IL TORNEO - Era la Champions League targata 1987/88, la prima in assoluto alla quale partecipò il Napoli, fresco campione d'Italia.

I sedicesimi di finale posero difronte i partenopei ai blancos di Butragueno e huigo Sanchez, un tandem letale di attaccanti.

Il destino degli azzurri di Ottavio Bianchi si decise nella gara di andata a Madrid, con un 2-0 severo e nel match di ritorno il Napoli visse l'illusione della rimonta, almeno per mezz'ora.

LA PARTITA - Uno stadio San Paolo tutto esaurito in ogni ordine di posto, ospitò il match di ritorno tra Napoli e Real Madrid.

L’appuntamento arriva dopo due settimane dall'andata, è il 30 settembre e lo stadio è una bolgia: 83.827 spettatori sugli spalti con l’obiettivo di vivere una grande notte da ricordare, nonostante i favori del pronostico siano opposti.

Il colpo di testa di Giovanni Francini fa esplodere la gioia partenopea, guizzo vincente dopo la sponda aerea di Careca, ma a pochi istanti dall'intervallo scatta il contropiede di Butragueno, magistralmente ispirato da Sanchez ed è l'1-1 spagnolo.

IL TABELLINO


Napoli-Real Madrid 1-1 (1-1)

Marcatori: Francini 9', Butragueno 44'

Napoli: Garella, Ferrara, Francini, Bagni, Ferrario, Renica; Careca, De Napoli, Giordano (66’ s.t. Carnevale), Maradona, Romano. - Allenatore: Bianchi.

Real Madrid: Buyo; Chendo, Solana; Tendillo, Sanchis, Gordillo; Butragueno, Michel, Sanchez, Gallego (6’ s.t. Mino), Martin Vazquez (1’ s.t. Jankovic) - Allenatore: Beenhakker.

Arbitro: Pauly (Germania)  

IL PROTAGONISTA - Ha trascorso 7 anni magnifici in maglia azzurra, Giovanni Francini troppo spesso è stato oscurato da gente indubbiamente più attuale rispetto ai suoi tempi.

Francini nasce a Massa nel 1963 e muove i primi passi nella primavera del Torino con cui a 17 anni esordisce in Serie A prima di passare in prestito alla Reggiana dove si afferma grazie alle sue qualità atletiche e morali, così l'anno dopo torna in granata dove resta altri 4 anni.
Bianchi si innamora di lui e così il presidente Ferlaino deve sborsare circa 5 miliardi di vecchie lire, per strapparlo alla concorrenza della Roma.
Francini arriva quindi nel 1987, l'anno dei sogni, ed esordisce a Cesena, 0-1 ed una grande prestazione per Francini che era il classico giocatore perfetto per le fantaleghe: correva tantissimo, dava tutto per la maglia e più di una volta si é tolto lo sfizio del goal.

Un valido terzino di spinta, lui si avventura in attacco solo quando è sicuro che dietro ci sia qualcuno pronto a coprire in caso di necessità, era un ragioniere della difesa in quegli anni.

L'EREDE- Nel Napoli di Maurizio Sarri è sicuramente quello dell'albanese Hysaj il profilo più vicino a Giovanni Francini.

Difensore duttile e prezioso sia sia in fase di supporto agli esterni offensivi che nel lavoro puramente difensivo, qualità queste che lo accostano proprio al Francini degli anni d'oro, con la speranza di poter lasciare un segno nella storia partenopea alla stessa maniera del difensore degli anni '90.