Stadio Zaccheria esaurito da giorni, con i 13mila tagliandi per i tifosi di casa bruciati in poche ore, e gli ospiti che vorrebbero ben oltre i 1450 biglietti concessi. Una eccezionale diretta televisiva in chiaro, una febbre che divampa dalla Capitanata al Salento, e che paralizzerà metà regione per 90 minuti.

Si fa presto a dire “è solo Lega Pro”: perché Foggia-Lecce di domani pomeriggio (calcio d’inizio alle 14.30) vuol dire un pezzo di Serie B, e bello grosso. Con i dauni a 62 punti, e i giallorossi a 61, con tutte le altre distanti una vita (Matera a 10 punti, Juve Stabia a 13), è davvero il derby di Puglia più importante nella storia degli incroci tra le due squadre, e chi lo vince lascerà un segno bello grosso sul campionato. Il Foggia sogna il +4 che sarebbe un’ipoteca sulla promozione diretta, senza passare per la tagliola dei playoff che un anno fa fu letale per i rossoneri di De Zerbi contro il Pisa di Gattuso. I salentini nel controsorpasso, che vorrebbe dire un colpo al morale degli avversari, e respirare l’aria di Serie B, mai ritrovata dopo la doppia retrocessione per i fattacci legati ad un altro derby, quello in A contro il Bari di Masiello: quella gara truccata al San Nicola non servì a salvare i giallorossi, che finirono prima in B, poi in Lega Pro per la penalizzazione, senza più risalire. Dopo tante illusioni e tentativi, la volta buona passa per Foggia. In ogni caso sono d’accordo tutti: se non è una finale per la Serie B poco ci manca.

E a Foggia, così come a Lecce che prepara l’esodo, si respira aria da grandissima sfida, per due squadre che vogliono tornare grandi, e farlo in una cadetteria sempre più sudcentrica: magari lavorando, almeno nella ambizioni, a quel doppio salto che ogni tanto riesce. Per ritrovare sul serio la grandezza di un tempo. I tempi di Zemanlandia per i dauni (ed è prevista la presenza di ex rossoneri in tribuna come Baiano, oltre ovviamente a Padalino, interprete di quel grande Foggia, ma domani sulla panchina salentina). O quelli dei Bojinov, Cuadrado e via discorrendo per i giallorossi.

Sogni a parte, la parola sarà consegnata al campo, domani pomeriggio, dopo un’attesa lunghissima. La partita delle partite, onorata da un ruolino di marcia impressionante fin qui per entrambe: per il Lecce il numero di 9 vittorie lontano dal Via del Mare, inquietante per i padroni di casa, per il Foggia solo due inciampi nelle ultime 12 giornate. Non per niente, le due pugliesi hanno fatto il vuoto. Dopo lo 0-0 dell’andata, questa è una gara da tripla: oltre al potenziale da trasferta dei salentini, c’è la curiosa circostanza che la lunghissima serie positiva del Foggia sia stata interrotta solo da un altro derby, quello con il Taranto.

La tensione è altissima: arbitrerà Giua di Olbia, e sarà un lavoraccio, davanti agli oltre 17mila di un caldissimo Zaccheria. Che, almeno per un pomeriggio, sarà il cuore pulsante, in piena Capitanata, dell’intera Puglia calcistica. Una Puglia che ha fretta di tornare grande.