Nato a Roma il 20 luglio del 1962, la carriera giornalistica di Sandro Sabatini comincia già alla fine degli anni '70 con le radiocronache per il Montecatini e la Panepesca basket. Tra le sue successive esperienze principali, la direzione della redazione milanese di Tuttosport, capo ufficio stampa dell'Inter per sette anni, conduttore ad Antenna 3. E un invidiabile record: quello di più giovane giornalista accreditato per Italia '90. Dal 2004 è colonna portante di Sky Sport, lasciata dopo undici anni per l'inizio dell'avventura nel nuovo canale Mediaset, Premium Sport

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#1 - Un commento sul campionato fino ad ora

"Il calendario dà ancora uno spiraglio per l'incertezza, soprattutto perché la Juventus dovrà affrontare le due trasferte più difficili contro Napoli e Roma. Tra qualche settimana poi avremo molte partite sfalsate, ci saranno gli impegni di Champions League ed Europa League. Insomma, nulla è ancora deciso in ottica Scudetto".

#2 - La sorpresa del campionato (giocatore e squadra) fino a questo momento

"L'Atalanta sta facendo qualcosa di straordinario, di imprevedibile e di imprevisto. Anche dopo il mercato di gennaio, specie per lo scetticismo che c'era dopo la cessione di Gagliardini. Lui per me è anche la più grande sospresa stagionale: è riuscito a imporsi a Bergamo e ora anche all'Inter, presto potrà essere considerato uno dei migliori centrocampisti italiani".

#3 - Quale evento sportivo avrebbe voluto raccontare ai suoi lettori/spettatori?

"Sicuramente le Olimpiadi, per il loro fascino particolare sono il top per un giornalista sportivo. Un'esperienza assolutamente da vivere".

#4 - Ci racconta un aneddoto curioso vissuto in qualche campo/spogliatoio/sala stampa

"Ricordo una conferenza stampa di Sacchi programmata la mattina presto. La sera precedente avevo fatto molto tardi, così mi presentai in sala un po' 'annebbiato', al punto che i colleghi e lo stesso Sacchi mi ripresero per essermi appisolato. Negai l'evidenza, ma a distanza di anni sono certo del fatto che avessero ragione".

#5 - C'è un collega di una testata rivale che ammira e vorrebbe portare a lavorare con lei?

"Ce ne sono tanti, ma al di là dei giovani che sono molto bravi penso che della vecchia guardia non si possa ignorare la carriera di Sconcerti. Il più bravo di tutti, però, era Alberto D'Aguanno".

#6 - Quando e come è nata la passione per il giornalismo sportivo? E quando ha deciso di farne un lavoro?

"Da ragazzo provavo a fare le telecronache davanti alla tv. Ricordo un viaggio in macchina di notte con mio padre, per tenersi sveglio mi chiesi di parlare in continuazione e così gli feci la cronaca di una partita di qualche giorno prima. Mezz'ora di fila finché non arrivammo a casa: forse da lì è scattata dentro di me quella molla che mi ha poi portato a fare questo mestiere".

#7 - Che rapporto ha con i social? Li usa solo per lavoro o anche per interagire con i followers?

"Sono partito con molto entusiasmo sui social, ora mi sono un po' calmato. Temo che sia un posto che non rispecchia molto la vita reale, con una libertà d'offesa che mi demoralizza. Rispondo con piacere a tutti quelli che mi pongono domande civili e opinioni gradevoli, ma cerco comunque di espormi il meno possibile per evitare di suscitare reazioni spiacevoli".

#8 - Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare questa settimana

"Handanovic, l'Inter ha una rabbia accumulata post Juve e farà una partita perfetta contro l'Empoli".

#9 - Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare questa settimana

"Romagnoli".

#10 - Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare questa settimana

"Per la legge dei grandi numeri escludo Parolo, dico Bertolacci".

#11 - Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante su cui puntare questa settimana

"Scommetto su Nestorovski, nonostante la difficile sfida contro l'Atalanta".