Molto più che un bacio, molto più che l’eredità di un caldissimo Juventus-Milan, che, con Buffon dall’altra parte del campo (e per quel che è successo a fine partita) è quanto più di distante dal passaggio di consegne che i tifosi juventini sognano. Il post Juve-Milan di Gianluigi Donnarumma è, se possibile, ancor più corroborato dai numeri, rispetto a 90’ minuti di campionato fa.

Già a fine febbraio Opta certificava la leadership a livello europeo di Gigio, appena diventato maggiorenne: con 99 parate in campionato, nessuno come lui in tutti i maggiori campionato europei. Non Buffon, non Neuer, non Navas, Ter Stegen o Courtois. Da allora i numeri sono addirittura migliorati, e fanno il giro delle testate di tutta Europa: dopo la trasferta dello Juventus Stadium, che con quel bacio allontana non poco per gli spettatori di Torino la prospettiva di vedere mai il portiere di Castellammare di Stabia non da avversario, sono 111 le sue parate in Serie A, in 28 gare. Nessuno come lui. Quanti di questi 111 siano rappresentati da interventi determinanti, o comunque non banali, lo raccontano ben più dei freddi numeri le cronache di ogni giornata.

Non che siano meno indicative dichiarazioni come quelle di Fatih Terim, ex allenatore rossonero più di 15 anni fa, che nello scorso weekend si è regalato una rimpatriata italiana: “Donnarumma vale già Buffon, il Milan è una squadra normale con un fuoriclasse spaventoso”, ha detto senza dubbi l’allenatore turco.

Sensazione certificata da numeri? Sarebbe ingenuo prenderli integramente per oro colato. Perché certo, il discorso legato al gesto tecnico di un portiere, appunto la parata, è semplice: pari di più quanto più tirano verso la tua porta. E, paradossalmente, una difesa come quella rossonera, probabilmente più credibile rispetto a qualche mese fa ma in ogni caso non paragonabile nella tenuta alle più grandi d’Europa, va a beneficio dei numeri di Donnarumma, e una difesa con meno tenuta permette al portiere rossonero di mettersi più in mostra rispetto ai colleghi delle grandi squadre europee.

Ma, se è vero questo, è vero anche il contrario: e cioè che Gigio spicca come numeri anche rispetto agli estremi difensori di squadre con difese peggiori, in Italia e in Europa, che avrebbero pertanto più chance di intervenire e collezionare numeri a proprio beneficio. Quindi i numeri, se non sempre galantuomini, sono quanto meno indicativi: Donnarumma para tanto, e para bene. Qualità e quantità, come a Doha, due mesi dopo Doha, e adesso ancora di più. E quel bacio che ha fatto il giro del mondo appena quanto le sue parate, è la più dolce delle effusioni, e la più severa delle frustrazioni, dipende da come la si guardi. Ciò che è certo è che, oltre a bel bacio, c’è già un portiere vero. Un “fuoriclasse spaventoso”, per dirla come Terim.