Anno difficile il 2016 per la Svezia. La Nazionale non arriva all'Europeo con i favori del pronostico ma neanche si aspetta di chiudere il girone all'ultimo posto con un pareggio e due sconfitte e per di più di dover rinunciare al suo capitano, uomo simbolo e giocatore più forte, quello Zlatan Ibrahimovic che nel suo discorso di addio pronunciato il 22 giugno scorso usa più o meno queste parole: "Sono venuto da qui, un posto che la gente chiama "il ghetto di Rosengård", e ho conquistato la Svezia, che è diventata il mio Paese. A modo mio. Io sono la Svezia ". Difficile ripartire, eh!?

Arriva poi il 2017 e in Svezia l'obiettivo è uno solo: trovare il sostituto di quello che nella penisola scandinava è una vera e propria leggenda. Siamo solo nella prima metà di gennaio e da quelle parti qualcuno pensa di aver già raggiunto l'obiettivo grazie ad Alexander Isak, capace l'8 gennaio 2017 di diventare il giocatore più giovane di sempre ad aver indossato la maglia della nazionale maggiore, debuttando all'età di 17 anni, 3 mesi e 17 giorni e 4 giorni dopo di diventare il più giovane marcatore nella storia della Nazionale con i suoi 17 anni, 3 mesi e 21 giorni battendo un record che durava addirittura dal 1912.

CHI E' - Isak, la cui famiglia è originaria dell'Eritrea, nasce e cresce a Solna, nella periferia di Stoccolma, il 21 settembre 1999 e nello stesso paese inizia a muovere i primi passi della sua carriera tutta all'insegna di una sola parola: precocità. A sei anni, dicevamo, entra nella cantera della squadra locale, la storica AIK Solna con la quale fa tutta la trafila fino al debutto in prima squadra datato 7 aprile 2016 a soli 16 anni e sei mesi. E' solo la seconda giornata e, neanche a dirlo il debutto è da autentico predestinato: 50 minuti e primo gol, quello del definitivo 2 a 0 contro l'Ostersunds. Da quel giorno per Andreas Alm e per il suo successore Rikard Norling, sarà un intoccabile tanto da chiudere la sua prima stagione tra i professionisti in doppia cifra, 10 gol in campionato e uno 1 coppa in 25 presenze per un totale di 1.617 minuti che, calcolatrice alla mano, fanno un gol ogni 147 minuti. Non male in assoluto, figuriamoci per un minorenne al suo primo anno tra i pro. Prestazioni che, come abbiamo visto prima gli hanno regalato la convocazione da parte del ct Janne Andersson per la tournèe amichevole svoltasi ad Abu Dhabi in una Svezia, per carità, sperimentale e imbottita di giovani di belle speranze anche se nessuno come Isak. Nella prima gara il ragazzo ha giocato l'ultima mezz'ora nella sconfitta contro la Costa d'Avorio per poi partire da titolare nella rotonda vittoria per 6 a 0 contro la Slovacchia. 71 minuti e un gol al 19' tanto per non perdere le buone abitudini e confermare quella precocità che da sempre l'ha contraddistinto. Per carità, il paragone con Ibrahimovic è un tantino forzato, ma forse, dopo la delusione Guidetti, la Svezia ora ha un nuovo gioiellino in attacco al quale aggrapparsi.

RUOLO E CARATTERISTICHE TECNICHE - Paragonato sin dal suo esordio al connazionale Ibrahimovic più per ruolo e ragioni di Stato più che per reali somiglianze con IbraKadabra, Aleksander per la sua altezza, 190 centimetri, e la sua magrezza, ricorda molto di più il nigeriano ex Inter e Arsenal Kanu. Isak, alto e magro come abbiamo visto, è una punta centrale che da il meglio di se nell'area di rigore anche se ama partire dall'esterno dove può sfruttare al massimo la sua ottima progressione. Impossibile non evidenziarne gli evidenti limiti tattici e tecnici ma bisogna ricordare che siamo di fronte ad un ragazzino di 17 anni che ha giocato solo in Svezia, siamo davanti ad un diamante che andrà assolutamente sgrezzato. Il materiale per farlo c'è tutto.

PERCHE' TENERLO D'OCCHIO? - Isak va seguito assolutamente perché negli ultimi anni il calcio svedese sta sfornando giovani di assoluto interesse e tra questi lui è quello più precoce di tutti. Va seguito inoltre perché non ha patito minimamente il salto dall'under 19 alla Prima Squadra né in Nazionale né nel suo club di appartenenza. Ultimo ma non ultimo, va seguito perché in Svezia è ancora possibile acquistare buonissimi giocatori a prezzi contenuti. Bisogna sbrigarsi però!

A CHI SERVIREBBE IN SERIE A? - Prima di rispondere va ricordato che stiamo parlando di un classe '99 con all'attivo una trentina di presenze con l'AIK Solna e poco altro. Il percorso ideale per lui, a nostro avviso, prevede ancora un paio di stagioni nella serie A svedese e poi, se dovesse confermare le premesse, un graduale salto in Serie A. Inutile catapultarlo in Juventus, Milan, Inter, Napoli o Roma, sarebbe più consigliabile uno step intermedio in piazze più tranquille come Chievo, Empoli o Cagliari che già l'aveva cercato nella scorsa estate.

"Saranno Famosi", come il telefilm degli anni '80 o gli amici di Maria De Filippi. Una rassegna settimanale - con due uscite in programma, sempre di martedì - sui giovani talenti chiamati ad essere i protagonisti del domani: aneddoti, analisi e giocate degli Under 23 di tutto il mondo che potrebbero, perché no, divenire un giorno beniamini della nostra Serie A. Dal 18enne brasiliano che vanta già numeri da capogiro in patria, al 20enne inglese che difficilmente riuscirà ad adattarsi al nostro campionato, senza dimenticare il giovane italiano costretto al girovagare tra serie minori e squadre Primavera. Perché non si vive di soli FG Files, ma anche di possibili colpi del domani. Fg Young, per servirvi.