ma doverosa: voglio bene a Pepe Reina come un fratello maggiore, anzi come lo zio che tutti sognano. Quello che ti porta al luna park tutti i weekend, ti compra montagne di zucchero filato e vince tanti bei premi sparando alle sagome. Questo per farvi un po' capire quanto mi costa scrivere questo articolo.

Ma questi sentimenti si scontrano duramente con la realtà, ed attualmente a Sarri serve un altro numero uno per puntare in alto. Le prime amichevoli stagionali sono un po' lo specchio di quello che già si è visto lo scorso anno (e non voglio annoiarvi con la lista degli errori perché diventerei prolisso e non è proprio la mia caratteristica). Contro il Chievo Verona si poteva e doveva fare meglio sul tiro di Inglese, contro l'Atletico Madrid si doveva e poteva fare meglio sul tacco di Torres. Il tutto poi si traduce, durante il campionato, in punti pesanti che mancano in classifica. Quelli che servono, appunto, per dare fastidio e superare magari la Juventus. 

Non voglio pensare che le piccole disattenzioni degli ultimi match siano legate al rinnovo che tarda ad arrivare (e che, molto probabilmente, non arriverà mai), lo spagnolo è un professionista serio e lo ha dimostrato durante la sua esperienza in azzurro. Il problema è puramente tecnico: Reina non ha più l'esplosività di qualche anno fa, oltre a soffrire maledettamente i tiri dalla distanza. E' vero, in campo è un leader e con i piedi resta uno dei migliori nel ruolo, caratteristica perfetta per il gioco del tecnico. Ma per vincere serve altro, serve di più. Serve quel profilo che si fa trovare pronto nell'unico tiro in porta ricevuto, che ti regala punti con un'unica parata. Il mio pensiero si sposa in toto con quanto espresso dal presidente De Laurentiis un mese fa: "Forse, se dipendesse soltanto da me, cercherei un portiere su cui puntare fin da subito e terrei il bravissimo, carismatico Reina. Pepe ha la mia fiducia totale, è uno stakanovista del lavoro. Poi se Reina stesse con me a vita, io sarei felicissimo". Ecco, il punto è proprio questo. Sarò petulante, ma serve un portiere su cui puntare fin da subito. Chi? Giuntoli e Sarri sono molto più bravi di me per giudicare. Mi piaceva molto Meret, ma la società credo lo abbia giudicato ancora troppo acerbo. Personalmente un sacrificio per Rulli, pero', lo farei eccome. Giovane, carismatico, bravo con i piedi ed esplosivo. Per intenderci, un Pepe Reina con quasi dieci anni in meno sulla carta d'identità. L'argentino lo scorso anno è stato giudicato dagli addetti ai lavori uno dei migliori estremi difensori della Liga. 

Rulli titolare, Reina dodicesimo. Questa è, secondo me, la ricetta vincente. Gli ingredienti sono due, i cuochi principali la società e lo stesso Pepe: serve un sacrificio economico per convincere la Real Sociedad a cedere l'ex Estudiantes ed ovviamente la volontà dello spagnolo di accettare il ruolo di chioccia. Magari riuscendo pure a rinnovare questo benedetto contratto. Per il bene del Napoli e per ritrovarci, tra nove mesi, a realizzare un sogno chiamato scudetto.

P.S Lo so che siamo un popolo di scaramantici. Ma l'uso della parola scudetto mi è stata autorizzata indirettamente da De Laurentiis, Insigne, Hamsik, Allan, MertensCallejon.