Occasione, opportunità e coraggio. Tre parole importantissime nel calcio di oggi, tre parole delle quali nessuno come l'Atalanta ne conosce il significato! Perdono Consigli e Bonaventura e prontamente li sostituiscono con Sportiello proveniente dal vivaio e il Papu Gomez in fuga dall'Ucraina, scoprono e lanciano definitivamente Baselli e Zappacosta, li vendono a peso d'oro e al loro posto promuovono Grassi, Conti e scoprono lo sconosciuto De Roon. Ripetono la stessa operazione con l'olandese e nello stesso anno perdono anche pilastri come Denis, Paletta, Cigarini e Maxi Moralez. Poco male, dal cilindro questa volta escono i canterani Kessié, Caldara e Gagliardini più la giovane promessa ancora non mantenuta Petagna. La squadra non ne risente assolutamente e anzi, dopo un inizio da incubo, viaggia che è una meraviglia fino al sesto posto con 32 punti in 18 partite grazie anche alle sei vittorie consecutive che rappresentano il record storico del club. Purtroppo per i tifosi della Dea siamo a gennaio e in questo periodo il giocattolo si potrebbe rompere a suon di milioni, il primo a partire dovrebbe essere Gagliardini, primo costosissimo rinforzo richiesto da Pioli per la sua nuova Inter. Secondo voi Percassi, Zamagna, Sartori e Gasperini si metteranno le mani nei capelli? Ovvio che no, ricordate le tre parole di cui sopra? L'Atalanta e il suo staff sfrutteranno l'occasione per dare un'opportunità e avranno il coraggio di lanciare un nuovo giovane talento, il promettentissimo Filippo Melegoni. Segnatevi il suo nome, sarà l'ennesima grandissima plusvalenza proveniente direttamente dal vivaio della Dea.

Filippo Melegoni in maglia azzurra (getty images)

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CHI E' - Filippo Melegoni ha i colori della Dea tatuati addosso sin dalla nascita, nato a Bergamo il 18 febbraio 1999 e entrato nel settore giovanile bergamasco fino alla primavera dove ha esordito in questa stagione e, fino ad oggi, ha collezionato 12 presenze senza trovare ancora la gioia del gol. Gol che non è mai stata la specialità della casa per Filippo che l'anno scorso negli Allievi Nazionali, complice anche un infortunio allo scafoide patito in Nazionale che gli precluse la parte finale del campionato regolare, ne fece comunque 6 in 24 partite, uno dei quali però di un'importanza particolare: quello decisivo su punizione ai supplementari della Finale Scudetto vinta per 2 a 1 contro l'Inter. Filippo nella stessa gara ha battuto anche il calcio d'angolo che all'ultimo minuto portò Bastoni, un altro di cui sentiremo parlare, al pareggio. Accennavamo prima alla Nazionale, altra maglia che ha accompagnato il ragazzo per tutta la sua giovane carriera, dall'Under 15, assaggiata in sole due occasioni e poi abbandonata causa promozione, fino all'odierna Under 19 con la quale ha debuttato in agosto e segnato il suo primo gol alla seconda presenza, contro la Repubblica Ceca. La sua più grande soddisfazione con la maglia dell'Italia è datata 2015 quando sotto età, gli unici altri due '99 erano tali Scamacca (oggi al PSV) e Donnarumma che non ha certo bisogno di presentazioni, venne convocato per gli Europei Under 17. In quell'occasione, pur non sfigurando, venne schierato fuori ruolo dall'allora c.t. Tedino che lo vedeva come esterno di centrocampo salvo poi prendere le redini del centrocampo con il nuovo corso targato Dal Canto.

RUOLO E CARATTERISTICHE TECNICHE - Non importa che Filippo venga schierato qualche metro più avanti o davanti alla difesa, l'importante è che sia nel cuore del gioco e che tutti i palloni passino dai suoi piedi, ci penserà lui poi ad inventare calcio. Melegoni infatti durante tutta la sua carriera a ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, regista arretrato, che è la sue naturale posizione, ma anche mezzala, trequartista ed esterno (ruolo che in realtà non si addice alle sue caratteristiche), muovendosi sempre da autentico play maker. Alto fisicamente, agile e longilineo non fa della forza fisica la sua principale qualità pur non essendo proprio leggerino ma si destreggia tra le strette maglie del centrocampo avversario grazie alla sua immensa tecnica. Proprio la sua tecnica straordinaria è la sua più grande qualità e il suo più grande difetto, consapevole infatti delle sue qualità cerca spesso e volentieri la giocata ad effetto a volte mettendosi da solo in difficoltà, vero anche che quando la giocata gli riesce, che sia una verticalizzazione, un lancio lungo o un dribbling, Filippo inventa calcio e ne risalta le doti di personalità, fantasia e intuito. Non particolarmente veloce, è destro naturale ma si disimpegna egregiamente anche col sinistro.

PERCHE' TENERLO D'OCCHIO? - Risposta semplice quanto banale. Va tenuto d'occhio perché Melegoni è quanto di meglio il calcio giovanile italiano abbia da offrire; lanci lunghi, controllo di palla "magnetico", verticalizzazioni, fantasia, inventiva, visione di gioco, questo ragazzino ha davvero tutto per diventare un centrocampista di altissimo livello.

A CHI SERVIREBBE IN SERIE A? - Il talento di Melegoni, più che altro, servirebbe alla Serie A. Il nostro campionato intero ha bisogno di calciatori giovani, talentuosi e italiani per tornare agli antichi fasti. E per questo Filippo è l'ideale, così come per lui l'ambiente ideale dove muovere i suoi primi passi è quello famigliare dell'Atalanta di mister Gasperini, un maestro che non ha certo paura di lanciare un giovane quando ne intravede il potenziale.

"Saranno Famosi", come il telefilm degli anni '80 o gli amici di Maria De Filippi. Una rassegna settimanale - con due uscite in programma, sempre di martedì - sui giovani talenti chiamati ad essere i protagonisti del domani: aneddoti, analisi e giocate degli Under 23 di tutto il mondo che potrebbero, perché no, divenire un giorno beniamini della nostra Serie A. Dal 18enne brasiliano che vanta già numeri da capogiro in patria, al 20enne inglese che difficilmente riuscirà ad adattarsi al nostro campionato, senza dimenticare il giovane italiano costretto al girovagare tra serie minori e squadre Primavera. Perché non si vive di soli FG Files, ma anche di possibili colpi del domani. Fg Young, per servirvi.