Gli è bastato andare qualche giorno prima in tv dall'amico Cattelan per propiziarsi il suo primo gol in Serie A. E chissà che cosa potrebbe succedere domenica, se Roberto Gagliardini si ripetesse proprio contro la sua vecchia squadra. "Vecchia" fino a un certo punto, visto che stiamo parlando di uno degli ex più 'freschi' dell'intero campionato. Fino allo scorso 11 gennaio faceva parte di un collettivo terribile, quello comandato dal demiurgo Gasperini, che stupiva l'Italia intera. E che continua a farlo tuttora, anche senza di lui. Questo, ovviamente, non sminuisce affatto il suo valore. Anzi, dal primo momento in cui ha messo piede alla Pinetina, non ci è voluto molto tempo per capire che questo ragazzone bergamasco di 1 metro e 88, un po' timido fuori dal campo ma col carisma del leader quando ha la palla tra i piedi, possa concretamente rappresentare il futuro dell'Inter e della Nazionale. Da un nerazzurro all'altro, il grande salto si è consumato con la naturalezza del predestinato. E' già punto fermo dello scacchiere di Pioli, non ha paura di nulla. Ma rivedere da avversari quelli che fino a un paio di mesi fa erano i suoi compagni, com'è giusto che sia, farà anche a lui un certo effetto.

Discorso molto simile per Ciro Immobile. Al bomber di Torre Annunziata la passione granata gli è entrata dentro, probabilmente ancor di più dopo quella strepitosa annata 2013/2014, quando al fianco di Alessio Cerci formò la coppia d'attacco meglio assortita del torneo, chiuso con 22 reti e l'incredibile titolo di capocannoniere. All'andata segnò il gol del provvisorio sorpasso, andando a vincere a livello personale lo scontro diretto con chi comanda adesso la classifica cannonieri, quell'Andrea Belotti amico nella vita e compagno di squadra al Torino per un breve scorcio della sua carriera. Entrambi, come Gagliardini, presente e futuro dell'Italia. Quando Immobile tornò a casa sua, dopo le esperienze con più ombre che luci con Borussia Dortmund e Siviglia, la sensazione diffusa era che si avesse di fronte un giocatore nuovo, temprato dalle delusioni e da un calcio differente. Non è un caso che da quest'anno, alla Lazio, con squadra, ambiente e compagni nuovi e con obiettivi ben diversi rispetto a quelli del recentissimo passato, abbia ripreso a segnare a raffica. Lunedì sera, in caso di gol, esulterà o meno? Non c'è bisogno nemmeno di chiederglielo.

Gagliardini a contrasto con Koulibaly
(Atalanta-Napoli 1-0 - 2 ottobre 2016)

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Immobile celebra con Belotti e Benassi il gol del vantaggio
(Torino-Frosinone 4-2 - 16 gennaio 2016)

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In porta c'è Marco Storari: per lui cinque anni alla Juventus conditi da 4 Scudetti, 2 Supercoppe e 1 Coppa Italia.


Difesa a tre composta da Lorenzo De Silvestri (primo triennio da professionista proprio alla Lazio, di cui è un grande tifoso), Dario Dainelli (ex fino a un certo punto, visto che è solo cresciuto nelle giovanili dell'Empoli) e Davide Astori (le sue prime sei stagioni in A le ha passate a Cagliari, prima della grande chance Roma e dell'approdo alla Fiorentina, nell'estate del 2015).

Centrocampo a quattro formato da Sulley Muntari (portato in Italia dall'Udinese nel 2002, 125 presenze e 8 gol in campionato con i friulani), Matias Vecino (toccata e fuga tra gennaio e giugno 2014 in Sardegna), Saphir Taider (27 apparizioni e 3 gol due anni fa col Sassuolo) e Roberto Gagliardini.

Sulla trequarti la fantasia di Valerio Verre: di proprietà dell'Udinese dal 2013 al 2016, ma mai un solo minuto con indosso la casacca bianconera.

A completare il tandem offensivo con Ciro Immobile c'è Simone Pepe, un ex 'pesante': tre stagioni a Udine, 128 partite e 18 marcature tra tutte le competizioni.

Top 11 Fanta-Ex - 28a giornata

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C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.

Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".

Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.