Simboli impressi nelle maglie delle squadre di calcio, raffigurati nelle bandiere che colorano gli stadi, gli stemmi rivestono un'importanza non secondaria e sono adorati dai tifosi e spesso baciati da coloro che scendono in campo da protagonisti.

Siamo abituati anche a soprannominare i vari club italiani in base a ciò che è raffigurato nello stemma, così il Torino diventa Toro, l'Atalanta diventa la Dea, il Genoa grifone, il Milan il diavolo e via via tutte le altre squadre.

C'è una vera e propria araldica delle squadre di calcio, voglio quindi soffermarmi in maniera particolare sulle origini degli stemmi presenti nel calcio italiano, per scoprire a cosa è dovuta quella scelta precisa.

A cominciare dai campioni d'Italia in carica, la Juventus ha come mascotte una zebra che si intonava ai colori bianconeri a strisce, una zebra rampante ed ambiziosa come nel DNA del glorioso club, che proprio in questa stagione nella divisa ha dei chiari richiami alla colorazione delle zebre.

Sull'altra sponda, il Torino ha per mascotte un toro granata, in tinta con il colore della maglia del club ed anch'esso in posizione rampante; particolare invece l'origine dell'emblema del Napoli, inizialmente un cavallo che simboleggiava la città dal lontano Medioevo, ma nel primo campionato con quel logo, i partenopei arrivarono ultimi e tra ironia e battute i tifosi dissero che più che un cavallo quella squadra era un ciuccio e così venne scelto il mitico ciuccio di Fichella, gradito con scaramanzia dal popolo partenopeo.

La Fiorentina dal suo canto non ebbe da subito il giglio, infatti mezzo secolo fa le venne attribuito il grillo come simbolo, ma la cosa ebbe vita breve ed i fiorentini non amavano molto quel logo, così successivamente fu scelto il giglio rosso, emblema doc della città toscana.

Per quanto concerne le squadre capitoline, sia Lazio che Roma hanno da sempre mantenuto i rispettivi simboli, l'aquila Olimpia per i biancocelesti e la lupa di Romolo e Remo per i giallorossi, il volatile in quanto emblema di potenza, vittoria e prosperità, mentre la lupa simboleggia la madre dei leggendari fondatori della capitale.

Sulla sponda milanese, l'Inter prese il simbolo del biscione dal logo dell'antica famiglia Sforza, che presentava il rettile nella propria effigie, mentre il Milan scelse come mascotte il diavolo non solo per i colori accesi rosso-neri, ma ispirato dal primo capitano Herbert Kilpin che alla vigilia della prima stagione dichiarò ad una cena: " formerò una squadra di diavoli" e fu preso alla lettera.

Spostandoci in quel di Genova troviamo due loghi ben saldi nelle maglie delle rispettive squadre, il grifone del Genoa, in memoria dell'antico emblema cittadino ed il marinaio Baciccia per la Samp, diminutivo di Giambattista, emblema della zona portuale genovese, tipicamente blucerchiata.

A Verona troviamo il Chievo che presenta un cavaliere sullo stemma della maglia, in onore al  cavaliere Bottagisio, che cedette gratuitamente un terreno, di sua proprietà alla parrocchia di Chievo.

Il parroco don Silvio Venturi aiutò la gente del paese nell'adattamento del terreno a campo da calcio, i risultati furono ottimali e la squadra ci giocò dagli anni '50 fino alla metà degli anni '80, prima di raggiungere il professionismo.

Nel vasto panorama della serie A troviamo anche l'aquila del Palermo, che riproduce fedelmente lo stemma cittadino, quindi la Dea Atalanta che da il nome alla squadra e simboleggia la corsa sportiva per arrivare alla vittoria.

Il Bologna lega la sua mascotte alla maschera cittadina del dottor Balanzone, rimanendo in Emilia Romagna possiamo notare i fiori nello stemma del Sassuolo, in tema col logo del comune.

Il Cagliari ha da sempre l'emblema della propria regione Sardegna come mascotte sulla divisa da gioco, il Pescara ha il delfino che si trova al largo del suo mare Adriatico (che da il nome allo stadio), l'Udinese presenta nel logo lo scudo bianco col rinforzo in nero, emblema del comune friulano, quindi l'Empoli storicamente presentava la Collegiata di Sant'Andrea, simbolo della città toscana ed infine arriviamo al Crotone, che ha per mascotte due squali intorno allo scudo spagnolo con il tripode cittadino.

(getty images)

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