Polonia ed Europa dell'est, terre che pullulano di gioielli da scovare e portare a casa nella maniera più silente possibile. Nel calcio che conta, lì dove passare dall'essere uno qualunque a condurre una carriera da primo della classe è davvero un attimo. L'agente Fifa Alfonso Marotta, di 'trasformazioni' come questa, ne ha viste e ne vedrà ancora parecchie. Perché i migliori risultati si ottengono solo con il sacrificio e il duro lavoro. E chi intraprende questa strada professionale sa sin dal principio che dovrà sudare parecchio, usare mestiere e arguzia per imporsi ad alti livelli. I risultati, come al solito, sarà poi il campo a darli. E con essi anche le gratificazioni, vero pane quotidiano degli operatori di mercato. Di chi va alla fonte del talento per 'bloccarlo', prima che tutti cerchino di appropriarsene.

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1) Quando e perché ha scelto di fare il procuratore?

"Per questo sport ho sempre avuto una passione, coltivata sin dai tempi in cui ero un calciatore amatoriale. Poi, per un input di un amico, ho deciso di fare l'esame da agente Fifa nel 2013 e da lì ho portato avanti l'idea di poter lavorare nel mondo del calcio. Avere un impiego oggi è già importante, ma farlo nel settore che ami è sicuramente il massimo".

2) Chi è stato il primo giocatore che ha trattato?

"Più che il singolo nome, è importante sottolineare la fascia d'età: si va dal 1997 al 2000 e in alcuni casi anche oltre. E le squadre italiane interessate non sempre sono tra le big del nostro calcio".

3) Qual è la sua maggiore soddisfazione da Agente Fifa?

"Senza dubbio il bello del mestiere è girare il mondo con la possibilità di cercare costantemente talenti che poi si rivelano potenziali campioni. Il tempismo nel calcio è tutto".

4) Qual è il dirigente con cui lavora meglio nelle trattative che riguardano i suoi assistiti?

"Ogni trattativa è differente. Le squadre lavorano ognuna a modo proprio: alcuni sono molto più aperti agli investimenti, altri invece 'arrancano' e poi fanno arrivare campioni a 100 volte il prezzo iniziale. Ma non chiedetemi di fare nomi...".

5) I procuratori sono i re del calciomercato: ci racconta un aneddoto curioso?

"Ultimamente è capitato di segnalare ragazzi che hanno preso strade europee dopo che erano stati proposti a club italiani. Mi viene in mente Sergio Diaz, paraguaiano del '98 sul taccuino della Roma per un anno e mezzo e poi volato al Real Madrid per 6 milioni di euro. Oppure il centrocampista rumeno classe 1999 Vlad Dragomir, per il quale l'Inter aveva fatto un'offerta ufficiale salvo poi lasciarselo scappare a vantaggio dell'Arsenal. Di quest'ultimo, in particolare, sentiremo parlare molto presto: è già nel giro dell'Under 21, pur non avendo ancora compiuto 18 anni".

6) Ci consigli un giovane tra quelli che assiste

"Non sono uno a cui piace fare nomi, specie perché questo potrebbe inficiare possibili affari in corso. Ci sono tanti giovani interessanti dell'est Europa, una scuola in crescita. Se ne vedono sempre di più e non è un caso".

7) Il colpo della prossima sessione di mercato

"Il mercato girerà intorno ai top club, come sempre. Vi faccio tre nomi, due molto grandi e uno di prospettiva. Il primo è Dries Mertens: se il Napoli trova un acquirente pronto a spendere molto, può andare via. Poi c'è Radja Nainggolan: con un'offerta da 60 milioni (magari del Chelsea) la Roma è praticamente obbligata a lasciarlo andare. Infine dico Patrik Schick, presente e futuro del calcio ceco".

8) Primo consiglio ai fantallenatori: iniziamo dal portiere

"Visto che l'Atalanta gioca con il Pescara, dico Berisha".

9) Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore

"Zapata contro il Genoa può fare una buona prestazione".

10) Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista

"Nainggolan, sta facendo una stagione mostruosa"

11) Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante

"Mi fido della 'calda' vena realizzativa di Immobile contro un Cagliari che in casa subisce parecchi gol".