Primo in Bundes, ed in piena corsa anche per la Champions. Sinora anche l'esperienza tedesca di Carletto Ancelotti s'è dimostrata entusiasmante. Parola dello stesso allenatore, che a Radio anch'io lo sport è stato veemente: "Voglio aprire un ciclo qui". Ecco alcune delle sue dichiarazioni.

OBIETTIVO CHAMPIONS - "La Coppa è equilibrata quest'anno e la Juventus è molto cresciuta, più forte degli anni scorsi. Non ci sono sulla carta le due o tre favorite. All'inizio c'era il Barcellona, ma dopo l'ultima sconfitta (4-0 in casa del Psg, ndr) è quasi fuori. Ci sono stati risultati abbastanza chiari nel primo turno, ma ci possono essere sorprese nel ritorno. Sorteggio? Non so chi vorrei, ma non è che cambia molto, sono tutte forti".

FUTURO IN BUNDES - "A Monaco sto molto bene, questa squadra è molto amata, c'è un grande affetto in Baviera. Il club è gestito da grandi ex calciatori, con una conoscenza del calcio anche superire a molte altre parti. Mi piacerebbe aprire un ciclo ma so anche che è difficile, perchè la vita di noi allenatori è appesa ai risultati, e questi non sempre si possono controllare".

'SCONTRO' COL TIFOSO - "Non doveva succedere, mi sono lasciato andare, non avrei dovuto, ma la federazione mi ha perdonato. Qui l'ambiente è sano, normalmente la gente va allo stadio e si diverte, e gli stadi sono sempre pieni".

MESSAGGIO A DONNARUMMA - "Se il problema è fare la Champions, è solo questione di tempo. Il Milan può arrivarci presto, Donnarumma è molto giovane, è cresciuto nell'ambiente milanista, può rimanere. C'è tempo per decisioni importanti".

MILAN AI CINESI - "C'è dispiacere di da un lato -dice Ancelotti- di vedere il club senza il presidente Berlusconi che ne è stato l'anima, e anche con curiosità per questi nuovi proprietari che dovranno fare investimenti per portare la squadra a alti livelli".

L'8-0 NEL GIORNO DELLA SUA 1000A PANCHINA - "Avevo detto ai giocatori 'voglio un bel regalo' e me l'hanno fatto, hanno giocato veramente bene. La stagione è impegnativa ora siamo nel periodo finale. l asquadra sta bene, non ci sono stati infortuni, abbiamo buoni ritmi. Non avere infortuni è importante. La mia filosofia di gioco pè sempre la stessa, poi la adatto secondo le caratteristiche dei giocatori, mi facio venire idee nuove su come mettere la squadra in campo. devo costruire qualcosa dove i giocatori siano comodi e contenti di giocare. Sennò se li forzi, diventa difficile ottenere risultati".

STADIO A ROMA - "Questa decisione apre uno spiraglio per rinnovare gli stadi italiani. la differenza fra le squadre italiane e quelle all'estero non è tanto nelle qualità tecniche e tattiche, perchè in queste è molto rispettata. La differenza la fanno gli stadi. Nella maggior parte dei Paesi europei sono stati rinnovati, e questo ha aumentato l'introito economico".