L'esterofilia? No, grazie. Proprio nel mezzo della pausa dedicata alle Nazionali emerge un dato che deve far inorgoglire l'intero movimento calcistico italiano: quello che riguarda i cosiddetti bomber "autoctoni". Si tratta semplicemente di quei giocatori nelle zone alte della classifica marcatori la cui nazionalità coincide con quella del Paese in cui giocano. E in questo, a poche giornate dal termine della stagione, il Belpaese si attesta in vetta nel confronto con gli altri top 5 campionati del Vecchio Continente, considerando soltanto coloro che hanno raggiunto finora la doppia cifra. Ecco il dettaglio numerico sulla nostra Serie A:

GIOCATORENUMERO DI RETI
Andrea BELOTTI22
Ciro IMMOBILE17
Marco BORRIELLO12
Lorenzo INSIGNE12
Federico BERNARDESCHI10

A parte "l'intruso" Borriello, non è un caso che gli altri quattro in graduatoria siano capisaldi del presente e del futuro della Nazionale. Sulla coppia Belotti - Immobile ormai si è detto di tutto e di più; Insigne va a completare 3/4 del 4-2-4 dell'attuale Ventura; Bernardeschi nel giro di un paio d'anni - potremmo scommetterci - rientrerà in pianta stabile nell'undici titolare del Ct azzurro. Insomma, i conti tornano eccome: con un totale di 73 centri, nessuno in Europa supera l'Italia per numero di gol a chilometro zero. Il verdetto è dunque palese: il presente e il futuro del nostro calcio preferiamo costruircelo in casa, con una sola grande eccezione che porta il nome di Marco Verratti.

Alle nostre spalle, ci tallona la Francia: spiccano le 23 reti di Lacazette, seguito da Gomis (16), la rivelazione Mbappè (12), Plea (11) e Thauvin (10). Quota 72, a una sola lunghezza dalla Serie A. Discorso molto simile, dunque, per la Ligue 1. Molto distante l'Inghilterra, che totalizza un punteggio di 47 marcature 'autoctone': comanda Kane con 19 reti, poi c'è il duo Alli - Defoe (14).

Emblematici i casi Spagna e Germania. In Liga primeggia l'attaccante del Celta Vigo Iago Aspas, unico iberico ad aver raggiunto finora in stagione quota 15 centri; inseguono Moreno dell'Espanyol (11) ed Enrich dell'Eibar (10). Ancora peggio va in Bundesliga: Werner dell'RB Lipsia è a 14, poi spazio a Wagner dell'Hoffenheim (11) e al gioiellino del Werder Brema Gnabry (10). La somma di entrambi i Paesi (36 + 35) non riesce nemmeno a pareggiare il numero messo a referto dall'Italia. Basta guardare gran parte dei loro uomini migliori per capirne il motivo: Iniesta, Diego Costa, Morata, Pedro e David Silva da una parte, Draxler, Sanè e Toni Kroos dall'altra. Tutti fenomeni con un minimo comune denominatore: protagonisti nelle rispettive Nazionali, lontani dalla propria patria con i loro club. Se poi a questi ingredienti aggiungiamo anche la fase ormai calante delle carriere di vecchie glorie 'casalinghe' come Fernando Torres e Mario Gomez, la ricetta è davvero completa.

Fratelli d'Italia. Da quest'anno, più che mai.