Archiviata la prima parte della stagione, digeriti i pranzi e le cene natalizie, siamo ormai pronti per rituffarci nella seconda ed ultima metà della stagione 2016/2017, quella dove si deciderà tutto, periodo durante il quale ci sarà da sudare per raggiungere gli obiettivi di un anno intero. Proviamo un attimo a viaggiare in un mondo parallelo dove tutto è permesso, dove si può immaginare tutto quello che questi primi mesi del 2017 potrebbero regalare al calcio italiano, e proviamo a farlo sognando ad occhi aperti. Anche perché se c'è un momento giusto per farlo, questo non può essere che questo ora che il pallone è fermo in un angolo del terreno di gioco in attesa di ricominciare a rotolare su e giù per l'Italia, per l'Europa.

La Champions alla Juve: a digiuno (europeo) da più di venti anni, la società bianconera rinuncerebbe volentieri al sesto scudetto consecutivo - nonostante i proclami di facciata dei protagonisti diretti - per tornare ad alzare nuovamente la Coppa dalle grandi orecchie dopo quella notte di Roma durante la quale l'onore toccò a capitan Gianluca Vialli. Da allora tante illusioni e troppe finali perse.

Lo scudetto a Roma o Napoli: impossibile consegnarne uno ciascuno, ma concesso il trionfo europeo alla Juve, vedere il derby del centro-sud come sfida per raggiungere il tetto d'Italia rappresenterebbe una sensazione nuova che, al di là di tutto, terrebbe sicuramente distanti tutte le polemiche che immancabilmente investono il campionato italiano quando a vincere sono i "soliti padroni".

La rinascita delle milanesi: qui ci vuole l'aiuto asiatico, non solo le belle parole e i buoni propositi, ma anche forti investimenti e buone opere di gestione. Il Milan ha finito alla grande con la Supercoppa Italiana, l'Inter ha bisogno di tranquillità e serietà, le potenzialità sembrano esserci, incrociamo le dita.

La conferma di Lazio, Atalanta e Torino: gli ultimi mesi del 2016 ci hanno regalato queste splendide realtà che, seppur in contesti differenti, hanno saputo regalare tante belle cose agli occhi dei propri rispettivi tifosi. Al momento chi sta davanti sembra troppo lontano, ma la buona programmazione e la competenza dei vari dirigenti e allenatori rappresentano sicuramente un'ottima base di partenza.

La clonazione di Di Natale e... Pellissier: diciamocelo chiaramente, quanto ci mancano o ci mancheranno personaggi del genere? Ultimi baluardi di un'epoca ormai andata, ci fosse la possibilità di ammirarli ancora, loro come i tanti "fratelli di provincia", saremmo tutti più contenti.

L'ultimo campionato a venti squadre: già, perchè guardare la classifica con ancora il girone d'andata in corso, e rendersi conto che la lotta salvezza è limitata a quattro squadre, evidentemente ed inevitabilmente inferiori al resto della truppa, è quasi imbarazzante, oltre che pericoloso considerando che per lo stesso motivo ci ritroviamo con sette o otto squadre almeno che da qui in avanti non avranno più praticamente nessun obiettivo.

L'esplosione definitiva di questo potenziale undici titolare: una squadra che, fatecelo dire, potrebbe scrivere la storia del calcio mondiale: Donnarumma, De Sciglio, Rugani, Romagnoli, Dimarco, Gagliardini, Pellegrini, Verratti, Berardi, Belotti, Bernardeschi. E scusate se abbiamo lasciato fuori qualcuno.

Non svegliateci se possibile, o per lo meno lasciateci nel mondo dei sogni ancora sino a sabato almeno: da lì in avanti non toccherà più alle parole, torneranno protagonisti i fatti, ed allora non ci sarà più tempo per svolazzare da una speranza all'altra. A meno che molto di quanto scritto non diventi magicamente realtà...