Non proprio eccellenti, invece, i rapporti tra Fabio Quagliarella e il tifo caldo partenopeo, nonostante l'attaccante ora alla Sampdoria sia uno dei "figli" di questa terra bella e dannata. Una carriera lunghissima, costellata da continui cambi di maglia. Una in particolare non potrà mai dimenticare: quella azzurra. Cercata, desiderata, voluta, baciata. Ma trattenuta soltanto per dodici mesi, prima del "grande peccato": il trasferimento alla Juventus. Complici l'arrivo di Edinson Cavani e una serie di motivi personali che però non sono risultati sufficienti alla piazza per evitare che il diretto interessato, ogni qual volta metterà piede sul terreno del San Paolo, riceva sonore bordate di fischi.
Difesa a tre composta da Boukary Dramé (66 apprizioni e 2 centri con la maglia del Chievo), Nicolas Burdisso (cinque annate al Boca, cinque all'Inter, cinque alla Roma, ora è alla terza in rossoblù) ed Ervin Zukanovic (sbarcato a Verona nell'estate del 2014).
Nel centrocampo a quattro a destra troviamo Christian Maggio (tra il 2006 e il 2008 in blucerchiato l'apice della sua carriera, prima del balzo all'ombra del Vesuvio), a sinistra Stephan El Shaarawy (lanciato in A proprio dal Grifone nel dicembre del 2008), mentre al centro c'è la coppia formata da Davide Di Gennaro (prodotto del vivaio milanista, ma mai consacratosi in rossonero) e Danilo Cataldi (grande stagione 2013/2014 in B a Crotone, decisiva per il suo ritorno in pianta stabile alla casa madre).
Tridente completato da Antonio Candreva, meteora del mondo Udinese nel 2007/2008 (appena tre presenze). Eppure il club bianconero ha avuto il merito di intuirne per primo le qualità, dal momento che prima di allora l'esterno romano aveva giocato solo tra B e C1 con la Ternana. Peccato, però, che nessuno si sia reso conto in tempo fino in fondo dell'enorme potenziale del giocatore, specie se spostato sulla corsia destra. Altrimenti staremmo qui a parlare dell'ennesima plusvalenza da record della famiglia Pozzo.
C'è la dura legge del gol, ma anche la dura legge dell'ex. Ed, ovviamente, anche quella che più ci interessa: ovvero la dura legge del gol dell'ex.
Quanti di voi, nello schierare la fantaformazione, almeno una volta - se non spesso - vi siete ritrovati a dover scegliere tra due calciatori praticamente equivalenti a livello fantacalcistico, ed avete pensato "Si, però Tizio è un ex. E magari...".
Già. Perché da che mondo è mondo, anche se non verificata a livello statistico, esiste una legge non scritta che dice che l'ex punisce sempre. Vero? Falso? Solo il futuro può dirlo. Quel che è certo è che, vista anche la frenesia del calciomercato italiano, di settimana in settimana in Serie A decine di ex incontrano le loro vecchie squadre, e col dente più o meno avvelenato. Ecco perché, ad ogni turno di campionato, e solo qui su Fantagazzetta, convinti di farvi cosa gradita, proveremo a proporvi addirittura un undici di ex "consigliabile" in sede fantacalcistica.