Torna in campo la Juve dopo aver conquistato la qualificazione per i quarti di finale di Champions League, lo fa in casa della Sampdoria, squadra a caccia di gloria ma lontana sia dalla zona Europa che dalla zona retrocessione.

Giampaolo sceglie Regini, Bruno Fernandes e Quagliarella sciogliendo i dubbi della vigilia, Praet va in panchina, c'è Linetty in mezzo, Puggioni fra i pali al posto dello squalificato Viviano. Risponde Allegri con una linea difensiva inedita: Dani Alves, Barzagli, Rugani ed Asamoah, per il resto dentro tutte le prime linee da Buffon in porta ad Higuain in attacco.

Partita piacevole sin dalle prime battute, la prima emozione è di marca blucerchiata al 6': palla persa da Dybala, bella verticalizzazione di Fernandes per Quagliarella, il diagonale finisce poco fuori alla destra di Buffon. Scampato il pericolo, passa la Juve al 7': Asamoah ha troppo spazio a sinistro, il cross è perfetto, Cuadrado anticipa Regini ed insacca di testa alle spalle di Puggioni. Estremo difensore di casa protagonista della prima frazione: dopo l'involontaria respinta di Higuain su conclusione ravvicinata di Mandzukic, infatti, sono ben due gli interventi decisivi sull'argentino che permettono alla Samp di arrivare al 45' sotto di una sola rete. Da segnalare, inoltre, l'infortunio di Dybala al 28', noie muscolari per l'ex Palermo.

Secondo tempo di tutt'altra natura con la Juve che tira i remi in barca, la Sampdoria che prova a rendersi pericolosa in qualche modo, ma sono 45 minuti che corrono via veloci senza particolari squilli se non per qualche tentativo sterile di Quagliarella, e qualche polemica di troppo soprattutto con Dani Alves troppo nervoso e giustamente ammonito insieme a Regini nella parte finale del match.

Altri tre punti che avvicinano Pjanic e compagni allo scudetto, ma la prestazione oggi è stata tutt'atro che entusiasmante soprattutto nella ripresa: un po' di stanchezza, un po' di distrazione, fattori che però i blucerchiati non hanno saputo sfruttare.