IL TORNEO - Era la stagione 1999/200 di serie A, un campionato avvincente e con emozioni a go-go fino all'ultima giornata.

Dopo un lungo testa a testa fra la Juventus di Ancelotti e la Lazio di Eriksson, fu quest'ultima a spuntarla proprio alla fine, approfittando della fatale sconfitta della Juve a Perugia, nella famosa partita del diluvio, sotto la direzione dell'arbitro Collina.

LA PARTITA - Il cannoniere Bobo Vieri abbatte anche il Toro, ma questa volta è decisivo anche Peruzzi che para un calcio di rigore sullo 0-0.

Un colpo di testa su calcio di punizione, a poco più di un quarto d' ora dal termine ed il Torino è sconfitto, ma il merito è anche, o forse soprattutto di Peruzzi.

Una sua autentica prodezza, 22 minuti prima di quella del centravanti nerazzurro, impedisce a Ferrante di trasformare il rigore del possibile vantaggio dei padroni di casa.

Sono questi i due episodi chiave di una partita sempre viva e mai banale, saldamente nei piedi degli uomini di Lippi nel primo tempo, e poi passata sotto il controllo di quelli di Mondonico nella ripresa.

L' Inter segna e vince, proprio nel momento migliore del Torino, cui spetta il legittimo diritto di sentirsi in qualche maniera beffato.

Un pareggio avrebbe meglio rispecchiato l' andamento complessivo dell' incontro, la qualità e la quantità delle occasioni create da una parte e dall' altra, ma l' Inter non ruba proprio nulla.

Sempre molto vicini a Blanc, Panucci e Simic inizialmente rischiano pochissimo con Ivic e Ferrante, bravi soltanto a scambiarsi la posizione. 

La differenza tra le due squadre si vede soprattutto in mezzo al campo, dove l' Inter sembra avere una marcia in più: Moriero a destra tiene lontano Coco, Zanetti, spostato verso il centro non si lascia spaventare dal dinamismo di Scarchilli; Di Biagio si conferma un eccellente regista arretrato, capace di far girare a vuoto Pecchia e Geor gatos è semplicemente devastante sulla sinistra, dove Tricarico si rivela fragile.

Lippi dopo il rigore parato da Peruzzi a Ferrante nella ripresa, toglie Sousa e Moriero, facendo entrare Baggio come nuovo trequartista sulla sinistra, e Dabo come nuovo centrale, spostando Zanetti a destra.

In campo c' è però soltanto il Torino, prima e dopo i cambi operati da Mondonico, che richiama Ferrante e Pecchia e li sostituisce con Artistico e Brambilla.

A poco serve l' ingresso di Recoba al posto di Zamorano, perché quando Georgatos pennella una punizione dalla sinistra è l'incornata di Vieri a fare la differenza, con una deviazione che anticipa Cruz e Diawara e batte il portiere Bucci.

Il resto è puro contorno: la rabbia di Mondonico che viene espulso per proteste, il rammarico di Cruz, che dopo l' occasione sciupata da Mendez prova invano a sorprendere su punizione il bravissimo Peruzzi al 92'.

IL TABELLINO

TORINO - INTER 0-1 (0-0)

MARCATORI: Vieri 76'

Torino (3-4-3): Bucci, Bonomi, Mendez, Diawara, Tricarico (33' st Sommese), Pecchia (25' st Brambilla), Cruz, Scarchilli, Coco, Ferrante (20' st Artistico), Ivic. (1 Pastine, 26 Cudini, 29 Edman, 7 Asta). Allenatore: Mondonico.

Inter (3-5-2): Peruzzi, Panucci, Blanc, Simic, Moriero (14' st Dabo), Zanetti, Di Biagio, Paulo Sousa (14' st R. Baggio), Georgatos, Zamorano (26' st Recoba), Vieri. (22 Ferron, 11 Fresi, 17 Domoraud, 15 Cauet). Allenatore: Lippi.

Arbitro: Farina di Novi Ligure.

IL PROTAGONISTA - Con il suo goal partita fu lui il protagonista del match e firmò la preziosa vittoria dei nerazzurri sul campo del Toro.

Centravanti di razza, in campo ha sempre dimostrato di possedere un fiuto del gol che un bomber come lui può avere solo nel DNA; Vieri giocava molto di potenza, facendo a sportellate con i difensori, uno sfondatore che sapeva far valere la sua prestanza fisica.

L'EREDE - Nell'Inter di mister Pioli c'è solo un attaccante che possa essere accostato al cannoniere Vieri, ovvero l'argentino Mauro Icardi, che è ormai entrato di diritto tra i più forti centravanti nella storia nerazzurra.

L'innato fiuto del goal e quel cinismo in area di rigore sono le principali caratteristiche che accomunano il passato ed il presente dell'Inter, in definitiva due grandi bomber e due campioni che hanno lasciato il segno in maglia nerazzurra.